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1 - MINA WELBY: "QUESTA È UNA VERA SVOLTA LA POLITICA NE TENGA CONTO"
Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
«Una vera svolta. E speriamo che la politica ne tenga conto, proprio adesso che la legge sul Biotestamento arriva in Senato». Mina Welby è entusiasta. La richiesta di archiviazione per Marco Cappato, accusato di istigazione al suicidio, chiesta dalla Procura di Milano, è a suo parere la conferma che «l' Italia è cambiata, e chiede diritti e dignità del morire».
Se l'aspettava signora Welby?
«Francamente sì. Quello che non mi aspettavo invece sono le parole scritte dalle due pm. E cioè che il suicidio assistito non viola il diritto alla vita, quando questa è ritenuta intollerabile e non più dignitosa da una persona malata. Dette da due giudici sono affermazioni straordinarie».
Quanto tutto questo potrà influenzare il Senato?
«Moltissimo se i politici ascoltassero davvero la società civile... Il testo licenziato alla Camera è un buon testo, prevede che si possano sospendere sia l' idratazione che la nutrizione, prevede la sedazione profonda. Speriamo che non venga stravolto e che il Governo resti neutrale».
In che senso?
«Ai tempi della battaglia su Eluana Englaro il governo Berlusconi intervenne pesantemente per condizionare l' iter parlamentare. Questa volta invece la Camera ha potuto lavorare. Anche se, certo, mi piacerebbe sentire la voce di Renzi a sostegno della nostra battaglia per il diritto alla morte dignitosa ».
ppp06 mina welby gianluca neri
Anche lei signora Welby si è autodenunciata, dopo aver accompagnato a morire in Svizzera Davide Trentini, malato di Sla.
«Un' esperienza di un' intensità incredibile. Davide oggi non soffre più, ha concluso la sua vita con dignità. Quello che non dimenticherò mai è l' ultimo saluto tra Davide e sua madre. L' abbraccio in cui lei l' ha stretto prima della partenza per Zurigo è stato il gesto d' amore più estremo che una madre potesse fare».
2- IL CARDINALE ELIO SGRECCIA
Paolo Rodari per "la Repubblica"
«È una forzatura, semplicemente il tentativo di legittimare il suicidio assistito che tuttora, piaccia o no, resta illegale ». Il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, uno dei massimi esperti di bioetica della Santa Sede, non approva le motivazioni che stanno dietro la richiesta della procura di Milano di archiviazione per Marco Cappato in merito alla vicenda che ha portato alla morte di Dj Fabo.
Per la procura Cappato ha aiutato Dj Fabo ad «esercitare il diritto alla dignità umana». Non è così?
«Non direi. Per la legge italiana c' è l' obbligo di assistere il morente. Le cure palliative esistono proprio per questo motivo. Sono fondate sul principio del curare, dell' essere assistiti, del vivere con dignità».
La legge resta però poco chiara.
«Questo sì. Ma anche se poco chiara e poco definita, non apre a pratiche che di fatto sono eutanasia».
È eutanasia lasciare che sia il paziente ad attivare il pulsante che attiva l' emissione di un farmaco letale?
«È sostanzialmente eutanasia prendere un farmaco per uccidersi quanto non prendere un farmaco che ti può salvare. C' è l' obbligo di assistere il morente. Se questo non avviene si forza la legge».
Eppure il discrimine entro il quale muoversi resta ampio.
«Sì, ma occorre anche capire bene i motivi che stanno dietro la pratica dell' eutanasia o che possono favorire il suicidio assistito. C' è anche il tema che, invecchiando sempre più la nostra società, si vuole risparmiare per non spendere i soldi necessari alla cura. Tutto questo è tuttavia non ammissibile. Se tutto è retto dal risparmiare i soldi allora non siamo altro che merce da buttare. In ogni caso la richiesta della procura è una forzatura che s' inserisce in una controversa che tuttavia ancora non ha diritto d' essere essendo il tutto non previsto dalla legislazione italiana».
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