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PIÙ SI INDAGA SULLA MORTE DI CHIARA POGGI, PIÙ EMERGONO I NUMEROSI ERRORI NELLE INDAGINI - ALLA VIGILIA DEL 18ESIMO ANNIVERSARIO DELL’OMICIDIO DELLA RAGAZZA, ARRIVA L’ANNUNCIO DELLA PROCURA SUL MISTERO DI “IGNOTO 3”: SI TRATTA DI UNA CONTAMINAZIONE DA UN CORPO SU CUI ERA STATA EFFETTUTATA L’AUTOPSIA PRIMA DELLA POGGI - UN ERRORE CLAMOROSO CHE FA TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO AI LEGALI DI ANDREA SEMPIO E SCATENA GLI AVVOCATI DI ALBERTO STASI: “È L'ENNESIMO ERRORE COMPIUTO DURANTE LE INDAGINI DEL 2007. STIAMO VALUTANDO SE CHIEDERE UNA REVISIONE DEL PROCESSO…”
1. GARLASCO, MISTERO SVELATO "IGNOTO 3 NON ESISTE IL DNA ERA CONTAMINATO"
Estratto dell'articolo di Carmine R. Guarino per “la Repubblica”
Il mistero di "Ignoto 3" si risolve in una mattina di agosto, alla vigilia del diciottesimo anniversario del delitto. Ci pensa il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, a scrivere la verità su quel profilo genetico finora senza un nome trovato sulla garza che venne utilizzata per tamponare la bocca di Chiara Poggi. Una traccia genetica che non ha portato né a un possibile secondo assassino, né a qualcuno che aveva toccato il cadavere o effettuato i rilievi nell'abitazione dell'omicidio. Ma, stando a quanto accertato dalla Procura pavese, il frutto di una contaminazione da un corpo sottoposto ad autopsia prima di quello della Poggi.
PROVETTE DEL MAXI INCIDENTE PROBATORIO SUL DELITTO DI GARLASCO
«Sono stati selezionati i preparati istologici relativi a cinque soggetti di sesso maschile sottoposti ad autopsia in un lasso temporale prossimo all'esame autoptico condotto sulla salma di Chiara Poggi», hanno spiegato gli esperti incaricati dai magistrati. E proprio grazie a quei prelievi e a quelle comparazioni gli inquirenti sono arrivati a un match tra il Dna isolato sulla garza e quello di «un soggetto identificato dal codice anonimo 153E».
Il cui profilo genetico sarebbe finito nella bocca della vittima durante le autopsie. Una seconda contaminazione oltre a quella già scoperta durante l'incidente probatorio, quando sul tampone orale era stato trovato anche il Dna di un assistente del medico.
«Chi accoglie con favore la contaminazione dimentica che questi gravissimi fatti compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico di Stasi e sono già di per sé idonei ad ottenere una revisione della sua condanna», hanno rimarcato gli avvocati di Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis. Di diverso avviso Gianluigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi: «Se si guardano i dati e non le suggestioni, ogni passaggio conferma la responsabilità di Stasi», il suo commento.
meme su alberto stasi by 50 sfumature di cattiveria
[…] Sollevata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e oggi indagato per l'omicidio: «Più continuano gli accertamenti, più si concretizza tutto quello che abbiamo sostenuto noi», esulta.
La Procura e i carabinieri del nucleo investigativo di Milano che stanno conducendo le nuove indagini sono comunque certi di avere almeno due indizi contro Sempio: una traccia di Dna sulle unghie della vittima — il primo "Ignoto" a cui è poi stato dato un nome — e un'impronta, la celebre "33", del palmo della sua mano destra ritrovata sulle scale che portano nella cantina della villetta, dove fu ritrovato il corpo di Chiara.
Sulle cui unghie è stato isolato anche un altro profilo genetico, "Ignoto 2", al momento sconosciuto.
[…]
2. L'AVVOCATO "TROPPI ERRORI NELL'INDAGINE REVISIONE PER STASI"
Estratto dell'articolo di C.R.G. per “la Repubblica”
«È l'ennesimo errore compiuto durante le indagini del 2007».
Quell'inchiesta ha «perseguito solo un'ipotesi», quella che portava alla colpevolezza di Alberto Stasi poi condannato a sedici anni di carcere per l'omicidio dell'allora fidanzata Chiara Poggi. Ma oggi la «possibilità di richiedere una revisione del processo è sempre più concreta».
andrea sempio chiara poggi alberto stasi
Perché, giura l'avvocato Antonio De Rensis, che di Stasi è il legale insieme alla collega Giada Bocellari, è sempre più evidente che quella «indagine sia piena di errori»
Avvocato, "Ignoto 3" è frutto di una contaminazione. E sarebbe la seconda perché su quelle garze era già stato trovato il profilo di un assistente del medico legale.
«[…] Qualunque autopsia va svolta con il massimo impegno, ma certamente quando rientra in un procedimento giudiziario che riguarda un fatto così grave devono essere poste in essere le massime cautele. E sappiamo, per dire, che il corpo della povera Chiara non è stato neanche pesato, cosa che ha influito nell'attribuzione dell'orario della morte. Ora ci potrebbe essere una contaminazione da un altro cadavere, beh non possiamo certo dire che l'operato sia stato ineccepibile».
Tanto da pensare a una richiesta di revisione?
«È certamente una possibilità sempre più concreta. Con la collega Bocellari valutiamo passo dopo passo l'indagine e quindi valutiamo anche se e quando intraprendere la strada per questa azione».
[…]
E quella delle sentenze secondo lei non è la verità?
«Con il massimo rispetto oggi crediamo che si possa giungere a una verità diversa. Che riconosca l'estraneità di Alberto Stasi in questa tragica vicenda».
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impronta di andrea sempio vicino al cadavere di chiara poggi
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