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SANTA MADONNA CICCONE, PREGA PER NOI - MISTERO IN VIA DI PANICO A ROMA: UN RITRATTO DELLA NONNA DEL POP APPARE AL POSTO DI UN’IMMAGINE MARIANA SPARITA NEL 2000: UNA PROVOCAZIONE? UN SACRILEGIO?

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Paolo Conti per il “Corriere della Sera - Roma”

 

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Santa Madonna Ciccone pensaci tu. Prova a compiere un miracolo laico, facci scoprire che fine possa mai aver fatto l' edicola originale del 1867 che in via di Panico, ritraeva la (vera) Madonna con Bambino e san Filippo Neri. Quella immagine sacra (l’originale) venne tolta nel Giubileo del 2000, come si legge in una targhetta, ormai antica, e mai più ricollocata al suo posto.

 

Ieri mattina, il collega Andrea Purgatori (che abita e lavora a due passi da lì) ha notato uno strano interesse dei passanti e dei turisti verso quello spazio che lui sapeva vuoto, appunto, dal 2000. Fotografie, risate. Si è girato e si è ritrovato di fronte a un ritratto di Madonna Louise Veronica Ciccone collocata con un fotomontaggio al posto di un’immagine mariana, tipica della devozione popolare.

 

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Un lavoro complesso, in plastica e a misura, che deve aver richiesto un progetto, quindi tempo, applicazione, cura del prodotto finale, un’operazione notturna per la collocazione (con tanto di scala). Tra i pregi di Roma c’è il gusto per l’irrisione. Siamo la patria di un sommo poeta e fustigatore di papi e potenti come il Belli (che solo una certa approssimazione culturale può relegare nell’ambito del vernacolo), di Trilussa e di Pasquino.

 

Il cinema, grazie ad Alberto Sordi, ha trasformato il marchese del Grillo in un archetipo del sarcasmo. E poi la più alta Commedia all’Italiana si è nutrita dello spirito romanesco per affermarsi nel mondo. Ieri, da tutto questo terreno, è nata Santa Madonna Ciccone, collocata in un’edicola ottocentesca al posto dell’opera scomparsa. Sotto continua a leggersi la scritta «Exaltavit Humiles», legata all’apostolato di san Filippo Neri. La cassetta per le offerte è sventrata e vandalizzata.

 

Ai piedi dell’edicola, un mucchio di immondizia, come se ne vedono a centinaia in questa disastrata città. Il riempimento di quel vuoto è una provocazione, non un sacrilegio. Perché l’autentico sfregio è stato compiuto dalla sottrazione di un pezzo di storia della città. Santa Madonna Ciccone è ritratta mentre ride, il messaggio è chiaro.

 

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Tocca ora a chi di dovere (la soprintendenza capitolina, che nel suo sito calcola 522 edicole sacre) svelare il mistero dell’immagine scomparsa. Se mai fosse sparita per qualche oscura ragione (e speriamo di no), o se si temesse di ricollocarla per paura di un furto, sarebbe giusto sostituirla con una copia. Al posto di Santa Madonna Ciccone, che sta lì a ridersela, alla faccia dei romani.