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L'UNIONE EUROPEA CONTINUA LA BATTAGLIA CONTRO APPLE: L'APP STORE VIOLA LE REGOLE DI MERCATO VISTO CHE IMPEDISCE AGLI SVILUPPATORI DI APPLICAZIONI DI INDIRIZZARE I CONSUMATORI VERSO ALTRI "NEGOZI" VIRTUALI (SONO VINCOLATI ALLA PIATTAFORMA DI APPLE) - L’AZIENDA DI TIM COOK HA UN ANNO PER RISPONDERE ALLE ACCUSE ED EVITARE LA SANZIONE DEL 10% DELLE SUE ENTRATE GLOBALI, CHE POTREBBE ARRIVARE FINO AL 20% PER …
Estratto dell'articolo di Cecilia Mussi per il "Corriere della Sera"
Dopo le indiscrezioni del «Financial Times» dei giorni scorsi, la Commissione europea ieri ha ufficialmente comunicato ad Apple l’opinione preliminare secondo cui le regole dell’App store violano il Digital Markets Act (Dma), perché impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti.
L’Ue ha avviato anche una nuova procedura di non conformità contro Apple, per il timore che i suoi nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app di terze parti e gli app store, inclusa la nuova Core Technology Fee, non siano in grado di garantire l’effettiva conformità al Dma.
«La nostra posizione preliminare è che Apple non consenta completamente lo steering (la possibilità di indirizzamento degli utenti verso canali alternativi, ndr )», ha scritto Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea con delega all’Antitrust, su X. In un altro post, il commissario Ue all’industria, servizi e digitale Thierry Breton ha aggiunto: «“Act Different” dovrebbe essere il loro nuovo slogan (di Apple, il cui slogan storico è “Think Different”).
Per troppo tempo Apple ha tagliato fuori aziende innovative, negando ai consumatori nuove opportunità e scelte. Ora stiamo adottando ulteriori misure per garantire che App store e iOS siano conformi al Dma». La replica di Apple non si è fatta attendere: «Negli ultimi mesi abbiamo apportato una serie di modifiche per conformarsi al Dma in risposta al feedback degli sviluppatori e della Commissione europea — è la posizione di Cupertino —. Siamo certi che il nostro piano sia conforme alla legge e stimiamo che oltre il 99% degli sviluppatori pagherebbe lo stesso importo o un importo inferiore ad Apple in base alle nuove condizioni commerciali».
L’azienda di Tim Cook ha un anno per rispondere alle accuse ed evitare la sanzione del 10% delle sue entrate globali, che potrebbe arrivare fino al 20% per violazioni ripetuta. La cifra potrebbe essere astronomica, considerato che Apple ha fatturato 383 miliardi di dollari lo scorso anno.
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