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LA COSA CHE UNISCE TUTTI? ANDARE IN BAGNO! - OGGI È LA GIORNATA MONDIALE DELLA TOILETTE. NOI LA DIAMO PER SCONTATA, MA NON TUTTI SONO FORTUNATI AD AVERE UNA TAZZA: 3.4 MILIARDI DI PERSONE NON HA ACCESSO A SERVIZI IGIENICI SICURI (OLTRE 354 MILIONI DI PERSONE FANNO I PROPRI BISOGNI ALL'APERTO) - L'UNIVERSALE E L’ANTICHISSIMA "CACATIO LEGIS": “CACATIO MATUTINA BONA QUANTUM MEDICINA, CACATIO MERIDIANA NEC BONA NEC MALA, SED CACATIO SEROTINA DUCIT HOMINEM AD RUINAM" – ESTRATTO DI “SBUCCIANDO PISELLI” BY DAGO E ZERI: "LA COSTIPAZIONE FECALE OBNUBILA LA LUBRIFICAZIONE CEREBRALE..."
ONU, 3,4 MILIARDI DI PERSONE SONO ANCORA SENZA SERVIZI IGIENICI
(ANSA) - ROMA, 19 NOV - "I servizi igienici sono una necessità quotidiana. Avervi accesso è una questione di diritti e di sopravvivenza" ma nel mondo 3,4 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, vivono ancora senza servizi igienico-sanitari sicuri. E' quanto riferisce il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che, in occasione della giornata mondiale della toilette.
Guterres ricorda come si sia ben lontani dal raggiungimento dell'obiettivo 6 dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, quello che si prefigge la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie per tutti.
Secondo i dati dell'Oms oltre 354 milioni di persone praticano ancora la defecazione all'aperto, il che aumenta il rischio di malattie o danni fisici, in particolare per le donne e le ragazze. Inoltre, acqua non potabile, sistemi igienico-sanitari inadeguati e scarsa igiene sono responsabili della morte di mille bambini al di sotto dei cinque anni ogni giorno.
In più i cambiamenti climatici e l'invecchiamento delle infrastrutture stanno mettendo a dura prova i sistemi di gestione dei rifiuti, quindi secondo l'Oms se non si accelera il cambiamento, nel 2030 3 miliardi di persone vivranno ancora senza servizi igienici sicuri.
"In un mondo rimodellato dalle crescenti pressioni climatiche, dalla crescita urbana e dalle crescenti disuguaglianze, l'accesso a servizi igienici sicuri rimane un pilastro della salute pubblica e della dignità umana - sottolinea Guterres - Dietro il loro aspetto modesto, i servizi igienici sono un simbolo di progresso: un mezzo per la prevenzione delle malattie, la tutela dell'ambiente e la salvaguardia della dignità e delle pari opportunità". "Rendiamo l'accesso a servizi igienico-sanitari sicuri una realtà per tutti" è l'invito del Segretario generale Onu.
WORLD TOILET DAY: PERCHÉ LA GIORNATA DEL GABINETTO È UNA COSA SERIA
Estratto da www.focus.it
Il World Toilet Day, che si celebra ogni 19 novembre dal 2001, è molto più importante di quanto si possa immaginare. A noi, che abbiamo a disposizione nelle nostre abitazioni bagni accoglienti e puliti, può sembrare incredibile, eppure, avere o meno a disposizione un gabinetto può significare molto: salute, innanzitutto, ma anche dignità e sicurezza personale. E ancora: può influire sul diritto all'istruzione, sulla tutela dell'ambiente e sullo sviluppo socio-economico di un Paese.
Emergenza sanitaria. Il dato sul quale riflettere è questo: quasi la metà della popolazione mondiale più povera ed emarginata, circa 3,6 miliardi di persone, non dispone di servizi igienici ed è costretta a urinare e defecare all'aperto. Oppure, se li ha, li condivide con altre famiglie e non sono attrezzati per garantire l'igiene personale. Ed ecco un altra conseguenza: ogni giorno muoiono oltre 700 bambini con meno di cinque anni perché le deiezioni non trattate producono acqua contaminata che diffonde malattie diarroiche come il colera.
A rompere per prima il silenzio su questa emergenza sanitaria è stata la World Toilet Organization, organizzazione no-profit fondata il 19 novembre 2001 con lo scopo di denunciare le pessime condizioni di servizi igienici dei Paesi più poveri. Un appello raccolto ufficialmente dalle Nazioni Unite che ha istituito, dal 2012, il World Toilet Day: poter accedere a servizi gestiti in modo adeguato e sicuro è, infatti, un diritto umano.
