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L'ULTIMA NOTTE DI ASHLEY: FINO ALLE 3:30 A BERE (DA SOLA?) IN UN LOCALE, POI A CASA. IL SUO ESSERE NUDA E IL RITROVAMENTO DI ALCUNE FASCETTE FANNO PENSARE A UN GIOCO EROTICO - È STATA LEI A FARE ENTRARE IL KILLER, MA L'ALIBI DEL FIDANZATO AL MOMENTO REGGE. UN AMANTE RIFIUTATO? SULLA PORTA DI CASA È APPARSA LA SCRITTA: ''LUI È COLPEVOLE''

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1.FORSE UN GIOCO EROTICO FINITO MALE: SI INDAGA SUGLI INCONTRI NOTTURNI DI ASHLEY

Da “Libero Quotidiano

 

Si stanno concentrando sugli incontri fatti dalla donna nella notte tra giovedì e venerdì scorsi all' interno del locale Montecarla di via de' Bardi, nel centro storico di Firenze, l' ultimo posto in cui è stata vista viva, le indagini sull' omicidio di Ashley Olsen, la 35enne statunitense trovata morta per strangolamento nella sua abitazione di via Santa Monica.

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In base a quanto emerso sino ad ora, il cellulare della donna risulta staccato dal mattino di venerdì, il giorno precedente al ritrovamento del cadavere e non è stato trovato in casa: potrebbe averlo preso l' assassino. È stata lei a far entrare in casa l' omicida. Sulla porta non ci sono segni di scasso. Fin da subito è stata esclusa la rapina mentre prende corpo l' ipotesi del gioco erotico finito male o di una possibile «ribellione» della donna alle pretese del partner.

 

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Il padre di Ashley Olsen, l' architetto e docente Walter Olsen, ieri pomeriggio è andato davanti alla casa dove è stata trovata uccisa la figlia. Il professor Olsen, accompagnato da alcuni agenti di polizia e da personale del consolato Usa, non è entrato in casa, che è sotto sequestro, ma è rimasto alcuni minuti in raccoglimento, in strada, davanti alla porta dell' edificio e si è anche inginocchiato.

 

Sul gradino sono aumentati i fiori e anche il padre ha appoggiato un mazzo floreale. È rimasto in silenzio. Poi dopo circa 5 minuti si è allontanato in direzione di piazza Santo Spirito. Cuori rossi disegnati sullo sulla pietra dello stipite della casa dove è stata uccisa Ashley Olsen e frasi in inglese tra cui «lui è colpevole, pagherà», «He is guilty, he will pay», sono stati tracciato con pastello o rossetto e sono leggibili in via Santa Monaca.

 

 

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2.OMICIDIO ASHLEY OLSEN, L’ULTIMA NOTTE MALEDETTA: LA SEDIA ROTTA, LE FASCETTE E TANTI REBUS

Stefano Brogioni per www.lanazione.it

 

Qualcosa non torna. Sono tanti i punti ancora da chiarire, ma anche quelli logicamente contrastanti, nella ricostruzione dell’omicidio dell’americana Ashley Olsen, trovata morta nel suo appartamento in via Santa Monaca.

 

Il cellulare. Il telefono di Ashley sembrava essere sparito. Che l’assassino se lo fose portato via. Ma non aveva senso, il killer avrebbe corso un rischio inutile, quello di farsi beccare con il telefono della vittima. Il cellulare invece sarebbe stato trovato e sequestrato e dal punto di vista investigativo, le cose cambiano: senza l’apparecchio si sarebbero ottenuti solo i tabulati del traffico telefonico e le connessioni ad internet.

 

Ma per recuperare, ad esempio, una chat via whatsapp, serve uno dei due terminali. Così è più semplice per i tecnici della polizia conoscere gli appuntamenti in chat di Ashley. Il telefono però si spegne (o perché viene spento, o perché si esaurisce la batteria) intorno alle 9 di venerdì mattina.

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Lotta, cavi, fascette.

