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“VORREI PRENDERE IL VIRUS, LA PANDEMIA NON ESISTE” – È MORTA DOPO AVER CONTRATTO IL COVID ANNA CARUSO, OPERATRICE SANITARIA NO VAX UCCISA DAL VIRUS A 64 ANNI NEL REPARTO DI RIANIMAZIONE DI TORTONA - A SETTEMBRE ERA STATA SOSPESA DAL LAVORO PERCHÉ AVEVA RIFIUTATO IL VACCINO E SPROLOQUIAVA SUI SOCIAL DANDO VOCE A SVALVOLATE TEORIE COMPLOTTISTE: “OGNI GIORNO CI BACIAMO E NON CI PIGLIAMO NIENTE. HANNO UN CALENDARIO DI VARIANTI FAKE CHE PUBBLICANO PER TENERCI COME CRICETI NELLA RUOTA…”

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Daniele Prato per "la Stampa"

 

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Chi la conosceva nella vita di tutti i giorni, quella lontana da Facebook, la descrive come donna affabile, che non usava mai toni duri. Ma sui social network era tutta un'altra storia: «Io sono un'ottimista, ma ogni giorno ho a che fare con un "governicchio di ominicchi", che stanno facendo di noi carne da macello» spiegava in una diretta del 3 novembre Anna Caruso, operatrice sanitaria No Vax uccisa dal Covid a 64 anni nel reparto di Rianimazione di Tortona. A settembre era stata sospesa dal lavoro nel reparto di Cardiologia dell'ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria perché rifiutava il vaccino e negava pure la pericolosità del virus.

 

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Una convinzione cieca, che si scontrava con la disperazione dei malati, con l'angoscia e la fatica di chi, come lei, lavorava ogni giorno a contatto con la devastazione portata dal Covid. «In nome di una finta pandemia, ci hanno costretti senza diritti a prostrarci come prostitute se vogliamo uno stipendio e la libertà» ripeteva nel video diventato il testamento sinistro delle sue convinzioni.

 

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Originaria di Capaccio, provincia di Salerno, Anna Caruso aveva costruito tutta la sua vita al Nord. Aveva abitato ad Acqui Terme, poi si era spostata ad Alessandria. Aveva un figlio, amici, passioni, colleghi che la ricordano per l'energia e la dedizione. Un microcosmo spazzato via da quel virus di cui dubitava e che, con tono beffardo, aveva sfidato.

 

«Piuttosto che morire strisciando, meglio morire in piedi» diceva, richiamando le manifestazioni di piazza a cui partecipava. E aggiungeva: «Questo virus vorrei prenderlo. Ok, sono una complottista, sono una negazionista, ma io ogni giorno sto con gente con cui ci baciamo, ci salutiamo, facciamo ogni cosa e non ci pigliamo un cacchio di niente se non la giusta influenza. Allora, perché tutta questa esagerazione? Perché siamo chiusi in una bolla che solo l'Italia si è ritagliata?».

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Caruso aveva una sua risposta, la stessa di buona parte dei No Vax: un governo di «venduti», le banche, lo «sporco lavoro» di Draghi al servizio dell'Europa, il complotto. «Questa gente deve essere decapitata, minimo» scandiva dal salotto di casa, tono flemmatico e parole pesanti come pietre. L'ultimo post, prima dell'infezione, è del 24 novembre: il calendario «fake» delle varianti del Covid, pronte a essere diffuse a scadenze regolari, un mese l'una, un mese l'altra, per continuare a tenerci «come criceti nella ruota».

 

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Il funerale di Anna Caruso si è tenuto lunedì, tra le lacrime di amici e colleghi, la salma è stata cremata e i resti tumulati nel cimitero di Acqui, dove aveva vissuto per anni. «Siamo vicini alla famiglia - ha detto il sindacato degli infermieri Nursind di Alessandria -. Ma c'è rammarico per il fatto che, ancora oggi, possano esistere posizioni non scientifiche».

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