jihadista italiana maria giulia sergio fatima

TOH, ABBIAMO TROVATO I JIHADISTI! - UN NETWORK DI 10 ESTREMISTI ISLAMICI TRA IL LAZIO, LA LOMBARDIA E IL VENETO, ARRUOLATO DA IMAM BOSNIACI E MAGHREBINI - QUASI TUTTI TRA I 20 E I 25 ANNI, IMMIGRATI DI SECONDA GENERAZIONE, HANNO UN LAVORO E LA CITTADINANZA

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Grazia Longo per “la Stampa

 

MARIA 
GIULIA 
SERGIO 
MARIA GIULIA SERGIO

Un pericoloso network di estremisti islamici tra il Lazio, la Lombardia e il Veneto, arruolato da imam bosniaci e maghrebini. Sono tutti giovani - tra i 20 e i 25 anni, pochissimi i trentenni - con un lavoro più o meno regolare, italiani di seconda generazione apparentemente integrati. Mentre in realtà odiano il nostro Paese, e con esso tutto l’Occidente, tanto da essersi avvicinati alla Jihad. 

RECLUTATI A ROMA E MILANO
Ecco la fotografia dei dieci ragazzi di fede islamica indagati dalla procura di Roma per il reato di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Le indagini del procuratore capo Giuseppe Pignatone e dell’aggiunto Giancarlo Capaldo (titolare del pool antiterrorismo) si muovono su filoni, tempi e luoghi diversi. 

MARIA 
GIULIA 
SERGIO 
MARIA GIULIA SERGIO


Da Roma a Milano e Brescia, passando per Belluno. All’attenzione dei poliziotti della Digos e dei carabinieri del Ros della capitale ci sono potenziali terroristi che si muovono in maniera solitaria - i cosiddetti lupi solitari, lone wolf - e altri che si coordinano in maniera più sistematica attraverso gli incontri nei loro luoghi di culto. Con l’obiettivo di addestramenti Isis in Turchia o in Siria. Ma a parte la moschea, il vero centro operativo è il web. 
 

I SITI WEB MONITORATI
Tra i siti all’attenzione di inquirenti e investigatori ce ne sarebbero in particolare due: sharia for italy (che è stato già oscurato) e ansar-alhaqq.net. Quest’ultimo è stato invece attaccato da Anonymous, che aveva annunciato di non risparmiare i siti che inneggiano all’estremismo musulmano.
 

I dieci indagati si muovono anche nella parte settentrionale del nostro Paese, ma la titolarità dell’inchiesta è della procura di Roma perché proprio da qui, oltre un anno fa, partirono le indagini dei Ros che portarono al primo iscritto nel registro degli indagati. L’attività della Digos ha poi confermato il sospetto su giovani sensibili ai proclami del fanatismo islamico e al proselitismo dell’Isis. 
 

jihad isisjihad isis

L’inchiesta, quindi, si snoda in vari filoni ognuno dei quali oggetto di un apposito fascicolo processuale. Alcuni legati al mondo dei musulmani bosniaci e ai Balcani (proseliti forse dell’imam Bilal Bosnic, reclutatore Isis a Cologno Monzese arrestato lo scorso settembre?). Altri vicini invece agli ambienti del Nord Africa.
 

Giuseppe Pignatone Giuseppe Pignatone

Ci sono poi almeno altre tre inchieste, aperte dalla procura di Milano, su altri presunti fondamentalisti islamici. Un fascicolo, vede al centro la figura di una donna di origini straniere che viveva nel capoluogo lombardo e che poi sarebbe partita per il Medioriente. Un’altra indagine si riferisce alla vicenda di Maria «Fatima» Giulia Sergio, la 27enne napoletana che viveva nell’hinterland milanese e che nei mesi scorsi sarebbe andata a combattere in Siria. La terza inchiesta, aperta dal 2012, riguarda un gruppo di siriani. 
 

PROCURA ANTITERRORISMO
A Roma, nel frattempo si sta definendo la creazione di una Procura nazionale Antiterrorismo. Il coordinamento sarà affiancato alla Procura nazionale antimafia, mantenendo al vertice Franco Roberti e con 10 figure in più. Il ministro della Giustizia Orlando propone, per accelerare i tempi, l’utilizzo del decreto Dambruoso in discussione alla Camera.

 

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