parcheggio aeroporto

SÌ VIAGGIARE, PER FARSI SPENNARE - NEI PARCHEGGI DI STAZIONI E AEROPORTI SI RISCHIANO STANGATE PESANTISSIME: DAI 72 EURO AL GIORNO DI FIRENZE AI 60 DI NAPOLI - IN MOLTI CASI LE TARIFFE DEL POSTEGGIO SONO PIÙ CARE DEL BIGLIETTO AEREO

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napoli stazione toledonapoli stazione toledo

Cristiana Salvagni per “la Repubblica”

 

Occhio a dove lasciate la macchina prima di partire. L’auto in sosta al posteggio può costare più del viaggio. Succede nei parcheggi d’oro di stazioni e aeroporti italiani. Sborsa 72 euro al giorno chi prende il treno da Santa Maria Novella, a Firenze, 60 euro chi parte da Napoli Centrale, 52 chi sale in carrozza a Torino Porta Nuova. Va meglio, ma non troppo, ai passeggeri dell’aereo: a Milano Linate per 24 ore di sosta si pagano 28 euro, a Genova 25, a Palermo 15. Quanto il biglietto di un volo low cost.

 

porta nuova milanoporta nuova milano

Città che vai, tariffa che trovi. Non c’è una regola che permetta al viaggiatore di orientarsi nella giungla dei prezzi. Quanto vale un giorno di parcheggio in stazione? A Genova Principe 36 euro, più del biglietto del treno che porta fino a Milano: la tariffa base in Frecciabianca, la vettura più veloce che percorre quella tratta, è 26 euro, ma si trovano biglietti anche a 19. Ad Ancona per lasciare l’auto bisogna tirare fuori 20 euro: per salire in carrozza alla volta di Roma, con la tariffa super economy dell’Intercity, 9 euro. A Reggio Calabria Centrale la sosta costa 15 euro, arrivare fino a Napoli in Intercity 19.

 

STAZIONE FIRENZE SANTA MARIA NOVELLA FIRENZE STAZIONE FIRENZE SANTA MARIA NOVELLA FIRENZE

Il divario è lo stesso nei prezzi degli scali, ma qui il costo dipende anche dal livello del servizio scelto. Per lasciare la macchina in un posteggio “deluxe”, cioè sorvegliato 24 ore su 24 e a un passo dal check-in, ci vogliono 22 euro a Bari, 30 euro a Roma Fiumicino e al Marconi di Bologna, 45 euro al Marco Polo di Venezia. Mentre la soluzione più economica, cioè il lunga sosta servito da navetta, costa 4,5 euro a Venezia, 10 a Roma, 18 all’aeroporto di Napoli Capodichino.

 

Quanto a prezzi alle stelle la stazione spesso costa il triplo dell’aeroporto. A Firenze, per esempio, per la sosta vicino ai binari occorre esattamente tre volte la somma che serve per parcheggiare vicino allo scalo: 72 euro a Santa Maria Novella contro i 24 di Peretola. Lo stesso accade a Torino, 52 euro a Porta Nuova contro i 17 di Caselle, e a Napoli con 59,5 euro contro 18.

 

AEROPORTO ROMA FIUMICINO AEROPORTO ROMA FIUMICINO

«Va a finire che si paga più il parcheggio che il treno o l’aereo » denuncia il presidente di Altroconsumo Paolo Martinello. «Ci vorrebbero delle iniziative di calmieramento delle tariffe, soprattutto perché spesso andare in aeroporto o stazione in auto è inevitabile a causa dei cattivi collegamenti e della inadeguatezzadei mezzi pubblici ». Una scelta obbligata, più che un capriccio. «I grandi posteggi vicino agli scali hanno una funzione fondamentale per gli utenti, non sono un lusso e i prezzi sono eccessivi» continua Martinello. «Mentre nelle stazioni, più vecchie e centrali, non si può per forza privilegiare il mezzo privato, ma per questo è importantissimo favorire e migliorare il trasporto pubblico e i sistemi di mobilità automobilistica alternativa, come il car sharing e i taxi privati».

AEROPORTO MILANO MALPENSA AEROPORTO MILANO MALPENSA

 

Secondo Aipark, l’associazione degli operatori della sosta e del parcheggio, il problema in Italia è legato alla mancanza di 650mila posti auto. «È la legge della domanda e dell’offerta che alza il prezzo» spiega il segretario generale Lorenzo Bannerman. «Siamo l’unico Paese in Europa con più posti auto in strada, cioè le strisce bianche o blu, che fuori strada: per riportare l’equilibrio si dovrebbero realizzare 650mila stalli al chiuso, abbinati a un prezzo giusto e al controllo delle regole». Fa da esempio Barcellona: «Ci sono 120mila posti auto in strutture che servono le zone centrali, a Roma non arriviamo a 8mila.

Ma i parcheggi chiusi rendono la città più vivibile, meno congestionata. C’è bisogno di un piccolo salto culturale».