giorgio armani la capannina di forte dei marmi

GLI ULTIMI GIORNI DI GIORGIO ARMANI: L'INFEZIONE POLMONARE, L’ASSENZA ALLA SFILATA DELLA SUA COLLEZIONE DI GIUGNO, L'ESTATE TRANQUILLA CON L’ACQUISIZIONE DELLA CAPANNINA (IL LOCALE DOVE AVEVA CONOSCIUTO IL SUO EX COMPAGNO SERGIO GALEOTTI) E LA FESTA PRONTA PER FINE SETTEMBRE. POI IL CROLLO – “PERCHÉ DOVREI FERMARMI? IO SONO IL MIO LAVORO SE LO FACESSI SIGNIFICHEREBBE CHE NON M’IMPORTA NULLA DI ME”

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Paola Pollo per corriere.it - Estratti

 

giorgio armani

Giorgio Armani ha spento la sua luce, ieri nel primo pomeriggio, a 91 anni. Circondato dai suoi affetti più cari, Leo Dell’Orco, il compagno degli ultimi anni, e la famiglia, nel suo appartamento in via Borgonuovo, nel cuore di Milano.

 

Tutti credevano che anche questa volta ce l’avrebbe fatta, sino a pochi giorni fa aveva visionato persino i look della sfilata dell’anniversario: 50 grandiosi anni di moda. La festa era pronta per il 28 settembre nel cortile d’onore di Palazzo Brera, proprio dietro casa. E poi anche la notizia dell’acquisizione della Capannina, che aveva firmato solo una decina di giorni fa.

 

Una notizia che letta oggi ha il sapore di un finale scritto da lui: proprio lì, negli anni Sessanta, aveva conosciuto Sergio Galeotti, divenuto poi suo compagno di vita e di lavoro. «Un gesto affettivo, un ritorno alle origini», lo aveva definito.

 

giorgio armani e la giacca destrutturata

È che lui ci ha sempre fatto credere che il tempo non sarebbe mai passato. Alcune settimane fa, poco prima del 91esimo compleanno, una infezione polmonare lo aveva costretto a un ricovero e a una convalescenza a casa, spingendolo a non presenziare — un caso rarissimo — alla sfilata della sua collezione di giugno.

 

Già lo scorso anno aveva avuto un problema, poi risolto: e alle sfilate, tre giorni dopo le dimissioni dall’ospedale, aveva voluto salutare i suoi ospiti dopo gli show. Lo scorso giugno, invece, la scelta di non partecipare alla sfilata: «Ma sto bene» aveva aggiunto. Erano seguite settimane serene: il compleanno, con i mille e mille auguri da parte di tutto il mondo della moda, e non solo; la scelta di acquistare la Capannina; e soprattutto il suo amato lavoro sugli abiti.

 

L’estate, per Armani, era trascorsa tranquilla, con la sua famiglia. A giorni alterni ma preoccupandosi del lavoro e degli amici, insistendo perché comunque andassero al posto suo nella villa di Pantelleria, dove di solito trascorreva l’estate, e lo aggiornassero continuamente sul loro soggiorno e sull’isola. Solo qualche giorno fa un lieve peggioramento per un malessere improvviso allo stomaco. Ma nulla che facesse presagire il peggio. Aveva ripreso a mangiare e a telefonare per essere messo al corrente su tutto.

 

giorgio armani sergio galeotti

Ieri poco dopo le 15, invece, la notizia della sua morte. E quelle ultime parole, affidate ai social: «Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia». Le sue città, Milano che lo ha accolto, e Piacenza dove è nato, hanno proclamato lutto cittadino per lunedì 8 settembre giorno dei funerali che saranno in forma privata.

 

(…)

«Perché dovrei fermarmi o “fregarmene”?», aveva detto lo scorso anno, a Parigi, appunto. «Io sono il mio lavoro se lo facessi significherebbe che non m’importa nulla di me». Vero.

LA MORTE DI GIORGIO ARMANI - VIGNETTA BY OSHOgiorgio armanisergio galeottigiorgio armani sergio galeotti