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QUANTE OMISSIONI SUL CASO ALMASRI – UNA DELLE VITTIME DEL TORTURATORE LIBICO HA DEPOSITATO LA SUA MEMORIA AL TRIBUNALE DEI MINISTRI, CHE DOVRÀ DECIDERE SULLE POSIZIONI DI MELONI, MANTOVANO, NORDIO E PIANTEDOSI (INDAGATI): “L’ITALIA ERA OBBLIGATA AD ESEGUIRE IL MANDATO D’ARRESTO DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE” – NORDIO E PIANTEDOSI HANNO “VOLONTARIAMENTE” DECISO DI RIMPATRIARE IL RICERCATO CON VOLO DI STATO, DECISIONI CHE MELONI “HA DICHIARATO ESSERE STATE ADOTTATE COLLEGIALMENTE E DA LEI CONDIVISE”
Biel Rouei Lam Magok, vittima del torturatore Osama Almasri, ha depositato presso il tribunale dei ministri una memoria. Tramite il suo legale, Francesco Romeo, il testimone delle atrocità perpetrate nelle prigioni libiche ha sottoposto all’attenzione dei giudici titolari del fascicolo contro la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Nordio e Piantedosi la dettagliata relazione del procuratore della Corte penale internazionale, che pure indaga sulla vicenda con l’obiettivo di accertare le responsabilità dello Stato italiano.
GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO
«Le vicende fattuali aventi ad oggetto la procedura aperta (dalla Cpi, ndr) nei confronti dell’Italia per inadempienza agli obblighi statutari sono le medesime di cui si sta occupando (il tribunale dei ministri, ndr) e riguardano la mancata esecuzione del mandato di arresto della Corte penale internazionale, che l’Italia era obbligata ad eseguire», si legge nell’atto depositato dal denunciante.
Atto che, dunque, ha un’implicazione importante. I giudici del tribunale dei ministri, che si apprestano a decidere sulle posizioni di Meloni e degli altri esponenti del governo (i termini – non perentori – sarebbero scaduti ieri), dovranno tenere conto degli «elementi di fatto e delle valutazioni di diritto» messi neri su bianco dal procuratore della Corte penale internazionale e allegati alla memoria.
INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE
Gli elementi in questione «forniscono ulteriori evidenze sulle condotte decisionali adottate, volontariamente e consapevolmente» da Carlo Nordio e Matteo Piantedosi: le decisioni che «la presidente del Consiglio ha dichiarato, tramite social media, essere state adottate collegialmente e da lei condivise».
Le osservazioni dell’accusa davanti alla Corte dell’Aia, così come già raccontato da Domani, sono precise: il governo italiano ha fatto riferimento all’esistenza di una richiesta di estradizione concorrente della Libia, ma, in base a quanto affermato dal procuratore della Cpi, non sarebbe «esistito all’interno della documentazione inviata dall’esecutivo Meloni alla Corte alcun mandato di arresto libico contro Almasri».
carlo nordio e il caso almasri
E c’è di più. È sempre il procuratore dell’Aia – viene sottolineato nella nuova memoria – che non solo scrive che «l’Italia non ha spiegato le circostanze e la base giuridica per il trasferimento in Libia del ricercato con un aereo di stato», ma anche che «l’aereo è partito da Roma per Torino molte ore prima che la Corte d’appello emettesse la sua decisione e molte ore prima che il ministro dell’interno emettesse il decreto di espulsione». Perché tutto questo? Perché l’uso di un mezzo in uso ai servizi segreti?
Alla luce di queste ragioni, il legale di Magok, nella memoria, scrive che «non solo il decreto di espulsione e il successivo trasferimento in Libia di Almasri, con volo di Stato senza previa consultazione della Corte, costituisce violazione dell’obbligo di cooperazione da parte dell’Italia», ma pure che «la Procura presso la Cpi evidenzia come aver liberato prima e trasferito poi Almasri in Libia abbia costituito per il ricercato una protezione di fatto – potenzialmente a tempo indeterminato – all’azione penale consentendogli di evitare il processo».
GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY MANNELLI SUL FATTO QUOTIDIANO
Il tribunale dei ministri sarà d’accordo? Oltre a quelle prettamente giuridiche, in altra sede ci sarebbe da compiere anche valutazioni politiche.
Del resto a inizio 2025 il libico Almasri è sceso dal Falcon 900 con il sorriso, dopo essere atterrato intorno alle 21.32 all’aeroporto internazionale di Mitiga che alcuni migranti hanno raccontato di aver costruito, ai lavori forzati, nei loro giorni di detenzione e torture.
protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse
INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE 2
Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli
LA LIBERAZIONE DI Almasri Osama Najeen - vignetta by biani
CARLO NORDIO CHE CERCA DI IMPEDIRE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
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Almasri Osama Najeen
Almasri Osama Najeen.
INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE.
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