DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Paolo Ottolina per www.corriere.it
Automobili di lusso per un valore di centinaia di milioni di euro sono andate perdute nell’incendio che ha colpito una nave portacontainer, il mercantile Felicity Ace. La nave portava un carico del gruppo Volkswagen ed era al largo delle isole Azzorre quando è scoppiato il rogo, mentre era in rotta verso il porto statunitense di Davisville, nel Rhode Island, dopo essere partita da Emden, in Germania.
La vicinanze alle isole, territorio del Portogallo, ha permesso di portare in salvo i 22 membri dell’equipaggio, grazie all’intervento della marina e dell’aviazione portoghese, con l’aiuto anche di altri quattro mercantili che navigavano nell’area. Nessun marittimo risulta ferito.
Per fortuna dunque non si è ripetuta la tragedia del traghetto Grimaldi che quasi nello stesso momento prendeva fuoco nel tragitto tra Grecia e Italia, ma il bilancio economico del rogo è disastroso. Sia per il numero dei veicoli coinvolti, sia per il valore degli stessi, tanto più in un periodo in cui le case produttrici sono alle presi con gravi problemi nella catena produttiva.
Volkswagen non ha specificato il numero dei sui veicoli sulla nave, di proprietà della compagnia di navigazione giapponese Mitsui OSK Lines, ma secondo il giornale tedesco Handelsblatt un’e-mail interna di Volkswagen Usa ha rivelato che a bordo c’erano 3.965 automobili dei marchi Volkswagen, Porsche, Audi e Lamborghini. La Porsche ha da parte sua comunicato che aveva circa 1.100 auto a bordo. Tra queste anche quella che aspettava lo youtuber Matt «the Smoking Tire» Farah, che ne ha parlato su Twitter. Sul mercantile c’erano anche 189 Bentley, come ha confermato la stessa casa automobilistica.
L’equipaggio ha parlato di un incendio scoppiato a causa delle batterie delle auto elettriche (o ibride) a bordo. Non è chiaro se sia stata questa la reale causa, ma di certo la presenza di migliaia batterie agli ioni di litio ha reso le fiamme difficili da domare, tanto che è dovuta intervenire una nave della Smit, società olandese specializzata in interventi di salvataggio e recupero in mare.
Un’incendio che coinvolge batterie agli ioni di litio, soprattutto in quantità così grandi, sviluppa temperature paragonabili a quelle della reazione chimica da termìte, capaci di fondere anche l’acciaio. Secondo alcuni esperti, se fosse accertato che il rogo è stato causato dalle batterie (e non solo che queste ne hanno amplificato dimensioni e portata) ci potrebbero essere conseguenze rilevanti per il mercato delle auto elettriche e per i costi, legati a standard di sicurezza e assicurativi, del trasporto via nave o via terra.
Negli ultimi anni, il numero di incendi a bordo delle navi portacontainer è aumentato, come riporta il quotidiano tedesco FAZ, citando un’indagine di Allianz secondo cui il record si è toccato nel 2019, con 40 incendi legati al carico a bordo.
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