RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell'articolo di Caterina Stamin per “La Stampa”
«Era messo proprio male. Aveva il sangue sul volto e sulle braccia, era senza pantaloni. E mi ha detto: "Accompagnami, andiamocene di qua". Ma come potevo partire con lui conciato così? Ho chiamato i soccorsi».
Parla l'autista dell'autobus della linea 32 (gestito da Autolinee Giachino la domenica e ad agosto). Racconta della spedizione punitiva andata in scena sul mezzo che guidava domenica pomeriggio, ad Alpignano. «Erano in otto contro uno», ripete, ancora sconvolto. [...]
Cosa ricorda di domenica?
«Era pomeriggio inoltrato, mi sono fermato al capolinea e sono sceso per andare in bagno. Dopo pochi minuti sono tornato per riprendere la corsa e mi sono accorto che sul marciapiede era in corso una lite».
Tra chi?
«Un gruppo di ragazzi. Erano una decina, tutti molto giovani. Il più piccolo avrà avuto 14 anni».
A quel punto cosa ha fatto?
«Finché erano in piazza non ho detto niente, quindi sono salito sull'autobus per riprendere la corsa. Ma quando ho aperto le porte e stavo per rimettere in moto, il ragazzo che prima era circondato dagli altri è salito e il gruppo l'ha seguito».
Cos'è successo?
«L'hanno spintonato, preso a calci e pugni. Si sono scagliaticontro di lui, che cercava di difendersi ma è finito a terra. Gli altri continuavano a colpirlo». [...]
Qualcun altro ha provato a mettersi in mezzo?
«Sì, un anziano ha tentato di dividerli ma non c'è riuscito. Credo abbia preso qualche botta anche lui ...».
Poi cos'ha fatto?
«Il ragazzo aveva sangue sul viso e sulle braccia, era senza pantaloni. Era ridotto molto male. Ho chiamato il 112, l'ambulanza è arrivata poco dopo e l'ha visitato. Ma credo che lui non abbia voluto essere portato in ospedale».
E il gruppo?
«Dopo averlo pestato sono scesi dal bus. Quando sono arrivati i soccorsi e i carabinieri degli aggressori non c'era più nessuno. Era rimasto solo il ragazzo e qualche testimone. Ma dopo un po' sono tornati».
Da lei?
«Sì, avevo ripreso servizio e i ragazzi sono tornati per scusarsi con me di tutto quello che era successo».
Cos'ha risposto?
«Gli ho detto che non dovevano scusarsi con me ma con il ragazzo che avevano quasi ammazzato di botte». [...]
Com'era ridotto il mezzo?
«Era tutto sporco di sangue. Ce n'era sui sedili, a terra, sui vetri ...». [...]
Non era la prima volta?
«No, su quella linea ne accadono di tutti i colori: sale gente ubriaca, con le bottiglie di vetro. E non possiamo dirgli niente perché il rischio è che si rivoltino contro di noi».
C'è un problema sicurezza sui mezzi pubblici?
«Eccome. Si sente spesso di autisti picchiati sui bus. E lavorare in queste condizioni è difficile. Domenica eravamo fermi, ma se il pestaggio fosse accaduto mentre eravamo in viaggio, cosa avrei potuto fare? E chissà cosa sarebbe accaduto».
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