DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Ester Nicola per “Giallo”
Roberto Obert ha abusato di me quando io ero ancora minorenne. Avevo 15 anni e lui lo sapeva bene. Dirò di più: non l’ha fatto solo con me”. A pronunciare queste parole è stato Gabriele Defilippi, il 22enne arrestato per l’omicidio della professoressa Gloria Rosboch, 49 anni, uccisa il 13 gennaio scorso a Castellamonte, in provincia di Torino. Dichiarazioni molto gravi e infamanti, che negli ultimi giorni hanno spinto gli inquirenti ad approfondire le indagini su diverse persone che potrebbero essere coinvolte a vario titolo in questa torbida vicenda.
LA CISTERNA IN CUI FU RITROVATO IL CORPO DI GLORIA ROSBOCH
In base alle indiscrezioni raccolte da Giallo, si tratterebbe di almeno tredici soggetti sospettati di far parte di un giro di pedofili, spacciatori di droga, truffatori e usurai che agiscono proprio nella provincia di Torino. Una fitta rete di contatti che, secondo quanto emerso fino a questo momento, sarebbero legati, oltre che a Gabriele, anche a Roberto Obert, 53 anni, l’amico-amante arrestato per concorso nell’omicidio di Gloria.
VERRÀ ASCOLTATA ANCHE EFISIA
A fare i nomi di queste persone sarebbero stati gli stessi due arrestati, in particolare Gabriele Defilippi. Il ragazzo, come ormai noto, si è sempre dichiarato estraneo al delitto, rivolgendo tutte le accuse al complice. Per rincarare la dose, ha raccontato di aver subito abusi sessuali da Obert quando era ancora bambino e di essere stato costretto a contattare un altro ragazzino per conto dello stesso 53enne. Per accertare i fatti raccontati da Defilippi, nei prossimi giorni gli inquirenti ascolteranno questa seconda, presunta preda di Obert.
Come abbiamo detto, proprio grazie alle indicazioni di Defilippi, gli investigatori hanno poi scoperto l’esistenza di altri pedofili che adescavano minorenni vicino a un noto centro commerciale della zona. Un gruppo di tredici persone, appunto, che sarebbero responsabili anche di altri reati come truffa, spaccio e riciclaggio.
A questo riguardo verrà ascoltata anche Efisia Rossignoli, la cameriera di 45 anni indagata per aver svolto un ruolo di primo piano nella truffa da 187mila euro organizzata da Gabriele Defilippi ai danni di Gloria Rosboch. Secondo gli inquirenti, infatti, Efisia potrebbe essere a conoscenza dei loschi giri frequentati da Roberto Obert e Defilippi.
Il suo racconto, dunque, potrebbe allungare l’elenco delle persone finite al centro dell’attenzione della Procura.
GLORIA È STATA UCCISA VICINO A CASA
Per quanto riguarda le indagini sul delitto, in questi giorni i risultati dell’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Testi sui resti di Gloria hanno rivelato alcuni importanti particolari sulla dinamica dei fatti.
Per prima cosa è stato stabilito che l’omicidio è avvenuto non lontano dall’abitazione della professoressa, poco dopo l’incontro con i suoi assassini. Lo si deduce dall’analisi incrociata sugli orari e sulle condizioni delle ferite. Il giorno del delitto, Defilippi e Obert avevano aspettato la vittima fuori dalla scuola dove lei lavorava. Le avevano detto: «Vieni con noi, ti restituiamo i tuoi soldi». Così Gloria era tornata per qualche minuto a casa senza dire niente ai genitori. Poi era uscita di nuovo ed era salita in macchina con i due uomini.
le mille facce di gabriele defilippi
Il secondo particolare confermato dall’autopsia è che Gloria è stata strangolata con un laccio nell’auto di Obert. Prima di essere uccisa, inoltre, è stata colpita al volto con un pugno o con uno schiaffo molto violento. Si parla infatti di «modeste lesioni da corpo contundente tra la radice del naso e la palpebra destra».
Prima di morire, la professoressa ha lottato con tutte le sue forze per difendersi. Ma a immobilizzarla e ucciderla erano in due, molto più forti di lei. Quello che si trovava al posto di guida l’ha tenuta ferma, l’altro l’ha strangolata con «una violenta compressione che ha portato anche alla frattura dell’osso ioide». Resta ancora da capire chi dei due l’abbia tenuta ferma e chi l’abbia materialmente uccisa, visto che Defilippi e Obert continuano ad accusarsi a vicenda.
REFERTO MEDICO SULLA MORTE DI GLORIA ROSBOCH
Occorre comunque sottolineare che a livello giuridico cambia ben poco: tutti e due hanno infatti svolto un ruolo attivo nell’omicidio. Essendo entrambi presenti, se solo uno dei due avesse voluto salvare la donna, avrebbe potuto farlo. Cosa che non è accaduta. Un terzo punto stabilito dall’autopsia riguarda le ferite trovate sul ginocchio di Gloria.
Una di queste è risultata compatibile con l’incrinatura del parabrezza dell’auto di Roberto Obert. Proprio il vetro che lui si era affrettato a sostituire pochi giorni dopo l’omicidio. Le analisi del Ris di Parma ne daranno un’ulteriore conferma, ma l’ipotesi è che Gloria, dimenandosi, abbia sbattuto la gamba proprio sul parabrezza.
Altre due escoriazioni trovate sul ginocchio, inoltre, confermerebbero la versione data da Roberto Obert. Il 53enne, infatti, disse che Gabriele, dopo aver ucciso la professoressa, trascinò il corpo tenendolo per le spalle e lasciando sbattere i piedi a terra. Ecco, quelle escoriazioni deriverebbero proprio dal trascinamento del cadavere. Da ultimo, resta il mistero di dove siano finiti i soldi di Gloria.
DOVE SONO FINITI I SOLDI DI GLORIA?
GABRIELE DEFILIPPI - GLORIA ROSBOCH
Almeno una parte è stata spesa in serate a base di droga, caviale e champagne, e in un lussuoso albergo. Il resto è ancora impossibile saperlo. Gabriele Defilippi insiste: «I soldi ce li ha Obert, li ha nascosti all’estero: ha un conto a Montecarlo. Aveva lui il compito di custodirli, proprio come la pistola». Obert ha negato di avere quel denaro, ma ha ammesso di essersi sbarazzato lui della pistola di Gabriele. Ha detto di averla gettata in un bosco, ma non ricorda il punto esatto.
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