
DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI…
KHAMENEI, UN TOPO IN TRAPPOLA – NEL FILMATO DIFFUSO IERI, IN CUI RIVENDICA LA “VITTORIA” SU ISRAELE E USA, LA GUIDA SUPREMA APPARE NELLO STESSO BUNKER IN CUI SI È RINCHIUSO ALL’INIZIO DELLA “GUERRA DEI 12 GIORNI”. TEME ANCORA DI ESSERE UCCISO DAL MOSSAD. NON SI FIDA PIÙ DI NESSUNO E COMUNICA CON LA “CATENA DI COMANDO” SOLO ATTRAVERSO UN FIDATO COLLABORATORE – IL MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, ISRAEL KATZ, AMMETTE: “SE FOSSE STATO NEL MIRINO, LO AVREMMO ELIMINATO, NON C’È STATA L’OPPORTUNITÀ” - IL “NEW YORK TIMES” RIVELA: IN ASSENZA DEL LEADER, POLITICI E COMANDANTI MILITARI IRANIANI STRINGONO ALLEANZE E SI CONTENDONO IL POTERE…
KATZ VOLEVAMO ELIMINARE KHAMENEI MA NON C'È STATA L'OPPORTUNITÀ
israel katz benjamin netanyahu
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato, in una serie di interviste andate in onda ieri sera, che Israele ha cercato di eliminare la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, durante il conflitto di 12 giorni con l'Iran, ma che l'occasione non si è mai presentata.
Lo riporta il Times of Israel. "Se fosse stato nel nostro mirino, lo avremmo eliminato", ha detto Katz a Channel 13, aggiungendo che Israele "ha cercato molto" Khamenei ma che l'opportunità operativa non si è presentata. Katz ha anche detto che il governo ha iniziato la guerra senza sapere se gli Stati Uniti vi si sarebbero uniti e ha ammesso che Israele non sa dove si trovino le riserve di uranio ma colpirà di nuovo l'Iran se necessario.
Il ministro ha fatto commenti simili in interviste con Kan e Channel 12, nelle quali ha anche affermato che Israele ha una "politica di controllo" che prevede il mantenimento della superiorità aerea sull'Iran e la garanzia, tramite attacchi aerei se necessario, che il paese non riprenda i suoi programmi nucleari o missilistici a lungo raggio.
I DUBBI SULLA GUIDA SUPREMA E I LITIGI TRA I SUOI
Estratto dell’articolo di G. Pr. per il “Corriere della Sera”
Ali Khamenei - discorso dopo il cessate il fuoco iran Israele
Le tende marroncine sono sempre le stesse, così come la bandiera della Repubblica islamica e il ritratto del fondatore, Ruhollah Khomeini. La scenografia che fa da sfondo all’ultimo discorso video dell’ayatollah Ali Khamenei sembra identica a quella precedente. E fa pensare che la Guida suprema sia nascosta nello stesso bunker da ormai quasi due settimane.
Qualcuno dice che si trovi in un luogo segreto a Lavizan, un quartiere a nordest di Teheran, qualcun altro parla di Mashhad, la sua città d’origine. C’è chi racconta che cambi nascondiglio di frequente, come faceva Saddam Hussein.
La verità è che nessuno, nemmeno molti dei suoi, hanno idea di dove sia rintanato il leader supremo che, temendo di essere assassinato dagli agenti del Mossad — l’intelligence israeliana — o da qualche oppositore, parla ai pochi rimasti della sua linea di comando solo tramite un fidato collaboratore.
[...]
L’intelligence iraniana ritiene che il governo israeliano possa ancora tentare di assassinare Khamenei, nonostante il cessate il fuoco, e, per questo, è impossibile prevedere il ritorno del leader alla sua residenza in tempi di pace, nel cuore di Teheran: Beit Rahbari. I sostenitori affermano che, anche se sottoterra, l’ayatollah ha sempre l’ultima parola sulle decisioni importanti.
Ma il New York Times riporta la voce di alcune fonti iraniane: in assenza del leader, politici e comandanti militari stringono alleanze e si contendono il potere. Le questioni a rischio «rissa» sono il programma nucleare, i negoziati con gli Stati Uniti, Israele.
