RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Dagotraduzione dalla Reuters
Un numero sempre maggiore di paesi sta scivolando verso l’autoritarismo, e anche il numero di democrazie consolidate, minacciate, non è mai stato così alto. Lo ha detto lunedì l’Istituto internazionale per la democrazie e l’assistenza elettorale (IDEA).
Secondo l’organizzazione intergovernativa, le cause principali di questa deriva sono la politica populista, l’uso delle restrizioni pandemiche per mettere a tacere i critici, la tendenza dei paesi a imitare il comportamento antidemocratico degli altri e la disinformazione utilizzata per dividere le società.
«Un numero mai visto di paesi soffre di “erosione democratica”» c’è scritto nel rapporto sullo stato della democrazia, realizzato con dati raccolti dal 1975 in poi. «Il numero di paesi che stanno subendo una “ricaduta democratica” non è mai stato così alto» in riferimento alla svolta regressiva che in alcune aree ha innescato controlli sull’indipendenza del governo e della magistratura, nonché sulla libertà dei media e sui diritti umani.
L’Afghanistan, che è stato conquistato dai militanti talebani ad agosto dopo il ritiro delle truppe internazionale, è il caso più drammatico di quest’anno, mentre il golpe del Myanmar del 1° febbraio ha segnato il crollo di una democrazia fragile. Altri esempi sono il Mali, che ha subito due colpi di stato dal 2020, e la Tunisia, dove il presidente ha sciolto il parlamento e assunto poteri di emergenza.
Grandi democrazie come il Brasile e gli Stati Uniti hanno visto i presidenti mettere in dubbio la validità dei risultati elettorali, mentre l’India ha perseguitato i gruppi di persone critiche nei confronti delle politiche del governo.
Ungheria, Polonia, Slovenia e Serbia sono i paesi europei dove la democrazia ha subito la flessione maggiore. La Turchia ha visto uno dei maggiori cali tra il 2010 e il 2020. «In effetti il 70% delle popolazione mondiale ora vive in regimi non democratici o in paesi democraticamente arretrati» afferma il rapporto.
La pandemia di Covid-19 ha portato a un’ondata di comportamenti autoritari da parte dei governi. Lo studio ha affermato che non ci sono prove che i regimi autoritari siano più efficaci a combattere la pandemia, nonostante i media statali cinesi affermino il contrario.
«La pandemia fornisce ulteriori strumenti e giustificazioni per tattiche repressive e silenziamento del dissenso in paesi diversi come Bielorussia, Cuba, Myanmar, Nicaragua e Venezuela», afferma il rapporto.
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