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ALLA BUON'ORA: IL PARLAMENTO INGLESE APPROVA LA DECRIMINALIZZAZIONE DELL’ABORTO – IN INGHILTERRA, L’INTERRUZIONE DELLA GRAVIDANZA ERA ANCORA REGOLATA DA UNA LEGGE VITTORIANA DEL 1861 CHE LO DEFINIVA COME UN CRIMINE, PUNIBILE CON PENE FINO ALL’ERGASTOLO, ANCHE SE GRAZIE A UNA LEGGE IN DEROGA DEL 1967, L’ABORTO È CONSENTITO FINO AL SESTO MESE DI GRAVIDANZA E PREVIO PARERE DI DUE MEDICI – NEGLI ULTIMI ANNI, DIVERSE DONNE ERANO STATE ARRESTATE PER AVER ABORTITO FUORI DAI TERMINI DI LEGGE…

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Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

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L’interruzione di gravidanza non è più un reato in Inghilterra: martedì sera il Parlamento di Westminster ha approvato a larga maggioranza, con 379 voti a favore e 137 contrari, la decriminalizzazione dell’aborto.

 

In Inghilterra, incredibilmente, l’aborto era ancora regolato in linea di principio da una legge vittoriana del 1861 che lo definiva come un crimine, punibile con pene fino all’ergastolo (in Italia è stato depenalizzato nel 1978 con la legge 194): ed è solo grazie a una legge in deroga del 1967, che non aveva però abolito quella dell’Ottocento, che l’aborto a Londra è consentito fino al sesto mese di gravidanza (24 settimane) e previo parere di due medici.

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Con un « fudge », un compromesso legislativo tipicamente inglese, il regime in tema di aborto era dunque nella pratica uno dei più liberali al mondo, ma in punto di diritto restava uno dei più restrittivi.

 

La deputata laburista che ha promosso l’emendamento, Tonia Antoniazzi (di origine italiana), ha proclamato che grazie alla svolta legislativa non si vedranno più «donne vulnerabili trascinate via dai letti d’ospedale dalla polizia perché sospettate di aver messo fine alle loro gravidanze». Negli ultimi anni infatti diverse donne erano state arrestate e portate in tribunale per aver abortito fuori dai termini di legge. […]

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I partiti hanno lasciato libertà di coscienza sul voto ma la ministra laburista della Giustizia, Shabana Mahmood, musulmana osservante, si è schierata contro l’emendamento: i critici sostengono che adesso si è aperta la strada alla possibilità di interrompere la gravidanza fino al giorno prima della nascita. Più in generale, anche diversi sostenitori dell’aborto avrebbero preferito non riaprire una questione che rischia di scatenare quelle guerre culturali che hanno polarizzato l’America e che finora Londra aveva evitato grazie a un compromesso legale.

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