Per ora, sembra avere la meglio la fazione più moderata guidata dal presidente «riformista» Masoud Pezeshkian. Accanto a lui, il capo della magistratura, Gholam-Hossein Mohseni-Ejei. Dall’altra parte, c’è il clan degli ultrà conservatori. [...]
IL RITORNO DI KHAMENEI "SCHIAFFO AGLI STATI UNITI NON CI HANNO FATTO DANNI"
Estratto dell’articolo di GA.COL per “la Repubblica”
Riappare dalle viscere dell'Iran, Ali Khamenei, il viso pallido, la voce roca che a tratti si interrompe. È il primo discorso alla nazione da quando è iniziata la tregua, un video pre-registrato che va in onda sulla tv iraniana a metà mattina, poche ore dopo che il presidente americano aveva vantato l'annientamento del programma nucleare iraniano.
L'Iran ha ottenuto una grande «vittoria», rivendica la Guida suprema, abbiamo dato «uno schiaffo in faccia all'America» e manda un messaggio a Trump: «Non hanno ottenuto alcun risultato» con gli attacchi agli impianti nucleari, «nulla di significativo» e anzi ha ricevuto un «duro colpo» dalla rappresaglia contro la base Usa in Qatar.
[...]
L'anziano leader non appariva dal 19 giugno, e sul suo conto sono circolate le voci più disparate. Di certo si sa che vive protetto in un bunker, difficile da localizzare stando alle dichiarazioni del ministro della Difesa israeliano, Katz: «Se fosse stato nel nostro mirino, lo avremmo eliminato, ma si è nascosto in profondità e ha interrotto i contatti con i comandanti che hanno sostituito quelli eliminati».
Come già nel discorso del 19 giugno, Khamenei non evoca la Repubblica islamica, ma fa appello alla nazione, prova a sollecitare l'orgoglio di un Iran «che non si arrenderà mai agli Stati Uniti». La resa non è un'opzione, e il sistema prepara la controffensiva.
Il primo obiettivo è l'Aiea di Rafael Grossi, che a Teheran guardano ormai con sospetto, accusandola di aver armato la pistola di Netanyahu con la mozione di censura sul nucleare che ha anticipato di pochi giorni l'attacco israeliano. «Non vogliamo Grossi a Teheran», dichiara Araghchi.
base aerea iran dopo l attacco di israele
[...] La ripresa della collaborazione sarà oggetto di negoziato, se mai ce ne sarà uno. Gli americani starebbero valutando lo scongelamento di 30 miliardi di fondi iraniani bloccati all'estero per il nucleare civile, rivela la Cnn, insieme a una rimozione parziale delle sanzioni per riportare Teheran al tavolo, ma Araghchi ha chiarito che non c'è nessun accordo per riprendere i negoziati e che l'Iran sta ancora valutando se sia nel suo interesse farlo. Sembra comunque improbabile che Teheran accetti le condizioni che ha rifiutato prima di essere bombardata, ovvero la rinuncia totale all'arricchimento dell'uranio.
Un ruolo ce l'avranno anche i suoi alleati. La decisione di interrompere le comunicazioni con l'Aiea non piace a Mosca: «Vogliamo che la cooperazione tra l'Iran e l'Agenzia continui, e anche che tutti rispettino la dichiarazione ripetutamente affermata dall'Iran secondo cui il Paese non possiede e non avrà armi nucleari», ha detto il ministro degli Esteri Lavrov.
base aerea iran dopo l attacco di israele
La Russia è uno dei principali fornitori esterni del nucleare civile iraniano, circa 200 scienziati russi erano sul terreno in Iran anche durante i bombardamenti israeliani, e Putin ha negoziato per la loro sicurezza direttamente con Israele.
Ma Mosca mantiene una posizione ambigua verso Teheran, i cui droni sono stati decisivi nella guerra contro l'Ucraina: non vuole la caduta di un regime amico, ma ha anche tutto l'interesse a vederlo indebolito.
LA CATENA DI COMANDO IRANIANA DECIMATA DAGLI ATTACCHI DI ISRAELE
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