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Barbara Costa per Dagospia
Se un uomo lo mette dentro a un altro nato maschio ma da grande operato sicché donna con vulva artificiale… è etero? Sì o no? Un po’ sì e un po’ no? E se questo uomo che lo mette dentro a una vagina non nata tale, è un calciatore… commette fallo? O come al solito, nel calcio, l’importante è non farselo mettere di dietro?
Allora: nel calcio italiano non ci stanno gay, come no, sono tutti etero, eterosissimi, tranne Jakub Jankto. E, in passato, Thomas Hitzlsperger, dichiaratosi gay appena ha lasciato la Lazio. Giusto? Chi altro c’è, o c’è stato? In Italia? Nessuno. Non sia mai che un pene di calciatore italico provi attrazione, se non amore, verso un altro pene e peggio se collega di pedata, e pensa te se nella stessa squadra!
È un orrore solo pensarlo. Insinuarlo. Orrore per chi? Per il mondo del calcio italiano, dentro al quale un calciatore gay, e italiano, sarebbe da più parti affogato di insulti. Di dileggio, e di disprezzo violento. Insopportabile per una psiche stabile.
Dite di no? Quando Kylian Mbappé usciva – e sc*pava – con una ragazza nata maschio ma operata, se ne ha un po’ ovunque messo in dubbio, moraleggiando e sfottendo, la sua "tenuta" atletica. Sì o no? Se Mbappé lo mette dentro a una nata maschio con vagina costruita, è meno "uomo", sicché potente, e valevole, sul campo… Così la si pensa, in Italia, poche scuse.
E peggio la pensano i tifosi. Ma quanti sono i calciatori, di ieri, e di oggi, abbassati a “fr*ci” e perché invidiati dentro e fuori dal campo? E per le loro donne per i comuni mortali inarrivabili, che siano un tempo modelle, veline, ora influencer: e allora dàgli a sputare sulla loro "dubbia" virilità, e a "chinarli" a gay. Quanti sono stati i calciatori chiamati fuori e dentro il campo “Marisa”?!?
E quando Ibra e Piqué erano al Barça, quanti gliene hanno tirati, di sfottò, su ciò che “mano nella mano” combinavano? E ci si è messa la stampa, firmata, a "scherzare" su Paolo Rossi e Antonio Cabrini nella stessa stanza, “chi dei due fa la femmina?”, ai Mondiali 1982… E nell’ultimo campionato, nel derby-scudetto all’Inter, il frame fake di Maignan e Lautaro che si baciano, è diventato virale, per quale becera ragione? E i tifosi del Milan, al netto della rabbia, in curva sud, con quello striscione, "festa scudetto Inter uguale gay pride", che intendevano?
E se solo si va a spulciare, tra vecchie e nuove chat, in rete, quanti tifosi o pseudo tali, bacati, malignano sul sesso di noti campioni? Vi faccio i nomi? Quante volgarità addosso a Aldo Serena, e a Nicola Berti? E a Jugovic? E a Platini? Niente di vero, eppure in chat ne hanno vomitato, e ne vomitano. Quando alzando l’Europa League Rakitic e Carriço del Siviglia si sono baciati sulla bocca, sono stati subito "chiamati" a giustificarsi, a dire che mica si volevano slinguazzare con intenzione, no, “volevamo baciarci sulla guancia, è uscito così”.
In Italia, chi sa la verità sulle sessualità non etero di calciatori, e ne sa nome e cognome e squadra, sono gli escort che se li sc*pano. Da attivi, passivi, gli fanno di tutto, e, si mormora, specie dopo la partita. Escort che tuttavia non te ne svelano l’identità, perché gli escort che vanno con i calciatori sono come gli escort che vanno coi potenti: sono p*ttani che non si "rimorchiano" in rete, sui social. Sono escort di lusso, a clientela ultra selezionata, che "ricevono" per passaparola.
E sono escort infatti stimati e cercati per il loro silenzio tombale. Questi escort non parlano perché, se lo facessero, nessuno dei loro danarosissimi clienti li chiamerebbe più. Sono escort che basano la loro fortuna sulla loro omertà. Per questo c’è poco da fidarsi di escort che, magari in tv, e dietro pagamento con viso oscurato e voce modificata, ti fanno rivelazioni a luci rosse su calciatori in ammucchiata, e/o messi a 4 zampe, urlanti di gioia goduriosa… né si possono trovare escort che ti portano prove come foto, messaggi, chat. I calciatori sono mica fessi, a lasciargliele.
Dopo essere stato condannato a risarcire associazioni LGBT+ per aver insultato colleghi sul campo, e aver così si spera imparato che “fr*ci” non si dice, l’ex calciatore Patrice Evra ha detto che ci sono in media 2 calciatori gay a squadra, e il grave problema sta a farli convivere coi calciatori di religioni non secolarizzate (vedi l’islam). Secondo Fabrizio Marrazzo, capo del Partito Gay, “ci sono almeno 2 gay in ogni Nazionale, italiana compresa. Qui non fanno coming out per non avere problemi”. Se si rivelassero, oltre che p*ppe, sul campo, come nell’ultimo Europeo, che altro gli direbbero?
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