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DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI?…
Marco Mensurati e Leo Amato per “la Repubblica”
Dalla legge di Stabilità, alle grandi commesse in Oman e in Iraq, fino alla "neutralizzazione" di un' interpellanza parlamentare scomoda e allo sminamento del porto di Napoli. Dal grande al piccolo, dal globale al locale, la grande rete costruita da Gianluca Gemelli - il fidanzato di Federica Guidi - in soli due anni di attività era riuscita ad estendere la propria influenza ovunque e ad ogni livello
"MENTI PERVERSE"
Basti pensare alla facilità con cui Gemelli & co. erano riusciti a sbloccare il famoso "emendamento Tempa Rossa", quello per il quale la ministra Federica Guidi è stata costretta a dare le dimissioni. Secondo il ministro Maria Elena Boschi, le uniche pressioni arrivate al governo per quell' emendamento, furono quelle dell' ambasciata britannica interessata a tutelare gli investimenti della Shell nel giacimento italiano.
IL RAPPORTO SULLE TELEFONATE DI GEMELLI
Di quegli interventi si trova oggi traccia nelle intercettazioni telefoniche della Procura di Potenza, e si scopre che l' ambasciatore non solo fece pressioni ufficiali sul governo, ma anche ufficiose sulla cricca. Qualche giorno dopo l' approvazione dell' emendamento, al telefono sono Valter Pastena - il consulente "amico" al Mise - e Gemelli.
«Ho riaccompagnato l'ambasciatore alla stazione», dice Pastena. «Io risponde Gemelli - all' ambasciatore lo devo presentare al mio nuovo socio, perché quello è una mente perversa da un punto di vista finanziario e fondi, quest' altro è una mente perversa per quanto riguarda progetti (...) e qualche cosa viene fuori».
LA FONDAZIONE
La vera svolta per Gemelli sarebbe però dovuta venire «da Torino». L' allora ministro Guidi, si scopre oggi, fece un enorme sforzo personale («se vuoi ti tiro fuori il numero delle due o tre cose che… pratiche, concrete… Sono andata a Torino… Torino…», rinfaccerà la ministra al suo fidanzato durante una lite) per introdurre Gemelli presso tutti «gli aristocratici della Fondazione Crt».
L'occasione è un convegno tenuto proprio dalla Guidi. «Sono tutti mobilitati - dice Gemelli al telefono il 25 maggio 2015 - Fassino e tutti gli altri». La ministra presenta il compagno a numerosi imprenditori e lobbisti. Tra i contatti utili Gemelli incassa quello di Edoardo Lupi (manager di area dalemiana) della Link Istitutional Advisory, società di consulenza istituzionale già emersa nell' inchiesta del pm monzese Mapelli su Filippo Penati.
MI SERVE L' OMAN
Lupi, interessato a conoscere la Guidi («vorrei presentarle il mio gruppo...», scrive di suo pugno) offre in cambio tutto il portafoglio delle sue conoscenze. «Ti presento quelli che fanno outstaffing per Gazprom...», preannuncia Lupi. Che poi proietta Gemelli su business in tutto il mondo: per un istante balenano lavori in Oman, in Iraq, in Tunisia, in Mozambico. Poi però le cose improvvisamente rallentano. Fino a chiudersi del tutto: «Credimi...
Le ministre Federica Guidi e Maria Elena Boschi alla Camera
Ho veramente bisogno di portare a casa l' Oman... A qualsiasi costo!! », implora Gemelli. «Prova tu a chiamare l' operativa dell' ufficio acquisti. Purtroppo non riesco a fare di più», lo gela Lupi.
LO BELLO
Le relazioni, però, sono mille e il più delle volte proficue. Come quella con Ivan Lo Bello. Dalle carte si scopre che il numero 2 di Confidustria era davvero molto attivo per la cricca. Che lo indica come «il gancio per Delrio». «I due sono amicissimi», dice il lobbista Nicola Colicchi, il 4 maggio 2015; poi racconta come Lo Bello sarebbe dovuto andare dal direttore generale della vigilanza sulle autorità portuali del ministero, Enrico Pujia per cercare di «attivare una forma di convenzione tra le Autorità e la Marina, in relazione allo sminamento nel porto di Napoli».
Sempre Lo Bello si sarebbe inoltre offerto come mediatore presso l'«amico Delrio» per risolvere l' empasse creato da una interpellanza parlamentare dell' onorevole Claudio Fava, sul porto di Augusta, dove Gemelli aveva importanti affari.
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