POKER ASSASSINO? – PERDE 600 MILA DOLLARI AL TAVOLO E SI AMMAZZA COL VELENO (MA CHISSÀ SE È COLPA SOLO DELL’ULTIMA MANO)

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Niccolò Zancan per "la Stampa"

Difficile immaginare una fine più malinconica. Veleno in acqua frizzante, in una stanza in affitto nel quartiere Miraflores di Lima, dopo aver dissipato 600 mila dollari all'ultimo tavolo da poker. Il giocatore professionista Alessandro Bastianoni teneva il cappellino da baseball schiacciato sulla fronte, come per proteggere lo sguardo. Girava il mondo passando da un tavolo verde all'altro, Canada, Cile, Colombia, Panama, Stati Uniti. Si è suicidato dopo aver partecipato al «Latin American Poker Tour».

Era andata malissimo, come aveva confidato per telefono alla fidanzata colombiana Yeinni Ospina. «Ho sentito Alessandro l'ultima volta il 5 luglio - ha raccontato - la sua voce era piena di tristezza, non riuscivo a consolarlo. Mi ha confidato di aver perso una grossa somma». Non tutto quello che aveva, in ogni caso. Visto che accanto al suo corpo, gli investigatori della Direzione Inchieste Criminali della capitale peruviana hanno trovato una valigetta con dentro 140 mila dollari in contanti.

«Per favore, usateli per la mia cremazione», c'era scritto su un biglietto vergato a mano. Poi i giornali locali, ieri mattina, hanno aggiunto il particolare che racconta la solitudine meglio di qualsiasi altro: «Il corpo è stato trovato in avanzato stato di decomposizione. Secondo il medico legale, la morte risalirebbe a dieci giorni fa». Senza la signora Ospina, alle sue ricerche che hanno coinvolto l'ambasciata, forse il cadavere di Alessandro Bastianoni sarebbe ancora lì. Vicino al veleno e agli ultimi soldi scampati al tracollo. Hanno rintracciato l'appartamento seguendo il suo cellulare.

Bisogna essere onesti. Se le agenzie di stampa che arrivano dal Sud America lo descrivono come «un asso del circuito internazionale», qui in Italia si trovano poche notizie rarefatte. Pochi tornei recenti, vincite molto basse. Peggio: diversi colleghi ne prendono le distanze. «Premetto che non conosco personalmente Alessandro Bastianoni, ma è una storia che non mi convince», dice un noto campione di poker sportivo che chiede l'anonimato, «considerato l'argomento poco edificante».

Nessuno ama vedere il proprio mondo finire all'inferno. «È una storia che non mi convince perché quelle cifre si giocano solo a Las Vegas e a Macao - continua probabilmente non è stato il poker a rovinargli la vita. Forse altri giochi più spericolati, come black jack o la roulette. Escludo che si possano perdere 600 mila euro a un tavolo di poker sportivo. Il problema è che si tende ad abusare di certe parole e di certe mode, ora che questo gioco va in televisione».

Chissà come è andata davvero l'ultima mano, quella che ha fatto perdere ogni speranza ad Alessandro Bastianoni. Era arrivato a Lima lo scorso 13 maggio per partecipare al torneo «Latin Series of Poker 2013», ripartito il 31 dello stesso mese. Era tornato a metà giugno per un altro torneo, «il Poker Star de Lima». La stampa locale sostiene che sia stato un doppio tracollo, con perdite intorno ai 600 mila dollari.

«Può succedere di andare incontro a depressioni - dice il campione di poker Luca Pagano - per questo bisogna lavorare sull'educazione dei giocatori. Bisogna sempre sapere quello che si affronta. Il giocatore professionista deve saper gestire il proprio patrimonio. Noi abbiamo formule matematiche molto precise. Faccio un esempio: chi ha un capitale di 200 mila euro, dovrebbe partecipare a tornei con un massimo di 1000 mille euro di iscrizione».

Belle parole, certo. Sacrosante. Però le storie hanno tutto un altro peso. Il 4 luglio un ragazzo di 19 anni di Barano d'Ischia si lancia da cinquanta metri per schiantarsi sugli scogli. Lascia un biglietto a sua madre: «Scusa, ho bruciato tutti i soldi ai videopoker». Martedì scorso un signore di mezza età entra in un bar di Fontaniva, in provincia di Padova, con un'ascia in pugno: senza dire una parola, si accanisce contro sette videopoker «colpevoli» di avergli fregato 5 mila euro nel giro di due settimane. Chissà se queste «piccole» storie italiane hanno qualcosa in comune con la fine esotica e disperata del campione di poker Alessandro Bastianoni.

 

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