silvia costanza romano

“OCA GIULIVA, POTEVA STARE A CASA E AIUTARE GLI ITALIANI” - GLI INSULTI CHOC SUL WEB A SILVIA ROMANO, LA VOLONTARIA RAPITA IN KENYA: “LASCIATELA LI’, SE E’ LI’ CHE E’ VOLUTA ANDARE. QUANTO CI COSTERA’ FARLA TORNARE IN ITALIA…” – LE RISPOSTE SONO IMMEDIATE: “MA QUANTO SIETE MER*E?” – IL RACCONTO DELLA TESTIMONE: "L’HANNO SCHIAFFEGGIATA, LEGATA E POI..." - 14 ARRESTI PER IL RAPIMENTO DELLA RAGAZZA: SAREBBERO COMPLICI DEI SEQUESTRATORI

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Simone Pierini per www.leggo.it

 

SILVIA ROMANO

«Ennesima oca giuliva, poteva stare a casa e aiutare gli italiani». Questo è solo uno degli insulti recapitati a Silvia Romano, la volontaria di 23 anni rapita in Kenya in seguito ad un attacco armato in un mercato a 80 chilometri da Malindi. Ma il popolo della rete questa volta ha reagito con forza a questi attacchi gratuiti. In molti infatti al grido «poteva restare a casa» hanno risposto: «Chi scrive questo sono gli stessi che dicevano "aiutiamoli a casa loro", in realtà sono solo dei razzisti»

 

Silvia Romano, 23 anni, milanese, si era laureata da poco e lavorava per una organizzazione con sede a Fano, nelle Marche, la Africa Milele Onlus. Era tornata in Italia a settembre ma poco dopo è subito ripartita perché «era quello che desiderava». Ora di lei gli sciacalli del web scrivono così: «Quanto ci costerà farla tornare a casa sua per sempre ma con obbligo di dimora e firma!» oppure «Lasciatela li, se è li che è voluta andare». 

 

SILVIA ROMANO 2

Ma le risposte sono immediate: «Quindi quando uno dice: "Aiutiamoli a casa loro" lo dice solo così, per aprire bocca...» e «Viene rapita una volontaria di 23 anni in Kenya e il popolo degli #aiutiamoliacasaloro manifesta la loro solidarietà con 'poteva rimanere in Italia'. Ma quanto siete merde? #SilviaRomano»

 

«Il punto è aiutare i deboli - scrive una ragazza - L'unico modo di aiutare gli italiani, come dite, sarebbe combattere a morte altri italiani, ma quelli, invece, voi li votate. Per cui non rompeteci i coglioni se decidiamo di aiutare chi se lo merita. Qui, in Kenya o dove cazzo ci pare. #SilviaRomano».

 

silvia costanza romano

«Non ci sono parole per commentare quello che sta accadendo. Silvia, siamo tutti con te. Africa Milele Onlus». Questa la scritta che appare sulla homepage del sito della onlus di Fano con cui era impegnata Silvia Romano.

 

SILVIA ROMANO, IL RACCONTO CHOC DELLA TESTIMONE

Da www.leggo.it

Gli uomini armati che hanno rapito in Kenya la volontaria Silvia Costanza Romano cercavano proprio lei e l'hanno schiaffeggiata e legata, prima di portarla via. È quanto afferma un ragazzo che sostiene di essere testimone oculare del rapimento, Ronald Kazungu Ngala, 19 anni.

 

Il giovane è uno dei ragazzi la cui istruzione è sostenuta dalla onlus per cui lavora Silvia Romano ed era nell'ufficio dell'organizzazione, quando ha sentito gli spari provenienti dall'esterno, che hanno fatto fuggire o nascondere tutti quelli che si trovavano nell'area commerciale. La banda ha quindi fatto irruzione nell'ufficio con fucili e machete, intimando che fosse loro detto dov'era la donna bianca. «Ho detto loro che se ne era andata - racconta - ma non mi hanno creduto e si sono precipitati nella stanza, dove l'hanno trovata». Ngala dice di averli seguiti e aver sentito uno di loro chiedere a un altro «se fosse lei». Quando gli è stata data una risposta affermativa, l'ha «schiaffeggiata duramente finché Silvia è caduta».

 

SILVIA ROMANO 1

«Ronald, per favore, per favore! Ronald, per favore aiutami», avrebbe detto la giovane, secondo Ngala. «Ho provato a respingere un uomo che la teneva giù per legarle le mani dietro la schiena - dice ancora il ragazzo - ma qualcuno mi ha colpito in testa con un bastone e ho quasi perso i sensi. Lei mi ha detto di mettermi in salvo e sono fuggito». Due degli uomini armati che erano fuori dalla stanza avrebbero quindi sparato a delle persone presenti. Secondo Ngala, i rapitori hanno portato Romano attraverso il fiume Galana