open to meraviglia venere botticelli

GIU' LE MANI DA "OPEN TO MERAVIGLIA" CON LA VENERE DI BOTTICELLI - LUCA BEATRICE: “QUESTA CAMPAGNA PUBBLICITARIA È INDIRIZZATA A UN PUBBLICO GENERALISTA E NON ALL’ÉLITE CULTURALE DI PROFESSORI E CRITICI; PARTITI IN ANTICIPO CON LE LORO REPRIMENDE - NON SARÀ RIVOLUZIONARIA, MA LA REALTÀ DICE CHE IL TURISMO IN ITALIA È ANCORA DI GRAN LUNGA TARATO SULLE MERAVIGLIE DEL PASSATO, SULLA BELLEZZA DEL PAESAGGIO, SULLA QUALITÀ DELL’ENOGASTRONOMIA…”

Estratto dell’articolo di Luca Beatrice per “Libero quotidiano”

 

campagna open to meraviglia 8

Prepariamoci pure, ogni volta che da un ministero verrà presa una qualsiasi iniziativa li troveremo tutti pronti schierati a parlarne male […]

 

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, si riferisce a ieri. Presentata a Roma la nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit. […]

 

Protagonista di questa campagna, destinata soprattutto al turismo internazionale dove l’utenza media comincia ad avere una certa età e dunque c’è bisogno di un rinnovamento in termini di immagini e messaggi, è la Venere di Botticelli, ripensata dall’agenzia torinese Armando Testa come un'influencer contemporanea più genuina di Chiara Ferragni, che mangia la pizza in riva al mare, scatta un selfie in piazza San Marco, camicia bianca annodata in vita sullo sfondo del paesaggio pugliese, in bici davanti al Colosseo, sempre nel segno della sobrietà e della giovane eleganza.

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Una bellezza archetipale dell'arte del passato declinata al presente a suggellare il claim "Open to meraviglia". Non sarà magari la pubblicità rivoluzionaria del XXI secolo, e forse un'idea più attuale non avrebbe guastato, però bisogna saper fare i conti con la realtà, e la realtà dice che il turismo in Italia è ancora di gran lunga tarato sulle meraviglie del passato, sulla bellezza del paesaggio, sulla qualità dell’enogastronomia.

 

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Non è che possiamo diventare di colpo come i tedeschi e scoprire l’estetica del rave party, né raccontare che in Italia si viene per l’ipertecnologia o la contemporaneità. […]  la narrazione dell’Italia continua a essere legata a una certa tradizione che peraltro ci rende unici, persino più unici dei francesi, in particolare nel rapporto tra grande centro e provincia, tra nord e sud.

 

campagna open to meraviglia 3

[…] questa campagna pubblicitaria è indirizzata a un pubblico generalista e non all’élite culturale di professori e critici; partiti in anticipo con le loro reprimende non sono stati in grado neppure di osservare l’equilibrio formale dei manifesti, la dominante blu e azzurra che dona alla composizione un carattere mai aggressivo, la bandiera tricolore che apre le porte per accogliere gli ospiti stranieri […]

 

[…] Qualcuno, nel suo delirio incontrollato, ha pure usato il termine «blasfemia», dimenticandosi che la Venere botticelliana non è un soggetto sacro; dunque, l’accusa risulta davvero impropria da non conoscitori della storia dell'arte.

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[…]

Basterebbe ammettere che al governo c’è qualcuno che pensa. Per anni hanno usato a sproposito lo slogan "nuovo rinascimento italiano", ora che l'idea non è loro siamo dei passatisti. Si sono digeriti il "very bello" di franceschiniana memoria però l’”open to meraviglia" (che suona meglio) è un orrore. A furia di incassare forse capiranno che tutto ciò che era "cosa loro" ora non lo è più.

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