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Emmanuèle Peyret per “Libèration”
E’ il tipo di inchiesta che ti fa venire una voglia furiosa di gettare via tutto o, nel migliore dei casi, di studiare accuratamente ogni etichetta di creme, saponi, bagnoschiuma, shampoo. La rivista “60 Millions de consommateurs”, numero di ottobre, ha comparato dieci diversi gruppi di prodotti per l’igiene personale, compresi trucchi, e ha scoperto che un prodotto su due è da evitare.
Su 93 prodotti studiati (praticamente tutti i più conosciuti sul mercato), 48 hanno molecole indesiderabili e 64 hanno ingredienti preoccupanti. Tra questi troviamo profumi sintetici, coloranti, allergizzanti, o conservanti controversi come il fenossietanolo, o parabeni a catena lunga, presenti ad esempio nel fondotinta “l’Oréal” e “Pro’s”, nel latte per il corpo “Dove” e nei prodotti di bellezza “Carrefour”.
Il mensile ha anche rintracciato due molecole che dovrebbero essere scartate da qualsiasi prodotto non risciacquabile, secondo le recenti direttive europee. Si tratta dell’allergizzante Methylisothiazolinone (MIT), trovato nella schiuma da barba “Williams” e “Gillette”, e del parente Metilcloroisotiazolinone (MCI), trovato nella crema per il viso “Marionnaud” e nel detergente “Casino”.
Per quanto riguarda i gel doccia, sono rari i prodotti che non contengono tensioattivi irritanti o sostante allergizzanti. In generale, sono pochi i prodotti che non contengono sostanze tossiche, salvo l’ineccepibile crema viso per famiglie e il detergente “Mixa”.
Attenzione dunque: bisogna davvero analizzare prodotto per prodotto per non generalizzare su una marca. Tra i gel doccia inoffensivi ci sono ad esempio “Sanex Dermo Protector” o “Weleda Citrus Bio”.
Per quanto concerne i dentifrici, il conservante “triclosan”, sospettato di indurre alla resistenza agli antibiotici, si trova ancora nel “Colgate”, proprio quando si pensava eliminato da qualsiasi prodotto per l’igiene. “Sensodyne protezione completa” e “Parogencyl protezione gengive” sono altrettanto brutte sorprese, contenenti un potenziale perturbatore endocrino chiamato “propilparabene”. Buoni alunni, il dentifricio antitartaro “Leader Price” o “Sensitive Elmex”, in farmacia.
Il prezzo non è necessariamente indice di qualità. I cosmetici meno cari non fanno né più né meno bene delle grandi marche: alcuni contengono parabeni a catena lunga mentre altri hanno una composizione accettabile. I prodotti più cari o disponibili in farmacia non sono sistematicamente una garanzia: “Clarins” (latte idratante al germoglio di sorbo o il detergente anti-inquinamento), “Biotherm uomo” (attivo idratante), “l’Occitane” (doccia al tè verde) e “Dior” (“Diorskin Nude teint éclat) sono gli ultimi della classe nel tipo di prodotto studiato. Allora, il bio stravince? Sì, perché evita ingredienti preoccupanti. Per il resto, viene quasi voglia di non lavarsi.
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