antonio decaro

“HO VISTO ANTONIO DECARO CON IL FRATELLO DEL BOSS” – IL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA, NICOLA DE SANTIS, IN AULA AL PROCESSO SUI PRESUNTI LEGAMI TRA LA POLITICA BARESE E LA MAFIA, HA CONFERMATO LA SUA VERSIONE SU UN PRESUNTO INCONTRO CHE L'EX SINDACO DI BARI AVREBBE AVUTO 14 ANNI FA CON MASSIMO PARISI, FRATELLO DEL BOSS SAVINO – LA REAZIONE DI DECARO, CHE HA SEMPRE NEGATO L'EPISODIO: “CI PROVANO ANCORA AD INTIMIDIRMI CON CALUNNIE E DIFFAMAZIONI...” 

ANTONIO DECARO

(ANSA) - BARI, 04 DIC - Le indagini sulle sue dichiarazioni erano state archiviate qualche mese fa perché prive di riscontri, ma oggi, in Tribunale a Bari, il collaboratore di giustizia Nicola De Santis ha confermato la sua versione su un presunto incontro che l'ex sindaco di Bari Antonio Decaro avrebbe avuto in passato con Massimo Parisi, fratello del boss di Japigia Savino. Incontro risalente ad almeno 14 anni fa e che Decaro ha sempre negato sia avvenuto.

 

De Santis ne ha parlato in un'udienza del processo nato dall'inchiesta Codice interno, che ha svelato presunti legami tra mafia, politica e imprenditoria cittadina e ha portato la scorsa primavera a 130 arresti e all'invio da parte del Viminale di una commissione d'accesso per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune.

 

Dura la reazione di Decaro: "Ci hanno già provato in tutti i modi. Ci provano ancora ad intimidirmi con calunnie e diffamazioni. Sono costretto a ripetere che gli esponenti del clan Parisi li ho incontrati soltanto nelle aule di tribunale, dove io rappresentavo con orgoglio la mia città, da sindaco, e loro erano imputati, grazie anche alle denunce che io stesso avevo fatto. Trovo assurdo dover tornare per l'ennesima volta su una vicenda peraltro già archiviata dalla procura di Bari, ma io non mi stancherò mai di combattere. La verità è la mia forza e continuerò a ripeterla a testa alta e senza paura".

 

SAVINO PARISI

In aula oggi il pentito ha confermato anche le presunte pressioni che venivano fatte sul direttore dell'Amtab (azienda del trasporto urbano) per l'assunzione di persone vicine ai clan. Le sue dichiarazioni erano già finite nel provvedimento con cui il tribunale di Bari, lo scorso 26 febbraio, ha disposto l'amministrazione giudiziaria per l'Amtab che è tuttora in corso e che ha portato al licenziamento dei dipendenti ritenuti vicini ai clan.

 

"Massimo Parisi è entrato (nell'Azienda del trasporto pubblico, ndr) per politica - ha raccontato - prima del concorso era già dentro. Il clan Parisi ha procurato voti alla politica, sia per il presidente della circoscrizione che per la campagna elettorale al Comune".

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