edoardo galli abbraccia i genitori

PERCHÉ EDOARDO GALLI ERA DIRETTO SULL’ISOLA GRECA DI KEROS? IL 16ENNE, SCOMPARSO LA SCORSA SETTIMANA DA COLICO E RITROVATO ALLA STAZIONE DI MILANO, NON ERA DIRETTO IN RUSSIA. MA LA SUA FUGA IN TRENO E POI IN AUTOBUS FINO AL CONFINE CON IL MONTENEGRO RIMANE UN MISTERO – I GENITORI DEL RAGAZZO: “NON SAPPIAMO I MOTIVI, MA ADESSO A KEROS CI ANDREMO INSIEME. AVEVA UNA DIREZIONE PRECISA E…”

Estratto dell'articolo di Barbara Gerosa per www.corriere.it

 

edoardo galli abbraccia i genitori

«Finalmente posso abbracciarvi». Le prime parole quando ha rivisto i genitori negli uffici della Polfer della stazione Centrale di Milano. Gli stessi vestiti che indossava il giorno della scomparsa, le lacrime tra le braccia di mamma e papà. Il 16enne non è riuscito a dire altro. Solo in auto, durante il viaggio di rientro a Colico, avrebbe raccontato la settimana trascorsa lontano dalla sua famiglia. La fuga in treno e poi in autobus fino al confine con il Montenegro.

 

«Aveva una direzione precisa e sapeva che in Italia lo avrebbero trovato dopo pochi giorni — spiega il padre —. Non era diretto in Russia. La verità è che è stata un’emozione enorme potere nuovamente stringere mio figlio dopo aver temuto che gli fosse accaduto qualcosa di terribile: tutto il resto ormai non conta più nulla». I genitori hanno confermato l’indiscrezione secondo cui la meta finale del figlio era proprio l’isola greca di Keros: «Non sappiamo i motivi, ma adesso è qui e ci andremo insieme». La mamma ha rivolto un enorme grazie a chi si è occupato delle ricerche: «[…] Quando è arrivata la telefonata del ritrovamento non riuscivamo quasi a crederci».

edoardo galli 3

 

Smagrito, gli stessi occhiali, uno zaino diverso da quello con cui era uscito da casa nove giorni fa per andare a scuola al liceo di Morbegno, dove non è mai arrivato. «È chiaro che ci saranno molte cose da dire e da capire — prosegue il papà —, ma questo è il momento del silenzio […] ». 

 

La prima cosa che farete insieme? «Mangiare un risotto cucinato dal nonno, è il suo desiderio». […]  «Cercheremo di capire — dice il nonno —. Probabilmente si è trattato di un gesto che manifesta un disagio che non abbiamo capito o in qualche modo la volontà di affermare sé stesso. Lo aiuteremo a riprendere la sua attività di studente, gli staremo accanto nel suo sviluppo di uomo. È la fine di un incubo». […]

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