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“IL NEMICO NON È L’AMERICA, È FRA NOI” - GLI IRANIANI SI SONO SVEGLIATI DOPO L’ABBATTIMENTO DELL’AEREO UCRAINO E HANNO CAPITO CHE IL PROBLEMA NON È TRUMP MA IL REGIME DEGLI AYATOLLAH. E INFATTI ORA RIEMPIONO LE PIAZZE, ALLA FACCIA DELL’ORGOGLIO PATRIOTTICO PER LA MORTE DI SOLEIMANI - E LA POLIZIA FA QUELLO CHE SA FARE MEGLIO: SPARARE SUI RIBELLI – VIDEO
Giordano Stabile per “la Stampa”
manifestanti a teheran 1
qassem soleimani
Piazza Azadi, piazza della Libertà. Questa volta i giovani di Teheran hanno puntato a un luogo simbolo della capitale, ai piedi della grande torre che segna lo skyline della città. Un assalto al centro del potere che è terminato con durissime cariche della polizia, lacrimogeni, poi colpi di arma da fuoco. La morte dei 176 passeggeri del Boeing ucraino, abbattuto per sbaglio dalla contraerea dei pasdaran all' alba di mercoledì scorso, ha innescato una catena di reazioni incontrollabili e messo la dirigenza della Repubblica islamica in affanno.
donald trump offre la pace all'iran
La rabbia degli studenti è cresciuta per mesi, man mano che la morsa del regime si faceva sempre più stretta. L' uccisione di Qassem Soleimani ha risvegliato per qualche giorno l' orgoglio patriottico, ma la negligenza dei Guardiani della rivoluzione nella notte della rappresaglia contro gli Usa, la sequela di bugie, ha spinto gli iraniani a scavalcare tutte le linee rosse.
Dopo le veglie e le proteste davanti alle università di sabato, ieri le manifestazioni si sono allargate ad altre città, Isfahan, Mashhad, Sanandaj, Amol. Ma l' epicentro è stata la marcia verso piazza Azadi, con le candele accese in mano, al canto di «morte al dittatore», «chiedete scusa e dimettevi», «vergogna», «il nemico non è l' America, è fra noi», e ancora «via il capo delle forze armate», un altro modo per dire via la guida suprema Ali Khamenei, protetta da una severa legge contro il vilipendio e mai nominata in prima persona.
l'aereo ucraino abbattuto dal regime iraniano 1
Khamenei è però il bersaglio principale, il simbolo. Altri simboli vengono invece rovesciati, le immagini di Soleimani strappate, studenti che si rifiutano di camminare sulle bandiere americana e israeliana dipinte all' ingresso degli atenei. Un campionessa esaltata dal regime, la medaglia olimpica nel taekwondo, Kimia Alizadeh, che annuncia la sua fuga in Europa.
manifestante a teheran tira via un poster di soleimani 1
La rapidità del cambio di umore sembra spiazzare le autorità. A Teheran, Internet e i cellulari funzionano in maniera regolare, e alimentano la protesta, mentre due mesi fa la Rete era stata bloccata nella settimana del massacro, a partire dal 15 novembre, e la repressione era stata implacabile. Adesso un flusso continuo di video porta le manifestazioni davanti all' opinione pubblica mondiale.
strade bloccate per le proteste a teheran
Ne approfitta Donald Trump, su Twitter, anche in farsi, per ammonire la dirigenza iraniana a «non uccidere la propria gente» ed esprimere solidarietà agli studenti, mentre il premier britannico Boris Johnson condanna l' arresto, per alcune ore, dell' ambasciatore a Teheran, colpevole di essersi unito agli studenti sabato sera.
sangue sulle strade di teheran 1
La tragedia del Boeing, subito dopo l' uccisione di Soleimani, ha aperto una crepa. Lo testimoniano le parole, inusuali, del presidente Hassan Rohani contro i responsabili del disastro, «un errore imperdonabile». Il fronte oltranzista appare indebolito dalla perdita del comandante delle Forze Al-Quds, architetto dell' espansione nel Levante arabo e uomo chiave sul fronte interno.
I riformisti prendono fiato. Mehdi Karroubi, ex candidato presidenziale e leader dell' Onda verde nel 2009, da dieci anni ai domiciliari, torna a parlare, appoggia la protesta, chiede anche lui le dimissioni di Khamenei.
Gli studenti erano tra le forze trainanti nelle manifestazioni del 2009, non in quelle dello scorso novembre, guidate da lavoratori poveri e disoccupati. Se il blocco urbano si salda con i sobborghi devastati dalla crisi economica, per il regime la sfida diventerà insidiosa. Basij e Pasdaran sono scossi dalla smacco dell' 8 gennaio. Ieri il Parlamento ha elogiato il comandante delle Forze aeree, Amir Ali Hajizadeh, per il «coraggio» nell' ammettere le sue responsabilità. Ma l' abbattimento del Boeing ha segnato un giro di boa nella psicologia sia del popolo sia dell' establishment.
proteste a teheran 1
sangue sulle strade di teheran
l'aereo ucraino abbattuto dal regime iraniano
missile iraniano non esploso
ALI KHAMENEI
iran lancia missili in iraq
aereo caduto iran
l aereo ucraino era gia una palla di fuoco prima di cadere a terra
l aereo ucraino era gia una palla di fuoco prima di cadere a terra
iran lancia missili in iraq 1
l aereo ucraino era gia una palla di fuoco prima di cadere a terra
pezzi di un missile apparentemente trovato vicino ai resti del boeing ucraino
IRAN - STUDENTI IN PIAZZA CONTRO GLI AYATOLLAH
IRAN - STUDENTI IN PIAZZA CONTRO GLI AYATOLLAH
IRAN - STUDENTI IN PIAZZA CONTRO GLI AYATOLLAH
IRAN - STUDENTI IN PIAZZA CONTRO GLI AYATOLLAH
manifestante a teheran tira via un poster di soleimani
la polizia spara sui manifestanti a teheran
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