“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Marta Serafini per il "Corriere della Sera"
«Ho avuto una bambina e sono andata in ospedale in bicicletta a partorirla». La parlamentare verde neozelandese Julie Anne Genter, ieri, ha dato lei stessa la notizia su Facebook. Caschetto in testa e leggins, accompagnata da suo marito, ha deciso di arrivare in sala parto così. Con tanto di selfie prima di sdraiarsi sul lettino. «Le contrazioni non erano così forti alle due del mattino», ha spiegato lei stessa su Facebook. «E così abbiamo pensato che potesse essere una buona idea».
Genter, di nazionalità statunitense, 41 anni, è una fervente sostenitrice della mobilità sostenibile e del ciclismo in particolare. Ma non solo. È stata ministra delle pari opportunità e ha lavorato sul settore dei trasporti fin dal suo arrivo in nuova Zelanda nel 2006. Durante la pedalata - l'abitazione di Genter dista pochi chilometri dall'ospedale di Wellington - è iniziato il travaglio. «All'arrivo erano a due, tre minuti di distanza dall'altra».
Un'ora dopo era tutto finito e il marito Peter dormiva beato con la figlia sul petto mentre lei si divertiva a scattare fotografie. La notizia è stata ripresa ovviamente dalla stampa internazionale e locale e complimenti da tutto il mondo sono arrivati alla mamma. I suoi fan più accaniti si sono divertiti a ricordare che non era la prima volta che Genter usava la bicicletta per andare a dare alla luce un figlio. Era già successo nel 2018.
Una gravidanza arrivata dopo una serie di aborti spontanei, anche allora, da ministra, aveva scelto le due ruote. Un manifesto politico. Genter e i verdi neozelandesi sostengono gli incentivi introdotti dal governo laburista per incoraggiare il passaggio dai veicoli a benzina con elevate emissioni di materiale inquinante ai veicoli elettrici e ibridi. Ma non solo.
Genter è anche una sostenitrice dei diritti delle donne e ha votato per la depenalizzazione dell'aborto. Sarà l'influenza della premier Jacinda Ardern: le donne in Nuova Zelanda sembrano decisamente più libere.
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