ilaria boemi

IL MISTERO DI ILARIA – IN ATTESA DELL’AUTOPSIA SUL CORPO DELLA SEDICENNE DI MESSINA SI CERCANO I DUE RAGAZZI CHE ERANO CON LEI E L’HANNO ABBANDONATA MORENTE – GIORNALI SCATENATI TRA PIERCING, TAGLI DI CAPELLI E GUSTI MUSICALI – FORSE ERA UNA EMO. E ALLORA?

1. PERBENISTI UN TANTO AL CHILO (SULLE TRAGEDIE)

Francesco Bonazzi per Dagospia

 

ILARIA SEDICENNE MORTA IN SPIAGGIAILARIA SEDICENNE MORTA IN SPIAGGIA

Chissà come è morta Ilaria Boemi, la ragazza stroncata da un arresto cardiocircolatorio sulla spiaggia di Messina. Una pista chiara la offrirà probabilmente l’autopsia, ma in attesa di questa la parola-chiave, su tutti i giornali, è una sola: “droga”. Può anche darsi che sia la strada giusta, chissà. E certo il fatto che i due amici di Ilaria che erano con lei quando si è sentita male siano scappati autorizza brutti pensieri.

 

Però colpisce che in assenza di qualunque indizio certo si parli già di una ragazza che voleva a tutti i costi drogarsi, sulla base di una frase che avrebbe detto a qualcuno domenica: “Dai, andiamo a farci una pasticca”. E poi pare che Ilaria si facesse pure le canne. E poi, apprendiamo sempre da vari giornali, “Ilaria era una ragazza inquieta”. Come se la gran parte degli adolescenti non lo fosse.

 

E poi Ilaria aveva certi gusti musicali…Svariava da Lady Gaga al punk-rock e secondo alcuni post rintracciati voyeuristicamente su Facebook non disprezzava canzoni con testi satanici. Urca! “Dark, emo e punk, il suo mondo ribelle”, titola “Repubblica”. Ammazza, emo no! Roba da depressi che prima o poi si ammazzano. E via con l’esegesi di altri post dove si tocca il tema della vita e della morte, altra assoluta rarità tra i sedicenni.

 

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Ma la cosa più grave sono i capelli. Abbiamo mezze paginate dedicate alle rasature di Ilaria, a come se li colorava di un colore diverso ogni mese, e poi tutti quei piercing.

 

Insomma, non sapendo ancora bene come è morta, dovremmo riflettere su tutti questi gravi segni di autolesionismo. Mentre invece sarebbe forse meno ozioso dedicarsi al ragazzo e alla ragazza che l’hanno lasciata morire e sono scappati. Quale comportamento deve creare più allarme sociale? La ragazza che muore misteriosamente sulla spiaggia a 16 anni o i due coetanei che scappano? E se scopriamo che non sono neppure emo e trafitti dai piercing come la mettiamo? Se per caso i fuggiaschi ascoltano Tiziano Ferro la situazione è meno grave?

 

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In attesa degli esami tossicologici, intanto, dovremmo tutti riflettere sul caso di Lorenzo, il ragazzo morto a 18 anni in una discoteca del Salento. Adesso  viene fuori che aveva una malattia al cuore che può anche causare la morte improvvisa. Peccato, vero? Si favoleggiava già di sballi, bevande-killer e altre diavolerie da discoteca. S’era scatenata la seconda puntata del dibattito sul Cocoricò. E adesso che facciamo? Andiamo a controllare su Facebook se il cardiologo di Lorenzo ascolta Marilyn Manson?  

 

 

2. SEDICENNE MUORE IN SPIAGGIA E ORA CHIUDIAMO ANCHE IL MARE?

Cristiana Lodi per "Libero Quotidiano"

 

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Dunque, adesso, cosa si fa? Proponiamo a un altro questore di chiudere il Lungomare del Ringo a Messina? E perché no, già che ci siamo, dopo il Cocoricò facciamo mettere sotto sequestro anche il mare? Ilaria Boemi aveva 16 anni e anche lei come Lorenzo, Lamberto e altri ragazzi è «forse» un' altra capitolata nella trincea dello sballo.

 

Scriviamo «forse» perché bisogna aspettare il consueto bollettino ufficiale; ché quello della prima ora redatto dal medico legale si limita a dichiarare: «arresto cardiocircolatorio».

 

Il resto lo raccontano i sospetti di chi indaga, il ragazzo e la ragazza che quando Ilaria è stramazzata nel cuore della notte lungo la battigia, sono scappati. Fuggiti via, prima che arrivassero la Volante e l' ambulanza e le sirene.

 

Certo, hanno chiesto aiuto a un ciclista, i due «amici». Ma poi se la sono data a gambe levate e adesso la polizia li cerca in tutta Messina. Soltano loro possono raccontare cosa sia successo l' altra notte, quando Ilaria si è sentita male ed è caduta senza più rialzarsi.

