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MADRE, IO TI ODIO – IN PROVINCIA DI LECCE LA 54ENNE TERESA SOMMARIO È STATA UCCISA DAL FIGLIO 21ENNE, FILIPPO MANNI – IL RAGAZZO HA COLPITO PIÙ VOLTE LA MADRE CON UN’ASCIA DA BOY SCOUT, POI È SCAPPATO DI CASA, MA È STATO FERMATO POCO DOPO DAI CARABINIERI MENTRE VAGAVA PER STRADA, FORSE IN STATO CONFUSIONALE – LA VIOLENZA È SCATTATA DURANTE UNA DISCUSSIONE. IL 21ENNE HA CONFESSATO: “MI AVEVA RIMPROVERATO PER ESSERE ENTRATO IN CASA SENZA SALUTARE. MI SI È SPENTO TUTTO. SONO SALITO AL PIANO DI SOPRA, HO PRESO L'ASCIA...”

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UCCIDE LA MADRE NEL SALENTO, 'MI AVEVA RIMPROVERATO'
(ANSA) - LECCE, 18 GIU - Ha confessato di aver ucciso la madre, Teresa Sommario, di 52 anni, colpendola con un'ascia perché lo avevo rimproverato per essere entrato in casa senza salutare: per il 21enne Filippo Marini, di Racale, al termine dell'interrogatorio la pm Simona Rizzo ha emesso un decreto di fermo.

 

"Ad un certo punto - ha detto Marini, davanti al magistrato e al suo legale, l'avvocato Francesco Fasano - mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l'ascia e l'ho uccisa. Altre volte per scherzo l'ho pensato dicendoglielo e oggi l'ho fatto", ha raccontato senza - secondo quanto si è appreso - far trapelare emotività e ravvedimento. 

 

Estratto dell’articolo di Antonio Della Rocca per il “Corriere della Sera”

 

Teresa Sommario

Sembrava essere un pomeriggio silenzioso, sereno come sempre, quello di ieri a Racale, minuscolo paese di diecimila anime nel Sud Salento, quando le urla di Teresa Sommario, hanno squarciato la quiete.

 

Sommario, impiegata di 54 anni ex moglie dell’assessore comunale ai Lavori pubblici Daniele Manni, è stata uccisa a colpi d’ascia probabilmente per mano del figlio 21enne, Filippo Manni.

 

«Un ragazzo tranquillo — assicura sgomento il sindaco Antonio Salsetti — che non aveva mai dato problemi e che io conosco bene così come la sua famiglia. Brave persone.

Gente seria».

 

Filippo Manni

[…]

 

I carabinieri, intervenuti dopo l’allarme lanciato dal figlio minore, che era in casa e aveva sentito urlare la madre, poco dopo hanno rintracciato Filippo che vagava per le strade senza una meta. Il giovane è stato fermato.

 

L’arma del delitto è un’ascia da boy-scout: Filippo, da ragazzino, era un «lupetto» dello scoutismo e quell’attrezzo, ora macchiato di sangue, lo aveva utilizzato durante le escursioni con i compagni di gruppo. Era da poco rientrato in paese proveniente da Roma dove studia Economia. Si dice che ci tenesse a partecipare alla festa patronale di questi giorni.

 

Ma si stava anche guadagnando qualche soldo facendo il bagnino.

«Filippo l’ho avevo incontrato nei giorni scorsi in paese — prosegue il sindaco Antonio Salsetti —. Era sorridente, sereno, come sempre. Ci siamo salutati con la consueta cordialità. Che io sappia, non aveva un’indole violenta.

 

Teresa Sommario

Non era irascibile, non aveva mai dato segni tali da essere ritenuto capace di compiere un gesto inconsulto. Sono davvero sconvolto, così come tutta la comunità di Racale» […]

Filippo Manni