DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Michela Rovelli per www.corriere.it
Siamo già abituati, quando ci avviciniamo alla casa, a lasciare nel portafoglio la carta di credito per scegliere invece di avvicinare al POS lo smartphone. Sia Android sia iOS permettono di sfruttare i loro rispettivi Wallet per poter effettuare pagamenti contactless.
Ora potremmo però ritrovarci anche dall'altra parte un telefono, che il barista, il commesso o il panettiere ci avvicina mentre ci dice la cifra che gli dobbiamo per ciò che stiamo acquistando. Apple oggi, 29 maggio, porta in Italia la funzione «Tap to Pay su iPhone» (questo è il nome completo del servizio), che nella pratica trasforma l'iPhone in un POS senza bisogno di hardware aggiuntivo.
«Tap to Pay» è stata introdotta negli Stati Uniti nel 2022. Prima di arrivare in Italia, è stata già lanciata in altri 9 Paesi, tra cui la Gran Bretagna e - per quanto riguarda l'Europa - in Francia e Olanda. Essenzialmente l'esercente che sceglie questo metodo per le transazioni con i suoi clienti, deve solo avere installata sul suo iPhone una delle app di pagamento delle società che hanno deciso di attivare il «Tap to Pay» di Apple. Al momento del lancio, le prime ad offrirlo sono Adyen, myPOS, Nexi, Revolut, Stripe e SumUp. Si aggiungeranno a breve anche Fabrick, Numia e Sella.
Il servizio è comunque ora disponibile a chiunque sviluppi piattaforme di pagamento in Italia. Apple non chiede commissioni aggiuntive per utilizzare il servizio: rimangono comunque per l'esercente le solite commissioni, ovvero quella richiesta dalla piattaforma di pagamento scelta, quella della banca che ha emesso la carta di credito usata e quella del circuito su cui si appoggia la carta […]
La tecnologia alla base di «Tap to Pay», così come Apple Pay e Google Pay (per poter usare la carta di credito su iPhone e smartphone Android), è la Near Field Communication (Nfc) che permette a due dispostivi di scambiare informazioni sfruttando una connessione wireless a corto raggio basato su onde radio. Bisogna infatti essere molto vicini, entro 10 centimetri di distanza. Sono pagamenti sicuri e protetti tramite crittografia.
Se parliamo di piccoli esercenti, di tassisti, partite Iva o di organizzatori di fiere e sagre, la soluzione più utilizzata ormai da diverso tempo sono i MPOS, ovvero i POS Mobile, che hanno costi più bassi rispetto ai POS tradizionali (che possono essere fissi, wifi o con Sim integrata) e sono più «agili» da utilizzare perché, collegandosi allo smartphone via Bluetooth, sfruttano la Rete mobile per effettuare le transazioni. Il «Tap to pay» è l'ulteriore evoluzione, che elimina anche il supporto che dobbiamo agganciare allo smartphone: l'unica cosa che serve è l'applicazione dedicata. […]
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