DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Estratto dell'articolo di Angelo Paura per “il Messaggero”
I giorni delle liti e delle minacce sono finiti e ora, dopo che la Silicon Valley si è trasformata in una corte che gira attorno a Donald Trump e a Elon Musk, potrebbe essere il momento opportuno per lavorare a un progetto per rendere gli Stati Uniti una superpotenza dell'intelligenza artificiale. Nei giorni scorsi il ceo di Google, Sundar Pichai, ha parlato di un «Manhattan Project» dell'IA. […]
«Credo che ci sia la possibilità di lavorare insieme a un grande progetto di infrastruttura fisica per accelerare i progressi in qualcosa che ci rende molto entusiasti», ha detto in un'intervista a Semafor […] Proprio Pichai sarà uno dei ceo, dopo Mark Zuckerberg e Tim Cook, a far visita alla corte di Trump a Mar-a-Lago, in Florida.
E si prevede che i due parlino di un possibile progetto comune tra tutti i colossi tech della Silicon Valley per migliorare la ricerca sull'intelligenza artificiale. La sua proposta arriva a un mese di distanza da un'iniziativa molto simile proposta da una commissione bipartisan del Congresso: creare un programma di rafforzamento dell'intelligenza artificiale per mantenere il primato sulla Cina, creando una partnership tra pubblico e privato che possa spingere più aziende americane verso la ricerca e lo sviluppo.
LA MINACCIA
Lo stesso Trump ha detto che la Cina «rappresenta la principale minaccia» nella corsa verso l'IA. La commissione bipartisan, inoltre, suggerisce di dare al governo il potere di distribuire contratti milionari per IA, cloud e data center, con l'obiettivo di creare la «leadership americana nell'intelligenza artificiale generale». […]
cina intelligenza artificiale. 4
In questo contesto la paura per un superamento da parte della Cina, […] è fonte di tensioni non solo nella Silicon Valley ma anche alla Casa Bianca. Per questo l'amministrazione Biden e il Congresso stanno preparando una legge che vieta la vendita di microchip per l'IA a paesi che potrebbero poi venderli alla Cina, scrive il Wall Street Journal citando fonti anonime.
Ma tutto questo fermento tra i gruppi tech segue la decisione di Trump di mettere il venture capitalist David Sacks alla guida delle politiche della Casa Bianca su IA e monete digitali. La Silicon Valley infatti spera di terminare un periodo di restrizioni e di attacchi da parte dell'amministrazione e di «comprare» l'amicizia di Trump e così evitare nuovi attacchi dell'antitrust. […]
L'APPROCCIO
Dall'altra lo strapotere di Elon Musk e le forti tensioni del guru di Tesla con alcuni ceo e più in generale con l'idea stessa di intelligenza artificiale. E infatti negli ultimi anni sono aumentati gli attacchi nei confronti di OpenAI, il gruppo finanziato da Microsoft con 11 miliardi di dollari che con ChatGPT guida la rivoluzione dell'IA.
Musk, uno dei fondatori di OpenAI quando ancora era un gruppo di ricerca, ha lasciato, sostenendo che la leadership non voglia confrontarsi sui pericoli della nuova tecnologia. Al contrario Sam Altman sostiene che Musk se ne è andato perché non è riuscito ad avere il controllo totale. […]
E qui potrebbero emergere le differenze e i limiti di un approccio unitario: Musk per esempio sostiene la necessità di fermare lo sviluppo della tecnologia per sei mesi, in modo da capire meglio quali sono i rischi etici. OpenAI, al contrario, non ha alcuna intenzione di fermare lo sviluppo, spiegando che questi sei mesi darebbero un importante vantaggio agli avversari e alla Cina prima di tutti.
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