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Patrizio Mannu per http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/
Copia copiella; e se si tratta della versione di latino al liceo, passi. Ma se parliamo d’una prova d’esame per diventare avvocato, be’, allora la cosa si complica. E parecchio. Tanto che il concorso potrebbe arrivare in Procura, fino — nell’ipotesi peggiore — per essere annullato.
Accade tutto a Milano, sede di corte d’Appello, che quest’anno esamina gli elaborati dei candidati di Napoli alla professione di avvocato. Ebbene, fino ad oggi, «alla quarta settimana di correzione — spiega al Corriere del Mezzogiorno una fonte qualificata — il 20 per cento degli elaborati risulta copiato». Il ministero dell’Interno è stato avvisato; i compiti fino a oggi sgamati, annullati. La bufera è soltanto all’inizio.
La carica degli oltre 6.000 candidati
Il 15, 16 e 17 dicembre dello scorso anno, circa 6.000 aspiranti avvocato si presentano alla Mostra d’Oltremare; 4.400 quelli residenti nel territorio di competenza della Corte di Appello di Napoli (in queste settimane esaminati a Milano). Sono ai cancelli dalle 6 del mattino, fa freddo, e la fila la si vede già da viale Augusto. Entrano e prendono posto nei banchi. Davanti a loro tre prove: un parere in tema di Diritto civile; uno in Penale, il terzo è un atto a scelta fra Civile, Penale e Amministrativo.
Si comincia: si sfogliano i Codici, si mordicchiano le penne; terminata la prova, tutti gli scritti sono raccolti, imballati e inviati a Milano per le verifiche incrociate fra Corti d’Appello: quella meneghina opera su quella partenopea. Da qualche anno gli abbinamenti si sorteggiano, in maniera tale da evitare percentuali bulgare di promossi. Quando non era così, ci sono stati casi come quello storico di Catanzaro con il 95% dei promossi. Insomma, le correzioni cominciano il primo di febbraio. Al lavoro 15 sottocommissioni da 10 membri ciascuna, si dovrebbe terminare (a meno di altre sorprese) a metà aprile.
Il raggiro corre on line
È a 900 chilometri di distanza da Napoli che si scopre il fattaccio. «Abbiamo notato — racconta la nostra fonte — che una buona parte dei compiti consegnati era copiata. Non parliamo di ispirazione, ma di una copiatura furibonda. Parola per parola, virgola su virgola. Alcuni temi erano evidentemente uguali fra loro, e questo tutto sommato è comprensibile, ma la stragrande maggioranza dei testi era stato preso da un sito: mininterno.net, che ha pubblicato le tracce e poi le soluzioni. Oggi, soltanto per fare un esempio, su 10 elaborati esaminati, 2 erano copiati».
Ecco il raggiro. Chiariamo subito: il sito mininterno.net non è del dicastero guidato da Alfano, né in alcun modo gestito dallo stesso. È un portale come tanti se ne trovano sul web, specializzati e pronti alla soffiata. Operazione utilissima e a buon fine «visto che — spiega la fonte — un quarto d’ora dopo la lettura delle tracce, le medesime sono state postate sul sito. Un’ora e mezza più tardi anche le soluzioni». E dal web al foglio di protocollo come ci sono arrivate?
Buco nei controlli
Più della preparazione potè lo smartphone. «È chiaro — spiega ancora la fonte — che i candidati hanno utilizzato i cellulari di ultima generazione per collegarsi al web e scaricare le soluzioni». Un cellulare in “classe”? Evidentemente sì. La prova, come detto, s’è tenuta a Napoli, i controlli, semmai le perquisizioni, avrebbero dovuto farli qui; probabilmente non tutto avrà funzionato. «Ricordo — afferma ancora la fonte — che quando fui in commissione d’esame in una precedente prova, noi a Milano controllammo finanche negli zaini». Evidentemente tutto questo non è stato, simm’e Napule paisà.
Ministero già allertato
Tutte le prove scritte risultate copiate sono state immediatamente annullate. Il 20%, fino a ora, dei candidati non vestirà la toga grazie a questo concorso. «Per intanto — racconta la fonte — abbiamo allertato l’ispettore ministeriale (ce n’è uno per ogni sessione di verifica) e messo a verbale le irregolarità riscontrate.
Ora il ministero della Giustizia dovrà decidere cosa fare e come intervenire». Teoricamente le strade sono molteplici: il blocco dell’esame in attesa di verifiche; l’annullamento, addirittura, dell’intero concorso; l’allertamento della Procura. Insomma, sarebbe tutto da rifare. I furbetti del compitino sono avvis
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