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CON CHI ANDIAMO A BALLARE LO SHAKE QUESTA SERA? COL CICLOPE! - I RICORDI DEL BOSS: “CARMINATI ANDAVA SEMPRE AL PIPER CLUB” - LO SCONFORTO DOPO L’ARRESTO DEL CECATO: “HANNO ARRESTATO TUTTI GLI AMICI MIA. IL CICLOPE (CARMINATI) MI HA AIUTATO MOLTO”

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F.Fia per il “Corriere della Sera-Roma”

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«Massimo, te lo ricordi? Quello con la benda, andavamo al Piper da ragazzini. Stava sempre là fuori con la moto». I ricordi di gioventù del pluripregiudicato Nicola Pirone danno un tocco glamour all’udienza di Mafia Capitale dedicata alle armi della presunta associazione mafiosa di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.

 

Il passaggio, ovviamente senza rilevanza penale, viene riportato dal capitano del Ros Giorgio Mazzoli per raccontare il «personaggio» Pirone e confermare i legami col «Cecato» come li aveva riferiti Sebastiano Cassia, il super pentito che ha fornito spunti a questa ed altre indagini della procura romana (sui Fasciani ad Ostia, tra le altre). 
 

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«Nicola Pirone ogni tanto faceva lavori» per Carminati: «Armi, procurava armi per le rapine», ha raccontato Cassia ai pm. E Pirone, finito sotto intercettazione proprio per le frequentazioni con Carminati, parla alla cognata Stefania Zecca all’indomani degli arresti del dicembre 2014. «Hanno arrestato tutti gli amici mia...», si rattrista il pregiudicato.

 

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Le indagini lo descrivono come soggetto «legato alla tifoseria organizzata della Lazio, in particolare ai gruppi di estrema destra». Pirone avrebbe «partecipato a rapine a mano armata in concorso con soggetti di estrema destra». Una settimana dopo la telefonata alla cognata, Pirone riparla di Carminati al cugino: «Il Ciclope m’ha aiutato molto». 
 

A chiusura della testimonianza, il capitano Mazzoli sottolinea: «Non sono state rinvenute le armi di cui parlano nelle intercettazioni Carminati e Riccardo Brugia. Ma l’attendibilità delle dichiarazioni degli imputati è confermata dai riscontri trovati sui nascondigli e in casa di Brugia è stato trovato un kit di pulizia per armi da fuoco». 
 

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Una spiegazione al mancato ritrovamento arriva forse dall’episodio richiamato da una domanda dell’avvocato Giulio Vasaturo, parte civile per «Libera». Il 13 ottobre 2013 due soggetti a bordo auto intestata alla questura di Roma incontrano Carminati al distributore di corso Francia. «Sei sotto indagine», lo avvertono. «Eh, è un casino», commenta il «Cecato». Possibile che le armi siano sparite dopo la soffiata? 
 

 

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