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“MA QUALE NAUFRAGIO, HA LO SMALTO", LA FAKE NEWS SU JOSEPHINE E I POST IN RETE CONTRO LA MIGRANTE DOPO LA FOTO CON SMALTO ROSSO E BRACCIALETTI: "E' UN’ATTRICE AL SOLDO DELLE ONG PER SCREDITARE SALVINI” – LA ONG OPEN ARMS: “L’IMMAGINE E’ STATA RITOCCATA. LE UNGHIE DELLA DONNA SONO STATE PITTURATE DA NOI DOPO IL SALVATAGGIO”

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Silvia Morosi per il “Corriere della Sera”

 

PROACTIVA OPEN ARMS

Una migrante appena salvata da un naufragio, ancora tra le braccia dei soccorritori. I suoi occhi, grandi e scuri, sono dilatati dal terrore che ancora non si è trasformato in sollievo. Però ha le unghie delle mani coperte di uno smalto rosso scarlatto. Così sul web parte il tam tam delle accuse, che diventano virali con toni sempre più accesi.

 

«Non c' è stato alcun naufragio», «si tratta un' attrice al soldo delle ong per screditare Salvini», «le mani non hanno l' aspetto tipico di quelle che restano in acqua per ore». Sono solo alcune delle frasi circolate sui social per commentare l' immagine di Josepha, la donna salvata il 17 luglio scorso al largo della Libia, dopo 48 ore alla deriva, aggrappata a un legno. Ma la fotografia, quella del momento del salvataggio, è stata ritoccata. Lo smalto le è stato messo solo dopo, quando era già sulla nave dell' Ong Proactiva Open Arms, diretta al porto di Maiorca.

josephine gasol

 

Sono state alcune volontarie a bordo a improvvisarsi manicure, «per aiutare Josepha a rilassarsi, distrarsi e provare a dimenticare per qualche istante il dramma vissuto, prima di raccontarlo», spiega Veronica Alfonsi, coordinatrice della sede italiana della Ong spagnola. Nei giorni successivi è emersa la sua storia: la donna ha confessato di essere scappata dal Camerun perché il marito la picchiava non potendo avere figli. «Le immagini che ritraggono Josepha in acqua con lo smalto sono state evidentemente ritoccate», continua Alfonsi.

 

PROACTIVA OPEN ARMS

La storia era già stata chiarita da Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, a bordo della missione. Nemmeno questo aveva placato l' odio dei commenti in Rete contro la fake news, l' ennesima sui migranti e su chi cerca di salvarli. Solo nell' ultimo periodo ci sono stati prima i corpi di tre bambini morti dopo il naufragio del 29 giugno a largo della Libia: per gli odiatori del web erano bambolotti. Poi il video diffuso da un troll di professione che, spacciandosi per un ex marinaio di Aquarius, nave carica di 629 migranti, disse che a bordo si divertivano tra videogame e gioco d' azzardo.