Acqua e suolo contaminati. Il problema riguarda tutti: la salute pubblica dipende soprattutto dall'igiene. A livello globale, almeno due miliardi di persone hanno a disposizione solo acqua contaminata perché non vengono smaltite in sicurezza le deiezioni o perché i gabinetti non sono collegati a una rete fognaria funzionate. Inoltre, vengono contaminate non solo le fonti di acqua potabile, ma anche i fiumi, il suolo e le colture alimentari, con gravi conseguenze intestinali provocate dall'ingestione di quel cibo.
La mancanza di servizi igienici adeguati non è soltanto un'emergenza sanitaria. Incide pesantemente sulla dignità umana, sul disagio sociale, sull'istruzione, sulla produttività dei lavoratori. Gli studenti che nelle loro scuole non hanno la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone si ammalano e non frequentano regolarmente le lezioni.
CACATIO LEGIS
Tratto da libro “Sbucciando piselli” di Roberto D’Agostino e Federico Zeri, Mondadori
roberto d'agostino dago federico zeri sbucciando piselli
D'AGOSTINO: Per alcune ragioni, il cesso è un luogo che sta alla base della nostra stessa esistenza. Però, è finemente da cafoni parlarne. L'impressione è che l'eliminazione del superfluo dal nostro corpo è una funzione "che fanno tutti", e dunque non è una cosa seria.
E tuttavia è una faccenda serissima, un pensiero dominante della nostra vita, considerando quante volte e con quanto fervore, addirittura commovente, ci rechiamo al giorno in pellegrinaggio al nostro bagno.
A tale proposito, lei citò sulla "Stampa" alcune constatazioni della Scuola Salernitana, molto divertenti e istruttivi sul funzionamento del nostro corpo una volta sulla tazza: "Cacatio matutina bona quantum medicina, cacatio meridiana nec bona nec mala, sed cacatio serotina ducit hominem ad ruinam".
ZERI: Beh, come dire, si comincia la giornata liberi e sgombri. La costipazione fecale obnubila senza dubbio la lubrificazione cerebrale. Se uno ha l'intestino cieco pieno di cacca, il cervello funziona con meno rapidità. Ma di queste cose non si può parlare fra persone perbene.
D'AGOSTINO: Secondo me, la stanza del bagno è sommamente invitante per appendere i quadri. Anzi, le pareti del mio museo ideale appartengono al gabinetto.
ZERI: Ma perché intanto uno ci va spesso e ce li ha davanti agli occhi. Se poi uno è stitico ha la possibilità di contemplarli a lungo, cosa che succede difficilmente nei musei o per le opere d'arte che una ha in salotto. Invece lì stai seduto e sei costretto a gettarci uno sguardo.
In mancanza di un Picasso, molti leggono; ci sono infatti anche dei libri per il gabinetto. In genere sono librettini di barzellette, oppure quadri famosi di Rubens, Michelangelo, Raffaello, con dei fumetti che escono e dicono delle battutacce.
A Los Angeles nel 1984 ho comprato un volumetto ideale per il cesso, "Who farted?" (Chi ha scoreggiato?), fatto di fotogrammi originali da film americani degli anni Trenta e Quaranta. In ognuno di quei fotogrammi ci sono due o tre personaggi, uno dei quali ha l'aria di chiedersi se sia stato uno degli altri a fare quella determinata cosa. E' un libretto esilarante.
Ma al cesso uno è obbligato ad avere questa roba. A parte il fatto che secondo me nella concentrazione che si ha durante la defecazione si hanno delle intuizioni straordinarie, proprio perché si è soli. Per esempio, Lutero confessa di aver avuto le prime idee della sua Riforma, proprio mentre stava seduto sulla tazza.
E poi è un fatto che conoscevano bene anche gli antichi. In una famosa latrina pubblica dell'antica Ostia, sui muri che sovrastano dei grandi sedili di marmo con tanti buchi ci sono degli affreschi che raffigurano celebri filosofi del mondo ellenico, Platone, Epicuro, Talete, Aristotele, in atto di alleggerirsi, pronunciando frasi relative alla funzione che li costringe a una momentanea immobilità.
C'è una concentrazione di pensiero nell'atto di evacuare. Io sono del parere, poi, che per avere delle belle idee bisogna fare un lavoro meccanico.
Per esempio - adesso lei si metterà a ridere, dirà che sono matto - una cosa che mi ha sempre fatto venire delle belle idee è muovere i piedi ritmicamente sul pedale di una macchina da cucire.
E' così: quando si impiega il corpo in un movimento automatico, subito la mente si scatena, perché parte delle nostre energie mentali servono abitualmente al controllo del corpo.
Se io sento una musica articolata, una sinfonia o anche una canzonetta, io debbo seguire la frase - quindi non riesco a pensare. Se invece sento un tam-tam, un suono che è sempre lo stesso, allora riesco a meditare. A mio avviso, per pensare bisogna fare una cosa automatica.
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