DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
1. CONDANNATO E SPARITO
Adelaide Pierucci per www.ilmessaggero.it
A detta degli inquirenti si era comportato come un «lupo famelico» con la vittima, una turista svedese, rientrata in hotel ubriaca. Sfoderando la divisa da portiere di uno dei più rinomati alberghi del centro e dopo aver usato le cattive maniere per «scacciare» gli amici della ragazza, l'aveva accompagnata in stanza e poi aveva provato a stuprarla.
Ora come un lupo Ashraf Elnaga Abou, fino alla notte di Capodanno portiere all'hotel del Corso, si è dato alla fuga. Il bengalese, 33 anni, per quella violenza, ieri è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, ma in aula, ovviamente non si è presentato.
E' sparito da maggio dalla casa a San Basilio. Un personaggio inquietante. Si è scoperto solo poi che il curriculum presentato era farlocco, e per dare rassicurazioni sulle qualità lavorative lasciava il numero della madre.
L'arresto era scattato una decina di giorni dopo la violenza, rimasta tentata solo per il coraggio della vittima che ha urlato a squarciagola tanto da costringere il portiere a scappare con i pantaloni calati, scena immortalata dalle telecamere puntate sulla hall e nei corridoi. Il pm Cristiana Macchiusi e l'aggiunto Maria Monteleone puntavano al carcere, ma poi il giudice, ritenendolo incensurato, aveva concesso i domiciliari.
2. ECCO COME ANDÒ QUELLA NOTTE
Estratto dall’articolo di Ilaria Sacchettoni per il ‘Corriere della Sera’ del 21 febbraio 2017
Come ricostruito dai carabinieri della polizia giudiziaria di piazzale Clodio, quella notte, Abou tentò di stuprare la cliente dell’hotel. Rientrata dal brindisi di San Silvestro con i postumi di una sbronza, I.Z.L. aveva accettato di farsi accompagnare in stanza da Abou dopo che questi aveva allontanato la sua comitiva. Testa e stomaco le consigliavano di farsi dare una mano ma poi in un lampo la donna si era ritrovata sul letto con di fronte l’uomo, denudato. Realizzato in un istante cosa stesse accadendo, dopo avergli assestato un calcio e un pugno nello stomaco riesce aera riuscita a divincolarsi e ad aprire la porta: lui l’aveva inseguita e, nel farlo, era passato di fronte alle telecamere a circuito chiuso che, in effetti, lo avevano ripreso seminudo.
«Dai filmati —si legge nell’ordinanza della gip — si vedeva un uomo con una giacca chiara che accompagnava una ragazza anch’essa di spalle tenendola per mano. Entrava per primo, seguito da lei nella stanza e dopo pochi minuti ne usciva trafelato, tenendo la giacca sfilata e poggiata su una spalla, con i pantaloni abbassati...pochi attimi dopo usciva dalla medesima stanza la ragazza nell’atto di fare una chiamata con un telefono cellulare». I.Z.L. aveva trovato le forze di reagire e per prima cosa avvisare i suoi amici. Che infatti si rivolgevano subito a una pattuglia della municipale in strada.
Piccolo inciso: a quanto emerge dall’inchiesta Abou avrebbe ottenuto il posto nell’hotel — dov’era comunque in prova — grazie a referenze non verificabili. La struttura dove diceva di aver lavorato era chiusa da tempo. Quanto a I.Z.L. vittima di una vacanza da incubo nella Capitale, dovrà tornare per il processo.
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