Nell’appartamento, oltre al disordine “naturale” di Ashley e lo sporco fatto dal cane nelle ore in cui è rimasto chiuso dentro, c’erano anche una sedia pieghevole di legno spezzata e un vetro su un’anta di un armadio rotto. A terra, oltre ad alcuni indumenti, un cavo usb della lunghezza di circa un metro. La polizia ha repertato anche alcune fascette, che hanno fatto ipotizzare un gioco erotico.

 

IL MOVENTE.

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Ashley è stata trovata nuda, con soltanto i calzini ai piedi. Se il fidanzato, come emerge al momento da fonti investigative, sembra aver dissipato i sospetti con il suo alibi, chi poteva avere un motivo di risentimento verso la bella 35enne? Ashley ha fatto salire il suo assassino (anche se non si può escludere la presenza di almeno un’altra persona) e probabilmente si è messa in libertà con lui, come se ci fosse o si fosse creata intimità. La procura esclude il movente della rapina. Perché ucciderla?

 

L’ULTIMA SERA.

Giovedì scorso, mentre si trovava al Montecarla di via de’ Bardi, è rimasto nel locale quando invece le amiche se ne sono andate prima. Aveva appuntamento con qualcuno?

 

IL CANE E I VICINI.

Il monolocale soppalcato preso in affitto da Ashley Olsen è in un condominio piuttosto piccolo, dove non si dovrebbe faticare a sentire grida. Nessuno (anche se la proprietaria dell’appartamento che vive sopra è mancata per alcune notti) ha sentito grida o rumori insoliti. Il beagle Scout sarebbe stato sentito abbaiare, ma nessuno gli ha dato peso.

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3.LE ULTIME ORE DI ASHLEY AL NIGHT DA SOLA

Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera

 

Che non ci sia ancora una pista certa nelle indagini sulla morte di Ashley Olsen, l' americana di 35 anni trovata strangolata nel suo monolocale nel centro storico di Firenze, si capisce subito dalle prime notizie che trapelano sull' autopsia. O meglio sugli esami esterni preparatori.

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Il medico legale, la dottoressa Martina Focardi, che secondo alcune indiscrezioni ritiene il caso molto complesso, ha deciso di dedicare la prima giornata, sei ore, a sei accertamenti: tac sul corpo, test del Dna, presenza di alcol nel sangue, assunzione di droghe e infine due accertamenti per stabilire se la donna è stata violentata. «Ci si muove così quando le ipotesi sono diverse - dice un esperto - e il caso è particolarmente complesso. Poi segue la vera autopsia e i dati vengono confrontati e valutati».

 

Al momento pare confermata l' assenza di segni riconducibili a una lotta tra la giovane e l' assassino. «Apparentemente non ce ne sono - spiega il procuratore Giuseppe Creazzo - ma solo un esame più approfondito potrà stabilirlo. Fino a stasera (ieri sera ndr ) ciò non è avvenuto».

 

Una cosa sembra certa: Ashley conosceva il killer e gli ha aperto la porta.

L' autopsia «vera» potrebbe essere effettuata stamani e i primi risultati potrebbero essere diffusi in serata. Intanto, come avevamo anticipato ieri, le indagini allentano la loro morsa su Federico Fiorentini, il pittore di 43 anni fidanzato di Ashley che sabato poco prima delle 14 accompagnato dalla padrona di casa, Claudia Colivicchi, 48 anni, ha trovato il corpo della fidanzata e ha dato l' allarme.

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«Ha un alibi lineare che almeno per ora regge, i suoi racconti sono credibili e non ha graffi sul corpo», confermano gli investigatori, anche se i sospetti restano e gli accertamenti continuano. Sulla porta dell' abitazione di lei ieri è stata trovata una scritta in inglese che recita: «Lui è colpevole». Le indagini adesso si stanno concentrando sulle ultime persone che Ashley ha incontrato al night club Montecarla, ritrovo «alternativo» di molti giovani bohémien, soprattutto stranieri.

