
DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI…
L’ITALIA HA UN SISTEMA DI DIFESA MISERO: POTREBBE INVADERCI ANCHE L’ALBANIA – L'ESERCITO HA BISOGNO DI 40 MILA ARRUOLATI IN PIU’ (OGGI TRA MARINA, AERONAUTICA E FORZE DI TERRA SIAMO A 130 MILA EFFETTIVI) – CI SERVONO 300 CARRI ARMATI E 1000 MEZZI CORAZZATI – MANCANO DRONI PER ATTACCARE E SISTEMI ADEGUATI PER CONTRASTARLI (CANNONI A RAGGIO LASER, CONTROMISURE ELETTRONICHE E CYBER) – IL SISTEMA ANTI-AEREO E ANTI-MISSILISTICO E' DEBOLE: LA TECNOLOGIA ITALO-FRANCESE SAMP-T PROCEDE A RILENTO - L'UCRAINA RIESCE AD ABBATTERE IL 90% DEI MISSILI RUSSI IN ARRIVO SUL SUO TERRITORIO. ISRAELE HA PERCENTUALI MIGLIORI. L'ITALIA, IN QUESTO SENSO, HANNO DIFESE RIDICOLE…
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”
Ogni ragionamento sulle prossime spese militari in ambito Nato non può che partire dall'analisi dell'esistente, lo studio delle guerre in corso, e il calcolo delle necessità future. […] Che cosa ci manca? Innanzitutto le truppe. Si pensi solo che ai tempi della Guerra Fredda, la sola Italia doveva garantire una massa di 22 brigate operative dell'esercito, pari a 220 mila soldati armati e schierati, in gran parte nel Nord-Est.
Oggi i numeri sono drasticamente calati. L'Italia, oltre 30 mila unità in Marina e circa 40 mila in Aeronautica, ha 90 mila soldati di terra, di cui 60 mila operativi. Simili sono i numeri francese, tedesco o britannico. Intanto la Russia si prefigge di schierare in tempi brevi un esercito di 1 milione 600 mila effettivi. Ecco perché uno dei capitoli sarà il rafforzamento degli organici: per l'Italia è allo studio l'arruolamento di 40 mila soldati e soldatesse in più, ma anche una riserva di almeno 10 mila ex militari, freschi di addestramento e veloci da rimettere eventualmente in linea.
Per equipaggiarli a dovere, c'è una commessa affidata a un consorzio italo-tedesco tra Leonardo e Rheinmetall: 300 carri armati più 1000 mezzi corazzati per il trasporto truppa, da costruire in una fabbrica a La Spezia, costo stimato circa 10 miliardi spalmati in diversi anni. Il secondo clamoroso deficit riguarda la difesa dal cielo.
esercito italiano - reggimento rombo
Dice il generale Giorgio Battisti, presidente della commissione militare del Comitato Atlantico Italiano, un think-tank collegato alla Nato: «La guerra in Ucraina insegna che occorre difendere i soldati da una vera e propria caccia all'uomo fatta con sciami di droni a basso costo». Fino a qualche tempo fa, la guerra dei droni era particolarmente sofisticata e gli apparecchi senza pilota molto costosi. Ora non è più così. I droni turchi, iraniani, russi, ucraini sono basici, poco costosi, prodotti a ritmo industriale, e però terribilmente letali.
esercito italiano - reggimento rombo
Ecco perché l'Italia sta correndo ai ripari con una coproduzione italo-turca per produrre droni in casa. Dai droni però ci si deve anche difendere. E non avrebbe senso sparare un missile che costa 1 milione di euro, progettato per tirare giù un aereo nemico, contro un drone che vale pochi spiccioli. Tanto più che di questi droni ne possono arrivare più di mille al giorno e quei missili sono prodotti con il contagocce.
Una soluzione verrà da cannoni a raggio laser, in avanzata fase di sperimentazione in diversi Paesi. […] per difendersi, si sperimentano contromisure elettroniche e cyber, utili a confondere il drone nemico. […] Altra falla delle forze europee è la difesa anti-aerea e anti-missilistica. L'Ucraina riesce ad abbattere il 90% dei missili russi in arrivo sul suo territorio. Israele ha percentuali migliori. L'Italia, la Francia, la Germania, in questo senso hanno difese francamente ridicole.
Ci sono due progetti comuni della Nato che faticosamente dovrebbero invertire la situazione. Il primo si chiama "Sky Shield", avviato dalla Germania nel 2022, e ad oggi vi partecipano 25 Paesi europei: hanno scelto la tecnologia americana dei missili Patriot ed è già operativa una fabbrica in Germania che li produce su licenza. Italia e Francia hanno invece tenuto duro sulla tecnologia italo-francese del Samp/T, ma mancando grosse commesse questo programma cammina a rilento. […]
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