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“SE TI RUBANO IN CASA E' COLPA DEI POLITICI IDIOTI” - IL PENSIONATO ACCUSATO DI OMICIDIO VOLONTARIO PER AVER UCCISO UN LADRO: ”NON SONO FURTI MA STUPRI PSICOLOGICI. È ORA DI FINIRLA, NE ABBIAMO PIENI I COGLIONI. PER REATI DEL GENERE 25 ANNI DI CARCERE

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Salvatore Garzillo per “Libero Quotidiano”

PENSIONATO UCCIDE LADROPENSIONATO UCCIDE LADRO

 

«Io non posso dire nulla, posso solo rammaricarmi di quello che è successo, perché effettivamente è sempre un ragazzo di 22 anni. Non sono solo io qui, il problema sono tutti, perché noi qui dormivamo con le porte aperte, fino a qualche anno fa dormivo con le finestre aperte, dal 2008 ho cominciato a dormire con la pistola sul comodino».

 

Francesco Sicignano parla dal cancello della sua villetta a Vaprio d' Adda, a pochi passi dal punto in cui i ladri hanno scavalcato per entrare nella proprietà. Occhiali da vista sul naso, giubbotto di pelle marrone con bavero all' insù, il tono di voce pacato di chi è convinto di essere nella ragione. Il pensionato di 65 anni è accusato dalla procura di Milano dell' omicidio volontario di Gjergi Gjonj, un ladro albanese di 22 anni che nella notte tra lunedì e martedì è stato sorpreso nella sua villetta.

MANIFESTAZIONE PER SICIGNANOMANIFESTAZIONE PER SICIGNANO

 

Sicignano gli ha sparato al cuore con una calibro 38, uccidendolo quasi sul colpo e, secondo quanto sostiene, per legittima difesa. Il problema è che lui dice di aver sparato in casa, mentre gli inquirenti sono sempre più convinti che l' azione sia avvenuta sulle scale esterne: Sicignano dalla cima del terzo piano verso Gjoni fermo tra il primo e il secondo.

 

In attesa delle perizie balistiche, il pensionato sa che dovrebbe trincerarsi in un prudente silenzio stampa, ma l' istinto ha il sopravvento e non resiste ai microfoni dei giornalisti che assediano la casa.
 

IL FIGLIO DEL PENSIONATO CHE HA UCCISO IL LADROIL FIGLIO DEL PENSIONATO CHE HA UCCISO IL LADRO

«Vogliamo tornare alla normalità. Chi ruba dovrebbe avere 25 anni di carcere - dichiara a un cronista di Sky Tg24 -. Di questo la vera colpa non c' è l' ha nessuno. Ce l' hanno solo quel branco di idioti che sono giù a Roma, perché ci sono politici bravi ma alcuni sono idioti. Basterebbe fare della legittima difesa una legge, dare 25 anni a un reato del genere così uno non viene più a rubare in casa.
 

Ma 25 anni però, perché questo non è un furto, è uno stupro psicologico, a me, mia moglie, nipote, i miei figli, i fratelli. Sto male, mia moglie trema, ma le sembra una cosa ragionevole? È ora di finirla, ne abbiamo pieni i coglioni». A chi gli domanda se sia ragionevole farsi giustizia da soli, risponde con un eloquente movimento delle braccia e la seguente frase: «Ma lasci stare tutte 'ste balle che state dicendo, non me ne frega niente. Ci vogliono 25 anni di carcere».
 

FRANCESCO SICIGNANOFRANCESCO SICIGNANO

In un momento di calma usa toni diversi, dice che il suo primo pensiero resta per il ladro ammazzato a 22 anni. Gjoni aveva molti precedenti, un' espulsione eseguita nel 2013 per furti in casa commessi l' anno prima e il divieto di tornare in Italia per cinque anni.

 

Eppure abitava tranquillamente in un appartamento a Trezzo sull' Adda - cinque chilometri da Vaprio - assieme alla fidanzata, anch' essa albanese. È stata lei a indirizzare i carabinieri per l'identificazione del cadavere prima che arrivasse la conferma dal confronto delle impronte digitali.

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Nel pomeriggio di martedì, infatti, la ragazza si è presentata alla stazione di Vimercate per denunciare la scomparsa del fidanzato di cui non aveva più notizie dalla sera prima. E' anche merito suo, involontario, se gli investigatori hanno potuto localizzare geograficamente il rapinatore per ricostruire la rete di conoscenze e tentare di individuare i due complici messi in fuga dai colpi sparati in aria da Sicignano.

 

Il pensionato originario di Terracina ha denunciato un solo furto in questi anni, ma sostiene di averne subiti almeno tre negli ultimi due mesi. Dichiarazione confermata da alcuni vicini, che condividono la sua decisione di premere il grilletto. Sostegno ricevuto anche da Matteo Salvini, che ieri ha invocato un premio per lui e ha organizzato un presidio davanti al tribunale di Milano: «La proprietà privata è sacra: chi entra non invitato casa d' altri deve sapere che rischia. Siamo qua per ribadire che vogliamo normalità e serenità. Non il Far West, non i pistoleri. Vorremmo che le persone normali potessero dormire con un romanzo sul comodino, non con una pistola».

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