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I suoi genitori, avvertiti ieri mattina dagli uomini della Mobile, corrono in caserma col cuore che batte a mille, consapevoli che Ilaria non è tornata e non tornerà. Nella disperazione per la sua fine, cercano di consegnare tasselli della sua esistenza breve e tormentata. Un brandello dopo l' altro, poi le ultime ore, prima che lei uscisse «per fare una passeggiata al mare».

 

A questi scampoli si uniscono le pagine del diario virtuale al quale Ilaria aveva affidato la sua inquietudine e quei tarli adolescenziali esauriti lì: a ridosso del Circolo del Tennis e della Vela di Messina. In una notte estiva qualunque.

 

«Siamo nati per morire con un urlo dentro che nessuno può sentire», scriveva. E ancora: «Cerchi soluzioni ma ora è tardi, senti emozioni affluire in tristi sguardi, gli abissi degli sbagli, capirsi nei dettagli, sensazioni e brividi freddi in abbracci caldi».

 

Eccoli i moti dell' animo travagliato di questa ragazzina. Un animo camuffato dai piercing che aveva voluto farsi inchiodare sulle labbra, sul naso e sulla lingua. Mimetizzato dai capelli rasati sulle tempie e colorati di viola e di verde e di blu.

 

Così mascherata, lei come tanti altri adolescenti, si faceva vedere e si esibiva su facebook; quasi a voler protestare. O a volersi cancellare.

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I suoi genitori l' hanno riconosciuta da questo esteriore identikit tracciato dalla polizia, perché Ilaria non aveva nemmeno i documenti quando è caduta sulla spiaggia con i jeans azzurrini e la maglietta nera. E chi era insieme con lei, è sparito senza rivelarne il nome al ciclista al quale hanno dato l' allarme. E' stato proprio questi a chiamare i soccorsi, quando ormai era tardi però.

 

Adesso lei è all' obitorio del Policnico. Non ha buchi sulle braccia, all' apparenza. Si esclude l' overdose via endovena, quindi. Ma non il malore provocato da stupefacenti ingeriti o da alcol.

 

«Il fatto che i due ragazzi che erano con lei siano andati via, ci insospettisce», dice il capo della Mobile, «Stiamo cercando di scoprire chi fossero. Perché fuggire se si è trattato di un semplice malore?», si chiede il poliziotto. Ilaria su facebook ha 1247 amici e scrive di essere «fidanzata ufficialmente dal 21 aprile».

 

Le piacciono Lady Gaga, Solar Sonika, Fabri Fibra, Rancore & dj Myke. Sulla bacheca scorrono ancora i suoi pensieri neri: «Se ti fidi delle persone finisce che ti spari un colpo in testa, avrei realizzato il mio sogno se fosse stato fare una vita di merda».

 

Cercava pace a modo suo, Ilaria: «ma non ne sono capace, perché sai che più fa male più mi piace». Il sospetto che a ucciderla sia stata una sostanza che il suo corpo non ha retto, attanaglia anche i suoi genitori.

 

LORENZO TOMA LORENZO TOMA

Loro, come i familiari di tanti ragazzi, non possono incolpare la discoteca. Né la spiaggia del Ringo, seppur «abbandonata dalle istituzioni e sprofondata nel degrado», come protesta chi la frequenta.

 

Non lo possono fare nemmeno le madri e i padri delle quattro ragazzine ricoverate a Brindisi in coma etilico dopo la notte passata in riviera.

Hanno dai 14 ai 16 anni come Ilaria, ed è un miracolo ce l' abbiano fatta.

 

 

3. SALENTO, RAGAZZO MORTO IN DISCOTECA, FORSE UCCISO DA UNA MALATTIA AL CUORE

da “corriere.it”

 

Lorenzo Toma, il 18enne morto domenica mattina davanti alla discoteca Guendalina a Santa Cesarea Terme (Lecce), era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa. Lo ha riferito il medico legale al termine dell’autopsia eseguita all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

LORENZO TOMA  LORENZO TOMA

 

L’esame è stato eseguito dal dott. Alberto Tortorella, incaricato dal sostituto procuratore presso il tribunale di Lecce Stefania Mininni, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta con l’ipotesi di reato di “morte come conseguenza di altro delitto”. All’esame autoptico era presente il cardiologo Claudio Perrone, consulente nominato dalla famiglia della vittima.

 

La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia che riduce la cavità del ventricolo sinistro del cuore, soprattutto in casi di stress. Il problema si manifesta sin da piccoli e tra i rischi da evitare c’è quello di bere alcolici. Il medico legale ha anche eseguito prelievi per i successivi esami istologici e tossicologici, i cui risultati dovranno pervenire al magistrato entro 60 giorni.