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IN GUARDIA! STA PER RIESPLODERE IL CASO DI CEDRIC TORNAY, LA GUARDIA SVIZZERA CHE IL 4 MAGGIO 1998 UCCISE ALOIS ESTERMANN, APPENA NOMINATO CAPO DELLA GUARDIA PERSONALE DEL PAPA, E SUA MOGLIE E POI SI TOLSE LA VITA – DON FILIPPO DI GIACOMO: “DOPO 24 ANNI, UNA SERIE DI MANCHEVOLEZZE NELLE INDAGINI SEMBRA SIANO STATE RISCONTRATE DA UN'AVVOCATA CHE HA AVUTO ACCESSO AGLI ATTI E NE HA TRATTO UNA ‘CONTRO INCHIESTA’ IN VENDITA NELLE LIBRERIE: È DEONTOLOGICO? CON LE VICENDE GIUDIZIARIE A CUI STIAMO ASSISTENDO IN VATICANO, CHI PENSA MALE COMPIE UN'OPERA DI BENE

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Filippo Di Giacomo per “il Venerdì di Repubblica”

 

Cedric Tornay

Prossimo "scandalo" in Vaticano? Potrebbe trattarsi del caso Cedric Tornay, la guardia svizzera che il 4 maggio 1998 uccise Alois Estermann e sua moglie Gladys Meza Romero e poi si tolse la vita. Estermann, da vice-comandante vicario, aveva ricevuto il decreto di nomina al vertice della guardia personale del Papa proprio quel mattino.

 

Lui e sua moglie venivano considerati devoti seguaci della spiritualità di San José Maria Escrivà e oltre ai compiti istituzionali, Estermann curava come "postulatore" le cause di beatificazione e canonizzazione di alcuni servi di Dio e Beati svizzeri.

Alois Estermann

 

Un uomo mite, insomma. Tuttavia, ci fu chi sul caso gettò fango alludendo ad una questione affettiva-sessuale e poi, e a lungo, gli diede della spia al soldo della Stasi (il servizio segreto della Germania comunista) implicato nell'attentato a Giovanni Paolo II e nel rapimento di Emanuela Orlandi.

 

In un quadro così fosco, Cedric Tornay sarebbe stata la terza vittima, coinvolto suo malgrado nell'assassinio dei due coniugi, che però sarebbe avvenuto per mano di uno o più killer non identificati. Tutte ipotesi smentite dai testimoni e dagli archivi della Stasi una volta che, dopo la caduta del muro, la Germania li ha resi pubblici.

 

LAURA SGRO SANGUE IN VATICANO

Si disse che il gesto fu compiuto da un Tornay esacerbato perché non aveva ottenuto la decorazione "benemerenti", indispensabile per il suo futuro professionale e che di solito le guardie svizzere ricevono dopo due anni di servizio.

 

Dopo 24 anni, una serie di manchevolezze nelle indagini sembra siano state riscontrate da un'avvocata che, a nome della madre di Tornay, ha avuto accesso agli atti e ne ha tratto una "contro inchiesta" in vendita nelle librerie: è deontologico? Con i tempi che corrono, e con le vicende giudiziarie a cui stiamo assistendo in Vaticano, chi pensa male compie un'opera di bene.

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