
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
IL CARCIOFO DELLA DISCORDIA – PER IL RABBINATO DI ISRAELE QUELLO ALLA GIUDIA NON E’ “KOSHER”, QUINDI NON COMPATIBILE CON LE REGOLE ALIMENTARI – MA LA COMUNITA’ EBRAICA ROMANA REPLICA: NON C’E’ MAI STATO ALCUN PROBLEMA. LA LICEITA’ DEL CARCIOFO ALLA GIUDIA NASCE DA 2 PECULIARITA’…”
Flavia Fiorentino per il Corriere della Sera - Roma
La polemica, a Roma, sull' integrità religiosa del carciofo alla giudìa è durata soltanto qualche ora. Mentre le regole del rabbinato israeliano ritengono questo simbolo dell' antica gastronomia romana non kosher e quindi proibito, i controlli effettuati dalla Comunità ebraica su alcuni locali tipici non hanno mai rilevato irregolarità. «Prepariamo 300 carciofi al giorno - fanno sapere dal ristorante Bellacarne - e non c' è mai stato alcun problema. Tra i nostri migliori clienti poi ci sono proprio gli israeliani».
I romani, Comunità ebraica in testa, sembra non vogliano in alcun modo rinunciare all' amato carciofo fritto di millenaria tradizione. Eppure, dalle colonne del quotidiano israeliano Haaretz si è agitato il sospetto che il carciofo nella sua versione alla giudìa non fosse kosher, quindi da proibire nei molti ristoranti che lo propongono. Al centro della polemica, il fatto che i carciofi potrebbero racchiudere piccoli vermi o parassiti che rendono la pianta erbacea «impura» in base alle regole della casherut (l' idoneità di un cibo ad essere consumato dal popolo ebraico).
«Il cuore del carciofo - ha spiegato al giornale di Tel Aviv il capo della divisione importazione del Rabbinato centrale Yitzhak Arazi - è pieno di vermi e non c' è modo di pulirlo, quindi non può essere kosher. Non è politica ma soltanto la legge religiosa ebraica». Sembra che alcuni membri della Comunità di Milano abbiano chiesto a un ristorante kosher con sede anche a Roma di toglierlo dal menù per essere sicuri di non infrangere le leggi della Torah. «Abbiamo controlli ogni giorno - sottolinea il responsabile di sala di Bellacarne, locale kosher a Portico d' Ottavia - è un piatto fondamentale della nostra cucina e non è mai stato criticato da nessuno».
Querelle «divertente» la definisce Piperno in piazza de' Cenci, che non segue strettamente i dettami kosher: «Il carciofo è una verdura come le altre - commenta la titolare del locale -. Nell' insalata non avete mai trovato insetti?
Noi proponiamo da decenni il carciofo e sempre con grande successo. Non so cosa si intenda per carciofo kosher, in ogni caso chi ha questi timori è libero di non mangiarlo».
L' approvazione della Comunità di Roma al consumo del millenario carciofo è stata comunque ribadita definitivamente: «La liceità del carciofo alla giudìa nasce da due peculiarità: la varietà "romanesca", che ha una corolla stretta che impedisce l' annidarsi dei vermi, e il modo di pulirlo: si tolgono le foglie più dure, si mette il carciofo a bagno nell' acqua limonata e infine lo si immerge nell' olio caldo per renderlo croccante».
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