DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Valeria Crippa per corriere.it
Addio al «Lago dei Cigni», allo «Schiaccianoci» e alla «Bella Addormentata» per gli ucraini rifugiati in Italia. Ciaikovskij, con il suo celebre trittico di balletti, finisce nel mirino del Ministero della cultura ucraina che, negli ultimi giorni, ha imposto a tutti i propri artisti di non interpretare opere di autori russi. Con il risultato, per i ballerini ucraini rifugiati in Italia e coinvolti in spettacoli benefici a sostegno del proprio Paese, di essere tacciati di «tradimento» sui propri social nel caso in cui osino esibirsi in coreografie russe o su musiche russe.
Per i ballerini russi la situazione è peggiore: le loro apparizioni nei gala benefici pro-Ucraina, organizzati dai teatri italiani, sono state bloccate, perché i colleghi ucraini non sono più autorizzati a condividere con loro il palco. La disposizione del Ministero ucraino sta deflagrando in tutta Italia sul mondo del balletto, dagli Arcimboldi di Milano al San Carlo di Napoli al Comunale di Lonigo, in provincia di Vicenza, dove ieri sera il russo «Lago dei Cigni» proposto da un corpo di ballo ucraino è stato sostituito in corsa dalla francese «Giselle». L’ultimo teatro a essere colpito e costretto a un cambio di programma è il Comunale di Ferrara, dove domani sera, al posto de «Il lago dei cigni» di Ciaikovskij, l'Ukrainian Classical Ballet eseguirà un'antologia di coreografie varie in una serata intitolata «Ukraina Gran Gala Ballet».
Il direttore artistico Marcello Corvino afferma in una nota: «Il governo ucraino ha recentemente imposto il divieto a tutti i suoi artisti di interpretare opere di autori russi. La direzione del Comunale di Ferrara non condivide il divieto del Ministero della cultura ucraina. La cultura russa è patrimonio dell'umanità e della cultura occidentale in particolare, non è emanazione del governo russo.
La cultura deve unire, costruire ponti tra popoli, non dividere. Nonostante la nostra divergenza di vedute con il Ministero della cultura ucraino, per non esporre gli artisti ospiti del nostro teatro a violazioni delle leggi emanate nel proprio Paese, abbiamo condiviso con i danzatori ucraini l'idea di un cambio di programma». In questo caso, la purga è sui compositori e non sui coreografi russi. Ma la situazione della cultura russa, nel mondo del balletto, sta precipitando.
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