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PUTIN, BECCATI ’STO SCUDO – LA POLONIA STA COSTRUENDO UNA LINEA DIFENSIVA FORTIFICATA DI 600 CHILOMETRI, AL CONFINE CON LA BIELORUSSIA E CON L'ENCLAVE RUSSA DI KALININGRAD – SI TRATTA DI UNA FASCIA DI CAMPI MINATI, BARRIERE ANTICARRO, FILO SPINATO E BUNKER PER RESPINGERE UN'EVENTUALE AGGRESSIONE DA PARTE DELL’ARMATA ROSSA. COSTO DEI LAVORI: 2,5 MILIARDI DI EURO...

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Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per www.lastampa.it

 

CONFINE DELLA POLONIA FORTIFICATO CONTRO I RUSSI

Le prime ruspe sono entrate in azione alla fine di ottobre. Scavano fossati anti-carrarmato, preparano il terreno per installare nuove barriere fisiche, depositi per le munizioni, bunker militari e rifugi per i cittadini.

 

Ma non solo: il programma lanciato dal governo polacco, accanto ai più avanzati sistemi anti-drone, prevede di realizzare anche trincee e potenzialmente dei campi minati nei primi duecento metri a ridosso della frontiera con la Bielorussia e con l’exclave russa Kaliningrad. «Dobbiamo essere pronti a respingere attacchi accidentali o intenzionali dei nostri nemici» avverte il generale Stanislaw Czosnek, vicecapo di Stato maggiore dell’esercito polacco, mentre mostra le “slide” del progetto.

 

volodymyr zelensky donald tusk 2

Varsavia ha intenzione di fare sul serio e ha stanziato 2,5 miliardi di euro per realizzare l’«East Shield», lo scudo con il quale intende blindare i suoi 600 chilometri di frontiera a Est e a Nord per mettersi al riparo da una potenziale invasione. Sarà terminato nel 2028 e rappresenterà la più grande fortificazione militare mai realizzata dalla seconda Guerra mondiale.

 

Il premier Donald Tusk ha spiegato che quest’anno le spese militari raggiungeranno la soglia record del 4,7% del Pil, la più alta tra i Paesi Nato. E che per questo intende fare pressione sugli alleati che invece sono ancora lontani dal 2%.

 

CONFINE DELLA POLONIA FORTIFICATO CONTRO I RUSSI

Al varco di confine tra l’avamposto polacco di Polowce e quello bielorusso di Peschatka il passaggio è sbarrato. […]  Ai lati, scorre per 186 chilometri la cancellata di metallo alta cinque metri, eretta nel 2022 per fermare l’arrivo dei migranti «che la Bielorussia usa come armi contro di noi» ripete in continuazione mentre sprofonda gli scarponi nel fango Maciej Duszczyk, viceministro all’Interno e responsabile del dossier migrazione.

 

[…]

CONFINE DELLA POLONIA FORTIFICATO CONTRO I RUSSI

Le misure previste dal progetto East Shield saranno realizzate in base a diverse fasce di scurezza a seconda della distanza dal confine: rossa (fino a 15 km), gialla (fino a 50 km) e verde (fino a 100 km). La fortificazione, però, non sarà omogenea lungo tutta la frontiera, ma si adatterà alle caratteristiche del territorio.

 

 «Gli ostacoli naturali, come fiumi e foreste, saranno utilizzati ed eventualmente rafforzati» si precisa nel progetto, il quale interesserà anche aree che oggi sono private: «Non ci saranno espropri, ma i terreni verranno acquistati come investimenti».

 

VLADIMIR PUTIN

Una cinquantina di chilometri a Nord dal valico di Polowce si estende l’immensa foresta vergine di Bialowieza, che accoglie i visitatori con i suoi dodicimila anni di storia e la medaglia di patrimonio Unesco. Abbraccia il territorio di Polonia e Bielorussia, ma con la costruzione della barriera anti-migranti anche la foresta è stata separata fisicamente in due. […]

 

 

 

Al di là della frontiera bielorussa continuano a rimanere intrappolati anche i migranti che arrivano dalla Siria, dall’Afghanistan, ma ultimamente soprattutto da Etiopia, Eritrea e Somalia (le prime tre nazionalità registrate nel 2024). «Sbarcano a Minsk in aereo, spesso con un visto russo in tasca, e poi vengono portati al confine da un sistema organizzato» spiega Arkadiusz Skutnik, comandante dell’esercito e responsabile della task force che assiste le guardie di frontiera.

 

donald tusk volodymyr zelensky

L’anno scorso le persone che hanno tentato di varcare il confine sono state quasi trentamila, il dato più alto nell’ultimo triennio. Gli ingressi irregolari registrati in Polonia, però, sono meno di undicimila.

 

Secondo l’ultimo rapporto di Human Rights Watch, nei primi otto mesi del 2024 ci sono stati circa diecimila respingimenti illegali. «Tutto è fatto secondo la legge – replica il colonnello Andrzej Stasiule Wacz, vicecomandante delle Guardie di frontiera – e non si tratta di respingimenti illegali perché sono stati fermati in prossimità della frontiera».

emmanuel macron donald tusk foto lapresse