VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Estratto dell’articolo di Silvia Garbarino per https://www.lastampa.it
C’era un tempo […] in cui un cristiano cattolico per potere ottenere l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota doveva essere economicamente molto solido, meglio ancora se con un titolo nobiliare da vantare o almeno essere famoso tra i comuni mortali. Da Carolina di Monaco a Valeria Marini, dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga alla ministra Daniela Santanchè, tanti i personaggi che hanno fatto richiesta e ottenuto il “divorzio cattolico”.
«Con la riforma voluta da papa Francesco le cose sono parecchio cambiate. Il suo motto “siate Chiesa in uscita” ben coglie lo spirito nuovo degli avvocati rotali». Elena Gavrilakos è la presidente del Piemonte degli avvocati rotali. Nel suo studio a Torino davanti al fiume a pochi passi dalla Gran Madre riceve «molte donne e giovanissime coppie che prima non si sarebbero neanche immaginate di poter sanare un dolore della loro esistenza».
Quanti casi di annullamento ci sono in regione ogni anno?
«Siamo tra le 170 e 200 richieste. Gli avvocati rotali sono 268 in tutto il mondo e le uniche due Rote sono a Roma e Madrid».
La riforma di papa Francesco ne ha cambiato la percezione anche esterna. In che modo?
«È cambiato l’approccio dei giudici sacerdoti, oggi sono più giovani quindi non c’è più la sensazione in udienza di essere giudicati moralmente, non mettono a disagio. Negli anni Novanta-Duemila gli alti prelati erano molto più tecnici, avevano meno sensibilità. L’ottica pastorale nelle udienze, invece, è entrata con papa Francesco ed è stato un bene. Ripeto spesso “lavoriamo nella verità”. Non dobbiamo vincere una causa come nel civile, qui dobbiamo essere un sostegno pragmatico e cristiano al fedele che si rivolge a noi».
Com’è cambiato il cattolico che vuole rifarsi una vita?
«Dieci anni fa per una donna con un nuovo compagno o addirittura incinta non avremmo chiesto neppure l’udienza. Oggi invece la stessa gravidanza con un nuovo compagno non è più un ostacolo, perché prevale il senso di realtà e la necessità di non colpevolizzare la donna. C’era un forte timore reverenziale e un senso del peccato che prevaleva sui drammi familiari che pur vivevano quotidianamente. E aggiungo che un tempo la nullità era più per simulazione che per reali motivazioni».
Ci racconta un caso emblematico?
«Una signora 70enne realizzata sul lavoro si è “fatta un regalo”, come ha detto lei stessa suonando al mio ufficio. Voleva finalmente sentirsi libera, togliere un peso che l’ha condizionata per anni e ha trovato in età matura la forza di affrontare una ferita sanguinante».
Coppie giovani ne riceve?
«Tantissime. Purtroppo. L’immaturità affettiva è cresciuta a dismisura negli anni. Gli under 35 arrivano da me dopo una settimana o al massimo qualche mese dal matrimonio. La scelta di sposarsi oggi viene fatta più per la festa e il ritorno dei social, piuttosto che valutando cosa significa vivere in coppia per la coppia. La mancanza di responsabilità e di consapevolezza è oggi l’80% delle cause delle richieste di annullamento».
Quanto costa affrontare una causa di nullità?
«È un altro grande passo fatto da papa Francesco. Esiste un tariffario, massimo 3 mila euro; il patrocinio è gratuito per chi è indigente. […]».
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