DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Lorenzo Nicolao per "www.corriere.it"
Sembravano normali festeggiamenti dopo aver vinto una partita di campionato, ma nella Mlb, la lega professionistica di baseball americana, scoppia la bufera nel momento in cui uno degli allenatori degli Oakland Athletics alza il braccio in segno di trionfo in una posa che ha ricordato molto il saluto nazista. I video (vedi QUI) sono rimbalzati sul web e Ryan Christenson, il protagonista di quello che si è poi rivelato un gesto tra l’involontario e il goliardico, ha dovuto chiedere pubblicamente scusa.
Subito dopo il 6-4 degli Athletics sui Texas Rangers venerdì 6 agosto il viceallenatore 46enne si è infatti avvicinato a Liam Hendriks, uno dei suoi pupilli, ostentando l’infelice gesto come un modo di celebrare la vittoria in un modo alternativo e originale.
Le telecamere hanno colto il momento in cui lo stesso giocatore ha repentinamente abbassato il braccio del coach, ma Christenson imperterrito ha ripetuto quel tipo di saluto una seconda volta. I social media hanno subito preso di mira il membro dello staff degli Athletics criticandolo apertamente, e lui, dopo alcune prime resistenze ha ammesso la leggerezza, compiuta senza l’aperto intento di offendere qualcuno.
«Ho sbagliato e non proverò ora a negarlo o a nasconderlo — ha detto il viceallenatore —. Il gesto è razzista e offensivo, per questo ora me ne scuso. Sul momento ho pensato stupidamente potesse essere meglio del saluto con il gomito che è stato suggerito in questo periodo di pandemia di Covid-19. Quanto ho fatto è invece inaccettabile e me ne dispiace moltissimo, è stato terribile e non me ne ero reso subito conto».
La condanna del club
La polemica è stata comunque talmente grande, in un periodo in cui gli Stati Uniti sono comunque ancora una volta segnati da episodi di razzismo e manifestazioni antiviolenza a favore delle minoranze, che anche il club di Oakland —famoso anche per il film «Moneyball» con Brad Pitt, che racconta la mitica stagione del 2002 — ha dovuto diffondere un comunicato per chiarire la vicenda: «Non condividiamo assolutamente il comportamento Christenson, né a priori qualsiasi altra forma di discriminazione e razzismo.
Siamo molto dispiaciuti per quanto successo sul campo di gioco, anche perché in un periodo delicato come questo lo sport dovrebbe essere invece fra le componenti sociali che meglio devono esprimere invece sentimenti di solidarietà, vicinanza e giustizia. Così non è stato e ce ne scusiamo».
Carriera pregiudicata?
Christenson, alla terza stagione con gli Oakland Athletics dopo aver giocato in carriera sei stagioni dal 1998 al 2003 e numerosi anni come tecnico di squadre nelle categorie inferiori, era fino a qualche giorno fa tra i primi candidati per sedere sulla panchina di un team della Mlb come primo allenatore, in virtù della sua esperienza sul campo. Con quanto è appena avvenuto sarà ancora così?
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