DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Estratto dell’articolo di Stefano Mancini per “La Stampa”
C'è chi non salirebbe su un aereo nemmeno sotto tortura e chi per provare l'ebbrezza del volo è pronto a trasformarsi in un mammifero volante, a rischio della vita. Come è successo ad Alessandro Fiorito, pilota di aerei commerciali e paracadutista esperto, 62 anni, di Gallarate, un'esistenza tra cielo e terra. Ieri si è lanciato con la tuta alare dalla parete del Forcellino, circa 400 metri di dislivello nel territorio di Abbadia Lariana, comune della provincia di Lecco.
Mattinata in apparenza perfetta: cielo azzurro, lontano dall'inquinamento che avvolge da giorni la Pianura Padana. Fiorito era un base jumper, la disciplina più estrema, rischiosa e spettacolare del paracadutismo. Ha indossato la tuta alare e si è lanciato nel vuoto, come già aveva fatto molte volte, ma qualcosa non ha funzionato. Un testimone ha assistito all'incidente: ha visto il lancio fuori controllo di Fiorito e ha subito chiamato i soccorsi.
Errore umano o problema con i materiali: la tuta non si è gonfiata e il paracadute di emergenza non si è aperto in tempo, questo risulta da una prima ricostruzione. Sarà un'inchiesta a ripercorrere gli ultimi momenti della vittima, mentre cadeva in avvitamento e si andava a schiantare una manciata di secondi dopo. [...]
Secondo le statistiche, il base jumping ha il primato mondiale delle vittime, 473 da quando esiste una contabilità, rispetto ai praticanti, tremila in tutto il mondo e in forte crescita. L'US National Centre for Health ha stimato il rischio in una vittima ogni 60 praticanti. Il sito basejumper.it fa di più: pubblica l'elenco dei caduti dal 1981 a oggi. Il maggior numero di incidenti fatali è in Svizzera (118), seguito da America (82) e Francia (65).
L'Italia è quarta con 55. I dati a volte non sono omogenei perché includono i base jumper che usano il paracadute tradizionale La voglia di volare affonda le radici nell'antichità, fino al mito di Icaro e al suo folle volo verso il sole. [...]
Le immagini regalano scariche di adrenalina. Il paracadutismo tradizionale, il deltaplano e il parapendio sono nulla al confronto. Ma il prezzo in vite umane? «È lo sport più figo del momento per quella fascia demografica composta da maschi, altamente impressionabili, tra i 18 e i 35 anni», spiega Richard Webb, ex pilota della Marina, in un articolo uscito sul National Geographic. Uno sport, come scrive l'autore dell'articolo Andrew Bisharat, «bello, primordiale e capace di creare dipendenza». Altro che Icaro.
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