FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
LUCIA ESPOSITO per Libero Quotidiano
Quando i viaggiatori, in cima alla scaletta d' imbarco con il loro carico di bagagli e ansie sbirciano nella cabina di pilotaggio, si imbattono in lei: Lindy Kats, 24 anni, due occhi azzurri che si confondono col cielo dei giorni più belli, i capelli biondissimi e poi un seno rigoglioso che la camicia bianca contiene ma non nasconde.
Non è una hostess, ma una pilota. Il sorriso rassicurante di Lindy non è sufficiente a calmare i passeggeri storditi dalla sua bellezza ma molto preoccupati per la loro incolumità: i più anziani cercano con lo sguardo un altro pilota, possibilmente uomo. Lei non ci fa più caso. Se ne sta concentrata davanti agli schermi dell' aereo pronta per un nuovo decollo.
Lindy è una giovane pilota di Boeing 717 e, nonostante l' ansia malcelata dentro gli occhi di qualche passeggero, non perde il controllo. Sa gestire le emergenze con la stessa disinvoltura con cui si fa il nodo alla cravatta.
Da piccola abitava a Monnickendam, un centro a otto chilometri da Amsterdam. Guardava gli aerei volare, alzava la testa e i suoi pensieri inseguivano la scia del velivolo e facevano dei balzi in avanti verso un futuro in cui lei si vedeva al comando. Lindy scacciava via quel desiderio, troppo grande per lei. «Credevo fosse impossibile», confessa ridendo.
Ma poi quella bambina che sognava di volare, anzi di pilotare un aereo, è cresciuta. «A sedici anni, con la mia classe, ho partecipato a un corso di orientamento per scegliere il lavoro che avrei potuto fare. Tra le tante possibilità, ci hanno parlato della scuola per diventare pilota. Ho capito che quel mio sogno di bambina poteva realizzarsi. C' era però un grosso problema: i soldi. La scuola costava centomila euro, una cifra che la mia famiglia non poteva permettersi».
MUTUO SUL FUTURO Probabilmente se fosse nata in Italia, Lindy oggi farebbe un altro lavoro. In Olanda, però, le banche concedono dei prestiti ai giovani che hanno dei progetti. Investono sui sogni che reputano realizzabili. Lindy si è presentata allo sportello e ha chiesto i soldi che le servivano. «In quel periodo c' erano molte offerte di lavoro per i piloti e così la banca ha ritenuto di potermi concedere il prestito perché avrei trovato presto un lavoro. Hanno creduto in me. Ho fatto un mutuo sul mio futuro.
Da quando ho cominciato a lavorare, ogni mese, sottraggo una quota del mio stipendio per estinguere il debito».
A diciott' anni prende l' areo che le cambia per sempre la vita: Amsterdam-Madrid. Due anni di corso, tra lezioni teoriche e centinaia di ore di volo.
«Per entrare devi superare una visita medica che dimostri le ottime condizioni di salute, una vista eccellente, conoscenza della matematica e della fisica e un inglese fluente». A febbraio del 2011, il primo volo con l' istruttore. Un' ora sopra i cieli di Madrid. «È stato incredibile. Non appena sono entrata nella cabina di pilotaggio, mi sono sentita al mio posto. Avevo accanto l' istruttore ma per me era come se non ci fosse».
Da quel giorno Lindy ha accumulato centinaia di ore di volo.
«Il momento più brutto è stato quando mi si sono spenti tutti i comandi dell' aeroplano. A quel punto ho messo in pratica ciò che avevo imparato sui libri. La teoria è diventata pratica». Ha avuto paura? «No, ho attivato le procedure e sono rientrata in aeroporto. Secondo me è del tutto positivo che questi imprevisti capitino durante le esercitazioni. Se filasse tutto liscio, non ti confronteresti con la tua capacità di gestire le emergenze».
SVOLTA SOCIAL Sono passati quattro anni, ora Lindy ogni giorno si siede davanti ai mille pulsanti dell' aereo e attraversa i cieli di mezz' Europa. «Quando piloto non penso ad altro, mi concentro solo su quello. Sono consapevole della responsabilità di avere nelle mie mani la vita di centinaia di persone, ma non ci penso».
Lindy giura che con i suoi colleghi, per lo più di sesso maschile, non ha alcun problema, che con lei sono tutti gentili e che nessuno ha mai messo in discussione la sua professionalità per il sesso o per la giovane età. E ride quando pensa allo sguardo vagamente terrorizzato di qualche passeggero che la vede alla guida. Lindy ha afferrato il suo sogno e lo ha realizzato e ora è diventata famosissima anche nel mondo del web.
Tutto è iniziato per caso. Anzi, per necessità. «Sono andata via da casa che ero giovanissima, allora ho cominciato a pubblicare le mie fotografie per condividere con la mia famiglia e i miei amici la mia vita, per far sapere dove mi trovavo e i posti che visitavo. Ma poi, scatto dopo scatto, i followers sono aumentati. La gente è incuriosita, affascinata dal mio lavoro, dai miei viaggi. Oggi ho più di 120mila followers su Instagram che aggiorno continuamente sui miei spostamenti». Da poco Lindy ha aperto un canale Youtube (Pilot Lindy), in cui ogni settimana racconta le sue avventure e lo stile di vita da pilota. Adesso abita a Palermo dove spera di poter, un giorno, mettere radici. «Ma adesso è troppo presto per pensare di fermarmi. Mi piacerebbe fare voli intercontinentali e poi, perché no, magari diventare comandante».
Il tempo è scaduto: Lindy si annoda la cravatta, saluta con uno di quei sorrisi che stordiscono e disorientano i passeggeri e si avvia verso il prossimo decollo.
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