 

«Aveva bevuto molto e alle tre e mezzo le abbiamo chiesto se voleva essere accompagnata a casa, ma ci ha detto che avrebbe aspettato ancora», hanno raccontato tre amiche. Anche Mirko, il barista, ha confermato la presenza della ragazza: «È arrivata verso le 2.30 con un' amica, si è fermata a mangiare. Era serena e simpatica come sempre, una persona carina».

 

In passato il locale è stato chiuso temporaneamente per alcune vicende legate alla droga e da tempo è il simbolo di una «certa movida» dell' Oltrarno, una delle zone più amate dagli studenti americani.

 

Si sta analizzando anche la memoria del computer sequestrato nel monolocale. Uno scherzo viene ritenuto il post su Facebook con il quale la vittima, alcuni mesi fa, aveva pubblicato un paio di foto inseguita da Scout il suo cane e aveva scritto di avere uno stalker. Mentre si sta analizzando un reggiseno trovato in strada vicino alla casa di lei.

 

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Nel pomeriggio di ieri il padre di Ashley, Walter Olsen, architetto e docente al Florence Institute of Design International è arrivato con la compagna Naomi Saci Muirhead, anche lei docente in una scuola fiorentina, davanti alla casa dove abitava la figlia. Si è inginocchiato commosso e ha deposto un mazzo di fiori. Era accompagnato da personale del consolato americano. «Spero che sia fatta giustizia, ma non chiedetemi di più», si è limitato a dire allontanandosi sotto la pioggia.

 

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4. STRANGOLATA A FIRENZE, LA VICINA: «FEDERICO ERA DISPERATO, AVEVA PERSO LA TESTA»

Da www.ilmessaggero.it

 

Fra i mille aspetti ancora da chiarire sulla morte di Ashley Olsen, due punti fermi ci sono. La trentacinquenne americana strangolata a Firenze conosceva il suo assassino o, almeno, è stata lei a farlo entrare in casa. E il fidanzato ha un alibi lineare che, per il momento, 'regge'.

 

Le indagini della squadra mobile di Firenze si stanno così concentrando sugli incontri fatti dalla donna nella notte tra giovedì e venerdì, dopo che le amiche l'hanno lasciata in un locale, a poche centinaia di metri da casa sua. Il cadavere è stato scoperto alle 14 di sabato.

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A trovare il cadavere di Ashley è stato il fidanzato, Federico Fiorentini, un pittore fiorentino di 42 anni, che non la sentiva da tre giorni, dopo un litigio. Quando ha scoperto il corpo, con lui c'era la proprietaria di casa, Claudia Colivicchi: «Ashley era nuda, stesa a terra accanto al divano letto. Era morta, non c'era il minimo dubbio che lo fosse. Ma Federico era come se avesse perso la testa». Il fidanzato ha anche cercato di rianimarla, mentre il cane della ragazza, che era in casa, guaiva: «Una scena sconvolgente».

 

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La porta non era forzata e non si è trattato di una rapina: questo fa ritenere che sia stata Ashley a fare entrare l'assassino. Il dettaglio del litigio e il fatto che fosse stato lui a trovare il cadavere aveva indirizzato le attenzioni sul fidanzato, che per ore è stato ascoltato in questura.

 

Il suo alibi, però, ha trovato conferme sia da testimoni sia da riscontri 'tecnicì sul cellulare. Al momento, comunque, non ci sono sospettati: lo dimostra il fatto che, in vista dell' autopsia, non ci siano indagati. E che si prevedano indagini complesse e lunghe lo testimonia la decisione di affiancare al pm titolare, Giovanni Solinas, il procuratore aggiunto Luca Turco.

 

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Fra gli elementi che non paiono interessare troppo gli inquirenti ci sono un post su Fb in cui di Ashley parlava di uno stalker, e un reggiseno trovato in strada, vicino casa sua: il post sarebbe 'scherzoso' e l'indumento non pare legato alla vicenda.

 

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