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“IL CODICE GENETICO DELL’UOMO NON ACCETTA LA PARITÀ” – PRESTO, TOGLIETE LO SPRITZ A NORDIO! DURANTE LA CONFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO IL FEMMINICIDIO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CIANCIA DI "GENETICA" E "DARWINISMO": “POICHÉ LA NATURA HA DOTATO I MASCHIETTI DI UNA FORZA MUSCOLARE MAGGIORE DI QUELLA DELLE FEMMINUCCE, QUESTO UNICO CRITERIO DI SUPERIORITÀ HA FONDATO IL COSIDDETTO MASCHILISMO” – L’IRA DI MARIA ELENA BOSCHI: “PAROLE IMBARAZZANTI. E' QUESTO È IL CONTRIBUTO CHE IL GOVERNO MELONI OFFRE ALLA CONFERENZA CONTRO I FEMMINICIDI?”
Estratto dell’articolo di Erica Dellapasqua per www.corriere.it
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio interviene alla Conferenza internazionale contro il femminicidio in corso alla Camera dei Deputati, organizzata a ridosso della Giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, che prevede mobilitazioni e manifestazioni in tutto il Paese.
«Io mi sono sempre chiesto - ha detto Nordio - da modesto studioso anche di storia, come mai siamo arrivati a questa prevaricazione continua, ininterrotta, secolare, millenaria, dell'uomo nei confronti della donna: è una risposta se vogliamo un po' darwiniana della legge del più forte. Nel senso che dai primordi l'unico criterio di forza era quello della forza fisica, della forza muscolare.
E poiché la natura ha dotato i maschietti di una forza muscolare maggiore di quella delle femminucce dai primordi dei tempi, questo unico criterio di superiorità ha diciamo fondato il cosiddetto maschilismo. Se andiamo a guardare la storia dell'umanità, vediamo che purtroppo, salvo rare eccezioni, è un continuo dominio maschile».
«SEDIMENTAZIONE NELLA MENTALITÀ DELL'UOMO»
«Tutto questo - ha proseguito il Guardasigilli nel suo intervento alla Camera dei Deputati, dove si è tenuto l'evento - ha comportato una sedimentazione anche nella mentalità dell'uomo, intendo proprio del maschio, che è difficile da rimuovere perché è una sedimentazione che si è formata in millenni di sopraffazione, di superiorità. Quindi anche se oggi l'uomo accetta, e deve accettare, questa assoluta parità formale e sostanziale nei confronti della donna, nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza».
«Ecco perché - ha aggiunto - secondo me è necessario intervenire con le leggi, con la repressione, con la prevenzione. Ma è soprattutto necessario intervenire sull'educazione. Un po' come fanno gli psicologi, gli ipnotisti, gli psicanalisti, quando trovano una specie di tara mentale che deriva da un trauma adolescenziale, noi dobbiamo cercare di rimuovere dalla mentalità dei maschietti questa sedimentazione millenaria di superiorità che continua a tradursi in questi atti di violenza».
«SERVE EDUCAZIONE IN FAMIGLIA»
Nordio ha insistito sul punto dell'educazione: «È necessaria l'educazione in famiglia, fatta con l'esempio, prima ancora che con le belle parole. Se vogliamo sradicare questa forma di sopraffazione funesta che continua a tradursi con questi atti criminali, benissimo le leggi, ma soprattutto serve un'educazione che cominci dall'infanzia e dalla famiglia».
[…] CRITICHE DA APPENDINO (M5S) E BONELLI (AVS)
Alle parole di Nordio replica via social la deputata M5S Chiara Appendino: «Violenza di genere nel codice genetico maschile: dopo aver demolito la giustizia, garantito impunità ai soliti noti, liberato uno stupratore di bambini e preso a modello Gelli, Nordio ci regala un'altra perla. La prossima sarà propagandare Lombroso? Se questo è un ministro…»
carlo nordio - approvazione del ddl separazione delle carriere dei magistrati - foto lapresse
«Medioevo», critica anche Angelo Bonelli, parlamentare Avs e co-portavoce di Europa Verde. «I nuovi dati diffusi oggi dall'Istat sono la fotografia di un Paese che precipita indietro nel tempo: 6 milioni e 400mila donne italiane, quasi una su tre, hanno subito violenze fisiche o sessuali. A fronte di questa realtà drammatica, le parole di Nordio — che tira in ballo un presunto “codice genetico maschile” — e la minimizzazione della ministra Roccella rappresentano un arretramento culturale pericoloso: si deresponsabilizzano gli aggressori e si nega il carattere strutturale della violenza di genere».
Interviene anche la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi: «Imbarazzanti. E' questo è il contributo che il governo Meloni offre alla Conferenza contro i femminicidi? Ora capiamo perché l'Italia arretra. Le donne non hanno bisogno di teorie ottocentesche, ma di leggi applicate, fondi certi, centri antiviolenza sostenuti e una cultura del rispetto che si costruisce proprio a scuola. La parità non è un'idea né un'eccezione biologica, è un dovere costituzionale».
carlo nordio - approvazione del ddl separazione delle carriere dei magistrati - foto lapresse
CARLO NORDIO
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