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Alessandro Alviani per "La Stampa"
à morto ieri a Berlino a 96 anni Rochus Misch, guardia del corpo di Adolf Hitler e ultimo testimone delle ore finali del dittatore nazista all'interno del Führerbunker. In realtà l'«ultima ora» di Hitler, spiegò lui stesso alla Süddeutsche Zeitung nel 2005, è durata «dal 22 aprile fino alla sua morte: il 22 aprile licenziò tutti. Tutti via. Tranne, disse, «quelli che devono restare perché non si può fare altrimenti». Rochus Misch rimase nel bunker: era centralinista, nonché corriere del dittatore e faceva parte del Führerbegleitkommando, l'unità delle SS preposta alla protezione di Hitler.
Nel 1937 si era arruolato nell'organizzazione che precedette le Waffen-SS. «Era un nazionalsocialista?», gli chiese lo Spiegel nel 2004. «Non ero assolutamente niente, solo soldato, come anche molti altri milioni di persone, ero solo un orfano e quelli arruolavano con la prospettiva di diventare un funzionario, per cui pensai: perché non dovrei diventare impiegato statale».
Misch rimase gravemente ferito durante l'invasione della Polonia e, dopo la sua guarigione, entrò a far parte, nel 1940, del Führerbegleitkommando. Da allora e per cinque anni seguì da vicino Hitler a Berlino, al Berghof (la sua residenza in Baviera) e nella «Tana del Lupo», il quartier generale del dittatore sul fronte orientale. Fino a quel 30 aprile 1945 in cui Hitler ed Eva Braun si tolsero la vita.
Dopo il suicidio Misch vide i loro cadaveri ma non fuggì. Rimase nel bunker fino al 2 maggio, quando Josef Goebbels si avvicinò a lui: «Abbiamo saputo vivere, sapremo anche morire», ora può terminare il suo lavoro, gli disse. Misch staccò le spine dell'impianto telefonico, lasciò il bunker, fu preso dai sovietici e rimase prigioniero per nove anni. In seguito tornò a Berlino.
Da allora non ha mai preso le distanze da Hitler, che ha continuato a chiamare fino all'ultimo «capo», e ha sempre dichiarato di non aver saputo nulla dell'Olocausto. Hitler non era un mostro, non era brutale, non era un superuomo, bensì era una persona normalissima, disse nel 2005 all'Ap. In un'altra occasione spiegò: «Non riesco a immaginarmi Hitler come un omicida, è semplicemente impossibile, era così gentile». Nel 2009 ha pubblicato un libro intitolato «L'Ultimo testimone».
Dopo il 1945 sua moglie aderì alla Spd. Nel 2005 sua figlia spiegò in un documentario di Yael Katz Ben Shalom che la famiglia di sua madre aveva origini ebraiche, ma «fino a oggi mio padre non lo sa».
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