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CUCI & TAGLIA - PORTATA IN CARCERE A 84 ANNI L'EX SARTA DI SOFIA LOREN: È ACCUSATA DI AVER ACCOLTELLATO IL MARITO CHE LA MALTRATTAVA – LA DONNA AVREBBE DOVUTO ESSERE STATA TRASFERITA IN UNA STRUTTURA DEDICATA, VISTA L'ETÀ E LE PATOLOGIE: "MI HANNO PORTATA VIA IN CAMICIA DA NOTTE E SENZA DENTIERA" - IL MARITO HA RIPORTATO TRE FERITE SUPERFICIALI, NON È IN PERICOLO DI VITA…
Luca Monaco per www.repubblica.it
"Mi hanno presa di notte - racconta concitata - senza darmi il tempo di prendere i vestiti e mi hanno portata in carcere, in camicia da notte, senza dentiera: tremavo, le altre detenute mi hanno prestato qualcosa per coprirmi. Sono una persona onesta, ho lavorato tutta la vita come sarta, anche nel mondo dello spettacolo: ho cucito i vestiti anche per Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi".
Loretta ha 84 anni, un disagio evidente che andrà diagnosticato, il 9 agosto senza nessuna umanità è stata portata nel carcere di Rebibbia femminile. La sarta romana è accusata di aver accoltellato il marito durante una lite familiare, a seguito di maltrattamenti. Avrebbe dovuto essere stata trasferita da subito in una struttura dedicata, senza mai entrare in carcere vista l'età e le patologie. Nessuno se ne è curato. La storia di Loretta è stata intercettata dalla garante dei detenuti di Roma Gabriella Stramaccioni, che l'ha incontrata in istituto la mattina di Ferragosto.
"Le suore di Rebibbia, suor Federica e suor Maria Pia, mi hanno segnalato questa storia e oggi, lunedì 15 agosto, sono andata subito a incontrarla - racconta Stramacconi - sta nel reparto per i malati che chiamano infermeria, c'è una ragazza di Rieti, molto carina, che si sta prendendo cura di lei - dice - io ho trovato un istituto di suore, una casa d'accoglienza a Tor Vergata, che è pronta a ospitarla, domani scriverò al magistrato per farla trasferire - afferma ancora Stramaccioni - la cosa grave è che queste soluzioni andrebbero trovate prima, non dopo". Il gip ha ordinato l'immediato trasferimento in carcere.
Loretta ha diversi lividi sul corpo, i segni dei colpi inferti dal marito. "Perché io parlo, parlo, lui mi picchia per farmi stare zitta - ha raccontato Loretta a Stramaccioni - anche il 9 agosto è successo così. Mi sono rifugiata in cucina, ma lui è riuscito a entrare e mi sono difesa con un coltello".
Il marito ha riportato tre ferite superficiali, non è in pericolo di vita. Lei è stata portata in carcere perché non aveva a disposizione un altro luogo da indicare per osservare i domiciliari. "Non ho figli - ripete Loretta - l'unica parente che è una sorella ma è malata di tumore".
Così è stata portata a Rebibbia, dove è accudita dalle suore e dalle altre detenute che cercano di prendersi cura di lei. "L'ho incontrata alle 10 di mattina, più tardi sono entrati a visitare le detenute anche i Radicali e il capo dell'amministrazione penitenziaria, spero l'abbiano visitata - osserva Stramaccioni - la signora Loretta parla in continuazione, è segno di un disagio, ha bisogno di cure, di tutto tranne che del carcere. È allucinante che l'abbiano portata lì, senza prima cercare una struttura in grado di accoglierla".
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