la famiglia nel bosco - catherine birmingham nathan trevallion e i figli

NON È TUTTO COME SEMBRA - I SERVIZI SOCIALI SI SONO MOSSI SULLA FAMIGLIA CHE VIVE NEL BOSCO DI CHIETI DOPO UN’INDAGINE DEI CARABINIERI DEL 2024 QUANDO TUTTI E CINQUE VENNERO RICOVERATI PER UN AVVELENAMENTO DA FUNGHI: NONOSTANTE I DOLORI, LA COPPIA SI RIFIUTO' DI CHIAMARE I SOCCORSI E VENNE SALVATA GRAZIE A UN AMICO CHE CHIAMÒ L’AMBULANZA - I DUE HANNO COMPRATO IL RUDERE NEL 2021 E PARE NON ABBIANO ENTRATE FISSE: LEI PROMUOVE ONLINE IL SUO LIBRO E LE ATTIVITÀ DI “GUARITRICE SPIRITUALE”. HANNO ATTIVATO DELLE RACCOLTE FONDI ONLINE E NON HANNO MAI ESIBITO LA DICHIARAZIONE ANNUALE NECESSARIA PER PRATICARE L’UNSCHOOLING…

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1. LA MAMMA DEI BIMBI NEL BOSCO, I VIDEO DA «GUARITRICE» E IL PADRE CHE VOLEVA 150 MILA EURO PER LE ANALISI DEL SANGUE

Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online

 

la famiglia nel bosco catherine birmingham nathan trevallion

Catherine Louise Birmingham, la mamma dei tre bambini nel bosco, gestisce un canale YouTube e un sito. Lì promuove il suo libro e le attività di «guaritrice spirituale», con i bambini davanti alla webcam.

 

A raccontarlo è Il Giornale, che spiega come nei video Catherine sostiene di essere stata «costretta a fuggire dalla nostra proprietà». […]

 

la famiglia nel bosco catherine birmingham nathan trevallion 6

 

 

L’allontanamento dei bambini risale al 13 novembre scorso. Ed arriva dopo un anno di liti con i genitori. I servizi sociali parlano chiaro: «preoccupante negligenza genitoriale», «mancata frequentazione di istituti scolastici», «isolamento». Il tribunale chiedeva «una relazione tecnica sulla sicurezza» e «accertamenti sulla condizione dei minori». […] Quando gli viene chiesto un certificato medico indispensabile per visite neuropsichiatriche e analisi del sangue per i bambini, i genitori rifiutano il controllo obbligatorio. Poi impongono una condizione: «Consentiremo gli accertamenti solo se ci verranno corrisposti 50 mila euro per ciascun minore».

la famiglia nel bosco - Catherine Birmingham Nathan Trevallion e i figli

 

Una richiesta di soldi piuttosto strana, soprattutto alla luce della volontà di vivere senza «lo stress delle bollette, i soldi creano sempre caos». Negli anni i coniugi hanno attivato due raccolte fondi online: una da 10mila euro, con soli 2.500 raccolti; l’altra da 25mila dollari, con 17.700 effettivi.

 

Sulla scuola, i genitori non hanno mai esibito la dichiarazione annuale necessaria per praticare l’unschooling. Hanno prodotto solo un certificato di una scuola privata di Brescia agli assistenti sociali, ma mai depositato ufficialmente. Quanto all’abitazione, il tribunale segnala: «assenza di agibilità, impianto elettrico, idrico e termico e condizioni di sicurezza, igiene e salubrità», con rischio di patologie polmonari.

mila caserio

 

2. FAMIGLIA NEL BOSCO: CASA ACQUISTATA NEL 2021 DALLA “RAGAZZA DEI CANI HUSKY”. I FUNGHI VELENOSI DIETRO L’INDAGINE: SALVATI TUTTI DA UN AMICO CHE CHIAMÒ IL 118

Estratto dell’articolo di Fosca Bincher per www.open.online

 

È stato il 29 aprile del 2021 il giorno in cui Nathan Trevaillon ha acquistato la casa nel bosco vicino a Palmoli, provincia di Chieti […] Quel giorno papà Nathan è entrato nello studio del notaio Gianpio Giacinto Di Tillo a San Salvo, provincia di Chieti. E ha firmato il rogito notarile con cui Mila Caserio, di Vasto (sempre in provincia di Chieti), gli ha venduto la casetta di tre vani in Contrada Mondola accatastata come A4, abitazione di tipo popolare, e 5 terreni contigui di varia metratura per un totale di 2,1 ettari.

 

Nathan e Catherine Trevallion - la famiglia nel bosco

La cifra non è contenuta nell’atto in sintesi depositato al catasto, dove è indicata solo la base imponibile Imu di 11,973 euro, ma secondo una stima basata su transazioni simili nel periodo il valore poteva essere fra 33 e 47 mila euro se in condizioni scadenti, come sembra fosse.

 

La venditrice, Mila Caserio, 36 anni, fa di lavoro proprio l’agente immobiliare ed è da tutti conosciuta come “la ragazza degli Husky”  […] ha venduto ruderi in campagna assai simili ad inglesi, irlandesi, scandinavi, australiani e tanti altri desiderosi del buen retiro italiano a contatto con la natura. Anche adesso immobili simili sono in vendita, alcuni senza alcun tipo di allacciamento di utenze (né acqua, né gas né elettricità) e con necessità di profonda ristrutturazione a scorrere le foto.

il fungo russula tossica

 

Molti altri abitanti di quelle campagne e di quel bosco avevano fatto scelte spartane assai simili a quelle della famiglia Travaillon- Birmingham, e anche per i comuni ideali hanno fatto amicizia con loro, e se non si sono proprio frequentati, sono restati in contatto di tanto in tanto.

 

Ed è stata una fortuna, perché è stato uno di loro a salvare tutta la famiglia il 23 settembre del 2024, quando è scoppiato il caso che è all’origine di tutto quel che è avvenuto dopo, con l’intervento prima dei carabinieri, poi dei servizi sociali e infine del tribunale dei minorenni de L’Aquila: l’avvelenamento da funghi di padre, madre e dei tre bambini.

 

Nathan e Catherine Trevallion - la famiglia nel bosco

I Travaillon vivono infatti una sorta di religione di Madre Natura, ma non la conoscono così bene. Soprattutto non conoscono i funghi che raccolgono e che poi mangiano. E l’ignoranza quel 23 settembre ha fatto rischiare il dramma a tutti, anche se poi nelle interviste di queste settimane mamma Caterine ha provato a minimizzare sostenendo si fosse trattato solo di indigestione.

 

Non era invece la quantità il problema, ma due tipi di russule raccolte tossiche e in parte velenose: la Russula Torulosa e la Russula Emetica, che a chi non è esperto possono sembrare simili ad altre russule commestibili. Anche se in preda agli spasmi dopo pranzo, papà e mamma non hanno chiesto un intervento medico. Ad allertare il 118 è stato per fortuna un amico dei boschi che li aveva visti in quelle condizioni.

nathan e catherine trevallion 1

 

Sono intervenute ambulanze, ma quando i primi soccorritori sono arrivati sul posto hanno chiamato subito l’elisoccorso perché le condizioni di mamma Caterine erano davvero serie. Tutta la famiglia è stata divisa e portata in due ospedali diversi, a Chiesti e Vasto, dove con lavanda gastrica si è evitato il peggio. Su quell’avvelenamento però è partita la prima indagine dei carabinieri, che hanno poi allertato i servizi sociali aprendo la trafila giuridica poi approdata al tribunale dei minorenni de L’Aquila.

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