DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Estratto dell’articolo di Manuela Monti e Carlo Alberto Redi per “La Lettura – Corriere della Sera”
il processo di crescita dei grilli
La popolazione mondiale è in continua crescita: 2,5 miliardi nel 1950, 4 nel 1970, 8 nel 2023 sino agli stimati 10 nel 2050 quando la struttura demografica vedrà l’India (1,7) superare la Cina (1,4) e l’Africa raddoppiare a 2,5 miliardi (con la sola Nigeria a 0,5 miliardi).
Questa è una brutta notizia per l’ambiente naturale e l’abitabilità del pianeta Terra, specialmente se gli 8 miliardi aspirano tutti allo stile di vita occidentale. In questo caso, sebbene sia possibile produrre le calorie necessarie ad alimentare 8, e pure 10 miliardi di persone, è evidente che la catastrofe climatica non potrà più essere evitata.
il grillo femmina depone 100 150 uova al giorno in celle piene di terriccio
L’aumentata richiesta di carne sarà insostenibile poiché l’allevamento intensivo è estremamente energivoro e richiede grandi quantità di suolo, di acqua e di alimenti: già ora l’impronta ecologica degli allevamenti per carne ad uso alimentare umano è più alta di 7 miliardi di tonnellate di CO 2 , l’equivalente del 15% di tutti i gas serra prodotti dall’uomo.
Questa situazione chiede a tutti noi abitanti del mondo ricco di ripensare completamente le nostre abitudini alimentari e il nostro menù alla luce del consumo di energia e dei costi ambientali.
i grilli vengono abbattuti col freddo e essiccati
Dovremmo riflettere sulla possibilità di diventare entomofagisti (mangiatori d’insetti) etici, riducendo il consumo di carne rossa: è necessario trovare fonti alternative di proteine che siano sostenibili per l’ambiente e possano soddisfarne la crescente domanda di carne (in particolare di Cina, India e Africa).
Già nel 2009 e nel 2013 la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura) ricordava che gli insetti commestibili sono determinanti per garantire nutrimento a una sempre crescente popolazione mondiale.
Gli insetti sono infatti la fonte più completa di proteine, la più abbondante e rinnovabile del pianeta. La loro utilità per l’economia e l’ambiente, in una prospettiva ecologica e per la sicurezza alimentare, è chiara poiché essi rappresentano una sorgente di proteine di alta qualità e di micronutrienti essenziali per la dieta di mammiferi, uccelli e pesci; possono beneficiarne acquacolture, avicolture, allevamento suino, bovino e nutrizione umana.
Come ha precisato bene Laura Gasco (dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino) serve più di un miliardo di tonnellate di cibo per alimentare gli animali da allevamento (44% per il bestiame e il pollame, 28% per i suini, 4% per i pesci): gli insetti possono costituire una formidabile alternativa, riducendo così drasticamente i processi di deforestazione, perdita di biodiversità e uso di pesticidi legati alle tradizionali colture vegetali per produrre alimenti per animali.
Gli insetti sono noti per la loro piccolissima «impronta ecologica» e il loro allevamento avrebbe un impatto ambientale estremamente contenuto, riducendo drasticamente il consumo di energia, di acqua e suolo e, di particolare valore, la produzione di gas serra: i grilli, ad esempio, producono 80 volte meno emissioni rispetto ai bovini.
Gli insetti, animali a sangue freddo, sono ben più efficienti (quattro volte) nel convertire il cibo di cui si nutrono in proteine rispetto al bestiame (che impiega energie per mantenere la temperatura corporea). Inoltre, sono mediamente in grado di convertire due chilogrammi di cibo in un chilo di massa corporea; i bovini necessitano di ben otto chili di cibo per aumentare di un chilo la massa corporea.
Anche la storia del ciclo vitale degli insetti è favorevole rispetto alle colture di altri animali poiché è estremamente rapido il raggiungimento dello stadio adulto. Le specie commestibili (grilli, cavallette, tarme, scarafaggi, termiti, eccetera) sono ricche di proteine, vitamine (in particolare B12), fosforo, calcio, fibre, ferro, zinco, omega3 e altri micronutrienti. A parità di peso i grilli, ad esempio, forniscono più del doppio delle proteine, cinque volte più magnesio e tre volte più ferro della carne di manzo. […]
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